LA NOVITA’
Imprenditori del sud che investono al nord. L’iniziativa è della cantina Orestiadi Vini: bollicine innovative prodotte nello stabilimento di Mansuè (Treviso)
Un millesimato
siciliano
nella terra
del Prosecco
Nuovo arrivo in cantina Orestiadi Vini. Nella terra del Prosecco Doc è nato un millesimato siciliano che uscirà nel mercato a dicembre. Ma è già en plein di ordini.
Un vino controcorrente se si pensa che dietro ci sono imprenditori del sud che investono al nord. Bollicine innovative, dunque, da tutti i punti di vista. Prodotte nello stabilimento di Mansuè, sono frutto di tecnologie moderne studiate per valorizzare il varietale ed il territorio. “Abbiamo scelto fermentazioni lente e a temperature basse per valorizzare gli aromi del varietale – spiega Sebastiano Toffolo, l’enologo che segue il progetto di questo vino -. Anche a fine fermentazione non abbiamo voluto impoverire del tutto il vino dalle fecce, per far sviluppare i profumi del vitigno e quelli secondari”. Proprio i lieviti selezionati del luogo sono alla base del segreto di questo prosecco a marchio Sicilia: la longevità. “Uno dei problemi del prosecco è che invecchia velocemente – dice Toffolo -. Invece abbiamo visto che prolungare il contatto del vino con i lieviti gli dava maggiore robustezza”.
L’annata del millesimato è il 2010 e saranno per ora solo 10.000 le bottiglie in commercio. Nicchia di produzione che soddisfa Rosario Di Maria titolare di Orestiadi Vini: “Un nuovo traguardo dopo tre anni di esperienza in vinificazione del prosecco – ha dichiarato -. Vogliamo dimostrare che i
siciliani sono in grado di poter fare. Mettiamo al centro però il territorio. In questo vino c’è tutto il know how del nostro staff veneto, dal direttore della cantina di Mansuè all’enologo. Devo dire che adesso ci sentiamo produttori di prosecco e ci sentiamo parte di quel territorio”.
Le vigne d’origine di questo vino si trovano nella vallata che circonda il comune di Mansuè. “Siamo appena sotto la zona cru della doc, – continua Di Maria – qui le condizioni pedoclimatiche favoriscono lo sviluppo dei profumi”. L’idea di un prosecco d’annata sarebbe anche stata suggerita dal periodo rosa che stanno vivendo le bollicine italiane. “Il mercato lo richiede – conclude il titolare di Orestiadi Vini -. Non ci interessa fare volumi ma qualità. E vogliamo tenere questa linea anche se pensiamo di poterne fare in futuro 40.000 di bottiglie. Le bollicine incuriosiscono. Ancora non siamo in commercio eppure abbiamo già tutti gli ordini in borsa”.
Piera Zagone