di Gianluca Rossetti
I vini di Camigliano sono stati grandi protagonisti nel pranzo da Giannino 1989. Un trionfo di tradizioni e di culture, che si declinano nella grande potenza dei brunelli di Montalcino prodotti.
L’azienda è di proprietà di Walter Ghezzi dal 1957, un coraggioso e intraprendente imprenditore milanese appassionato della Toscana. La cantina con l’avvicendamento del figlio Gualtiero ha subìto negli ultimi anni un profondo e radicale miglioramento anche col rinnovo delle tecniche di vinificazione e la cura incondizionata del territorio a cui egli ha dedicato energie ed entusiasmo. Le vigne, biologiche, vengono scelte attraverso un’attenta analisi dei terreni e delle selezioni clonali con la consulenza di tecnici agronomici provenienti da varie università italiane. Gualtiero dedica tutta la sua attenzione alla cura dei vigneti, che vengono seguiti scrupolosamente attraverso continue analisi dei terreni e gestione delle potature, sia a secco che a verde, per ottenere in epoca di raccolto quella selezione dei grappoli, in base all’esposizione e alla natura dei terreni, che permettono una vendemmia ottimale. L’antica cantina di degustazione, sotto le mura del villaggio, con travi a vista e pareti in pietra, offre ampi spazi per l’assaggio dei vini, e anche, volendo, può esser luogo di meditazione per assaporare le diverse annate di Brunello e capire la sua evoluzione visiva, olfattiva e gustativa nel corso degli anni. Il pranzo nel rinomato ristorante milanese “Giannino dal 1989” ha visto l’avvicendarsi dei vini di Camigliano, che hanno accompagnato le portate proposte dallo chef Maurizio Lai, resident chef delle due sedi di Milano e Londra.
(La cantina)
La gamma dei prodotti è ampia, ma lascia spazio alla qualità e alle singole caratteristiche di uvaggio e terroir. Siamo partiti con il “Gamal Rosa Igt” blend composto da 80% sangiovese e 20% shiraz; elegante e al passo coi tempi. Mineralità, freschezza e persistenza che si fondono per un equilibrio e una beva interessanti. Abbiamo proseguito con il “Gamal vermentino Igt”, un inedito vermentino toscano originario della Corsica, che esprime note uniche di morbidezza, frutta e fiori, con un finale leggermente amarognolo. Due prodotti che sicuramente sono perfetti per un aperitivo o per una cena di pesce, due prodotti che sono espressione di una parte poco conosciuta dell’enologia Toscana. Abbiamo continuato il pranzo con gli assi nella manica della cantina: i brunelli. L’inizio con il “brunello di Montalcino 2017”, 24 mesi in botti di rovere più 12 mesi in bottiglia. Un prodotto di ingresso che però testimonia la potenza del sangiovese di Camigliano, con una qualità di beva veramente notevole. Il secondo proposto è stato “Paesaggio inatteso”, 30 mesi in botti di rovere di slavonia, recentemente premiato con un grande punteggio su Wine-spectator. Un vino che già dal primo sorso motiva tutte le grandi recensioni ottenute. Corpo, eleganza, tannino e tanta, tanta possibilità di crescita. Si va da un minimo di 10 anni fino a 30, ma può essere conservato anche più a lungo. Lo consigliamo anche come investimento.
(I vigneti)
In ultimo, concludiamo con il “Brunello di Montalcino Gualto riserva” 36 mesi in botte di rovere, più altri 2 anni di affinamento in bottiglia. Un vino che si combatte il premio del più apprezzato con il sopracitato paesaggio inatteso. E’ il risultato di una accurata selezione delle uve, raccolte nei vigneti con la migliore esposizione, al fine di ottenere un Brunello di incomparabile finezza ed eleganza. Un vino che potrà durare negli anni e che si potrà conservare quasi in eterno. Un chiaro specchio della potenzialità della terra di Montalcino, che si sente in ogni sorso di questi fantastici vini che abbiamo avuto la fortuna di provare. Seguirà sicuramente una visita in azienda, dove si organizzano visite ed eventi su prenotazione.
Camigliano
Via d’Ingresso, 2 – Camigliano, Montalcino (Siena)
T. 057 7816061; 057 7844068
info@camigliano.it
Informazioni per visite e degustazioni: ariannacortecci@camigliano.it