di Federico Latteri
Il Casolare Divino è un’azienda a gestione familiare che si trova nell’Alto Casertano, in un’area collinare in gran parte circondata dal fiume Volturno che, nel suo decorso tortuoso, descrive una sorta di ansa aperta ad ovest e in diversi tratti si trova vicinissimo alla tenuta.
La sua storia ha inizio nel 2005, anno in cui gli attuali titolari, i fratelli Raffaele e Rino Tralice, giungono in una località del comune di Alvignano denominata Spinosa. Come si può immaginare dal nome, si trattava di un posto particolarmente aspro, sia per la presenza di suoli pietrosi che per la vegetazione ricca di rovi e piante con spine. Non era affatto facile fare viticoltura in questo posto che però offriva anche condizioni favorevoli per ottenere uve di qualità come importanti escursioni termiche tra il giorno e la notte.
(Il casolare)
Nel 2008 nasce il vigneto, nel 2011 viene fatta la prima vendemmia e infine, con il 2012, si procede al primo imbottigliamento. Nella parcella di 2 ettari e mezzo situata ad altitudini comprese tra 250 e 300 metri sul livello del mare troviamo esclusivamente il Pallagrello Nero, varietà autoctona del Casertano su cui si è puntato per ottenere un’espressione identitaria del terroir. Le viti sono allevate a guyot su un terreno di natura argillosa. La filosofia aziendale è incentrata su una viticoltura rispettosa della natura che prevede una cura quasi maniacale delle piante.
Raffaele Tralice, raccontando il modo in cui si lavora, dice: “E’ come se accarezzassimo la vigna”. Una frase ricca di significato che trasmette tanto. In cantina le vinificazioni sono minimali per far si che vengano esaltate al massimo le caratteristiche e la qualità della materia prima. Annualmente vengono fatte poco meno di 20 mila bottiglie. Sono tre le etichette che compongono la gamma, tutte Terre del Volturno Igp: il Tralice, un rosso che costituisce la quota più importante della produzione, il rosato Dèlice e il Sèlice, frutto di uve Pallagrello Bianco provenienti da Castel Campagnano.
Degustiamo il Tralice 2019, un vino diretto che vuole parlare del suo territorio senza far leva su grandissima complessità o potenza, ma mostrando il suo carattere deciso e preciso. La scelta del nome vuole sottolineare l’impegno e la dedizione familiare nel settore e, contemporaneamente, richiamare alla mente la parola tralcio. E’ ottenuto da uve Pallagrello Nero in purezza. La vendemmia viene effettuata nel mese di ottobre. La vinificazione prevede fermentazione alcolica in serbatoi di acciaio inox, dove successivamente il vino resta in affinamento per un anno. Prima dell’immissione in commercio sono previsti 6 mesi di permanenza in bottiglia. L’annata 2019 ha regalato uve sane e mature dappertutto in Campania grazie ad un andamento climatico e a un ciclo vegetativo tra i più stabili e regolari degli ultimi quindici anni.
Il colore è il primo, bellissimo tratto distintivo del Tralice. Un rosso rubino scuro e carico con riflessi violacei che lascia subito immaginare la verve di un vino che è pronto a regalarci qualcosa di buono. L’esame olfattivo rivela un bouquet intenso nel quale profumi di piccoli frutti come visciola, cassis e mirtillo si fondono alla perfezione con un cenno floreale e note che vanno dall’affumicato alla cenere, risultando tanto piacevoli quanto caratterizzanti.
Il sorso è dotato di freschezza, struttura ben calibrata, equilibrio e di una buona presenza tannica che trasmette una sensazione vellutata e carezzevole. La parte affumicata risulta ancora più evidente, soprattutto al retronaso, rendendosi protagonista fino alla chiusura. Un rosso davvero buono e facile da bere che si distingue per espressività e piacevolezza. Può essere abbinato a primi piatti ricchi, carni bianche cucinate in modo elaborato, grigliate di carne di ogni genere e formaggi a media stagionatura.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Il Casolare Divino
Via Regina – località Spinosa
Alvignano (Ce)
T. 335 7465261
info@ilcasolaredivino.it
www.ilcasolaredivino.it
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