di Daniele Cernilli
Dieci vini che si devono assolutamente assaggiare al Vinitaly?
La domanda è di quelle da cento pistole, come si diceva un tempo, perché bisogna vedere con che criterio se ne scelgono solo dieci tra migliaia e migliaia di etichette. Io ho preferito usare buon senso e rapporto qualità/prezzo. Sarebbe stato troppo facile e anche scontato indicare dieci nomi altisonanti di vini blasonati, famosi e talvolta molto costosi. Perciò cominciamo e proviamo a inoltrarci in mezzo a quell’incantevole marasma che è il mondo dei vini italiani e spero vivamente che i dieci vini che vi indicherò possano essere di vostro gradimento. Partiamo dall’Alto Adige e qui vi segnalo un grande classico in versione particolarmente felice, si tratta dell’Alto Adige Terlano Pinot Bianco Vorberg Riserva 2019 della Cantina Terlan, un bianco elegante e longevo e che rappresenta perfettamente origine e varietà. Scendiamo di qualche chilometro e andiamo in Trentino dove le bollicine dei Trentodoc fanno furore. E tra tutte vi segnalo una versione sontuosa del Trentodoc Altemasi Graal 2014 della Cavit, una meraviglia. In Veneto, proprio vicino Verona da alcuni anni la Bertani sta proponendo dei Valpolicella ottenuti da singoli vigneti, veri e propri “grand cru”, eccovi perciò il Valpolicella Classico Superiore Ognisanti 2019, un vero fuoriclasse nel suo genere. Il quarto vino viene dalla Romagna ed è un “orange”, tra i migliori in assoluto nel suo genere. E’ il Romagna Albana Secco Vitalba 2020 dell’azienda Tre Monti di Imola. Numero cinque. Piemonte orientale. Siamo a Grazzano Badoglio in provincia di Asti e qui la Tenuta Santa Caterina propone il Grignolino d’Asti Monferace 2016, che va assolutamente assaggiato. Il sesto vino è sardo, lo produce una cantina straordinaria che si chiama Audarya ed è a base di uve Bovale. E’ il Nuracada 2019, un grande vino. Per il numero sette andiamo in Toscana, in Chianti Classico, ad assaggiare lo spettacolare Chianti Classico Gran Selezione Ceni Primo 2018 del Castello di Brolio del Barone Ricasoli, elegantissimo. Per l’ottavo vino invece si va in Umbia, dove le Lungarotti propongono la nuova versione di Torgiano Rosso Vigna Monticchio Riserva 2018. Numero nove, si va in Campania, dove Roberto e Generoso Di Meo fanno un bianco semplicemente straordinario, il Greco di Tufo Vittorio 2008, da non perdere assolutamente. Restiamo a sud per l’ultimo vino, che è pugliese e viene prodotto da un piccolo e ormai celebre viticoltore, Gianfranco Fino. Il suo “pezzo forte” è il Primitivo Es 2019, davvero formidabile.