L’INIZIATIVA
Come ogni anno la cantina Librandi premia il miglior viticoltore che conferisce l’uva all’azienda calabrese. Un’occasione per parlare di territorio, qualità e futuro. Ecco a chi è andato il riconoscimento
Si fa presto a dire Gaglioppo
Nel perfetto equilibrio tra un sistema di coltivazione antichissimo, quello ad alberello, e la modernità, frutto di ricerche e sperimentazioni, sta il segreto di una vittoria. Quella assegnata a Cirò Marina al “Viticoltore di eccellenza del Cirò”.
Giunto alla terza edizione, il “Premio Librandi” è stato istituito per tributare un riconoscimento alla professionalità ma anche alla passione dei produttori che, aderendo al “Patto di qualità” siglato con l’azienda Librandi hanno dato vita all’associazione “I vignaioli del Cirò”, presieduta da Francesco Porti. Con il supporto tecnico e seguendo le rigide indicazioni dettate dalla cantina, oltre 200 viticoltori producono uve di prima qualità da cui sarà ottenuto il vino Cirò riserva. Il sistema virtuoso e vincente non solo ha di fatto eliminato per questi piccoli produttori il problema del collocamento dell’uva, che, infatti, viene acquistata dall’azienda ad un prezzo remunerativo, ma diventa ogni anno una avvincente sfida che si misura nella cura, quasi maniacale dei vigneti e l’entusiasmo ritrovato nella coltivazione dei vigneti. Al termine della visita tra i 17 vigneti in concorso, la giuria, presieduta dal prof. Mario Fregoni, ordinario di viticoltura nell’università Sacro Cuore di Piacenza, ha conferito il premio a Nicodemo Montone, di Cirò, con il suo vigneto ad alberello, coltivato nelle campagne del “Vallo”. Aldo e Alfonso Calabretta di Cirò Marina, con le loro vigne in località Ponta, hanno conquistato il secondo. Terzo, Nicodemo Parrilla, che coltiva le uve gaglioppo nella distesa marina del Feudo. Per dare merito all’impegno e la competitività che ha scatenato l’iniziativa, sono state introdotte quest’anno anche le menzioni. La prima è andata a Salvatore Mezzotero di Cirò, (Feudo); Giuseppe Iuzzolini, di Cirò, con il suo vigneto nel “Vallo”, si è aggiudicato la seconda menzione; la terza è stata conquistata da Raffaele Sicilia di Cirò Marina (Feudo) mentre Francesco Porti quest’anno si è dovuto accontentare della quarta, dopo essersi piazzato sempre ai primi posti, e il suo splendido vigneto nel Feudo, non lascia mai indifferenti i visitatori. “Mai visto un vigneto così bello e tanto vicino al mare”, ha affermato Fregoni. La cerimonia di consegna del premio si è svolta al termine della tavola rotonda dedicata al tema della determinazione della maturazione dell’uva, e quindi del giorno della vendemmia. L’incontro, organizzato da Librandi e l’Associazione di vignaioli, si è svolto nella Sala Alikia di Cirò Marina; qui, sono intervenute molte autorità, i sindaci di Cirò Marina Melissa, Carfizzi, e quello di Cirò, Caruso. Questi, nel suo saluto, è tornato sulle modifiche del disciplinare del doc Cirò ed ha invitato al recupero dell’identità e quindi dei vitigni autoctoni. Con un intervento molto applaudito, l’enologo, Donato Lanati ha chiuso i lavori.
“Il vino – ha ammonito – ha un valore etico e sociale per questo le aziende non dovrebbero essere mai autosufficienti e lasciare che i viticoltori offrano le loro uve per produrre il Cirò doc”. Lanati ha indicato nella difesa del marchio Cirò, ancorato alla qualità e l’identità del territorio di produzione, lo strumento per “garantire un reddito ai produttori” e vincere la concorrenza internazionale. Ha stigmatizzato l’attuale sistema dei controlli “esagerati nel numero – ha detto – e per niente trasparenti”; ha proposto, invece, di istituire invece l’autocertificazione attraverso la tracciabilità scientifica dell’origine.
Margherita Esposito
Valutazione vigneti: al centro il prof. Mario Fregoni già ordinario di viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, alle sue spalle Carmine Maio, (funzionario regionale) a destra in primo piano il Dott. Lanati,
(enologo, titolare di Enosis) alle sue spalle l’agronomo dott. Andrea Paoletti
Valutazione vigneti (a sinistra il dott. Lanati)
Valutazione vigneti: in primo piano il prof. Mario Fregoni