di Clara Minissale
La Coalma, azienda palermitana di trasformazione del tonno, compie cento anni e per l’occasione, ha deciso di sostenere l’ospedale delle tartarughe di Lampedusa in provincia di Agrigento e il lavoro dei volontari coordinato da Daniela Freggi.
Un impegno concreto per sancire un secolo di storia dell’azienda che vuole attivare un processo di sensibilizzazione per la tutela delle tartarughe, la cui vita è messa spesso a repentaglio dai sistemi di pesca illegali e dalla plastica presente nei nostri mari. E per informare turisti, residenti e pescatori sui sistemi di salvaguardia della specie, pensa anche di installare dei pannelli esplicativi sull’isola delle Pelagie. La sostenibilità, inoltre, viene assicurata dall’azienda anche con metodi di pesca eco-friendly dei pescherecci, rispettosi dei protocolli di pesca sostenibile attraverso il metodo a circuizione o a canna, che sono valsi al tonno Coalma la certificazione “Friend of the sea”.
Salvaguardia dell’ambiente e sostenibilità sono, dunque, i principi cardine intorno ai quali si muove l’impresa, nata negli anni ’20 del secolo scorso dall’idea imprenditoriale di Francesco Macaluso che, nella zona del porticciolo di Sant’Erasmo, a Palermo, ha creato un piccolo stabilimento di lavorazione e trasformazione di pesce azzurro e a questo ha unito l’attività di piccola pesca tradizionale e artigianale del tonno rosso del Mediterraneo. Gli anni ‘50 hanno segnato l’inizio dell’importazione e della lavorazione del tonno pinna gialla, pescato nell’Atlantico. Nel 2000 è stata dismessa la flotta peschereccia, mantenendo esclusivamente l’attività di lavorazione e di trasformazione del pesce.
All’inizio degli anni duemila l’azienda ha avviato un processo di ristrutturazione a livello manageriale, con l’ingresso in azienda della quarta generazione: Vincenzo Bonura, oggi General Manager e Claudia Pellitteri, Brand Manager, pronipoti del fondatore. “Il ricambio generazionale si muove sempre nel solco della tradizione familiare nel quale abbiamo inserito anche i processi di modernizzazione dell’azienda – spiega Vincenzo Bonura –. Puntiamo ad innovazione di processo e di prodotto che sono i pilastri fondanti del nostro successo”. Dal 2019, sotto la ragione sociale Macaluso srl, chiaro riferimento alla matrice familiare, l’azienda con i suoi brand ittici è entrata a far parte del gruppo europeo Freitasmar. “La competitività sul mercato – continua Vincenzo Bonura – fatti salvi e mantenuti gli standard di qualità, per noi elementi connotativi fin dalle origini, oggi trova gli elementi di forza anche nell’attenzione posta al marketing, alla distribuzione e alla comunicazione”. Ciò che è rimasto immutato è il procedimento tradizionale di lavorazione del tonno di prima scelta, con una ricetta che non è mai cambiata attraverso l’antica cottura in acqua e sale marino che assicura un prodotto con elevati standard di gusto e naturalezza.
“Riusciamo a garantire il trancio intero nelle scatolette, contrariamente ad altri che utilizzano perlopiù tonno precotto che si presenta più sbriciolato – sottolinea la Brand Manager Claudia Pellitteri -. Il tonno di qualità deve essere sodo, serrato, compatto e sostanzioso, sfatando così il vecchio luogo comune, frutto di una famosa pubblicità degli anni ’80, che attribuiva al tonno la qualità della friabilità che anche un grissino poteva tagliare”. Tra i nuovi progetti dell’azienda, una linea di filetti di tonno aromatizzati che saranno commercializzati a breve, nati grazie al rapporto di collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia che ha consentito di aggiungere al tonno gli odori e i sapori della cucina siciliana come il limone Igp di Siracusa e il mandarino tardivo di Ciaculli.