di Michele Pizzillo
Michele Satta è sicuramente tra i pionieri dello sviluppo vitivinicolo di Bolgheri ed anche quello che si è impegnato di più per l’attribuzione della Doc.
E’ stato tra i primi ad intuire che in questo angolo di Toscana si sarebbero potuto produrre grandi vini e, quindi, ad investire in un proprio progetto ben mirato per raggiungere questo obiettivo. Eppure Satta non è toscano, ma di Varese (e, come si deduce dal cognome, di famiglia sarda). Arriva da queste parti come studente a Pisa e, contestualmente, fa anche il bracciante proprio a Castagneto Carducci. Il trasferimento definitivo nel Bolgheri avviene nel 1983 quando decide di affittare una vigna e cominciare a produrre vino, ha ricordato il figlio Giacomo, che a Milano ha presentato le ultime annate della produzione Satta, nelle sale del ristorante Da Giacomo a due passi dal Duomo. Proseguendo nel suo racconto, Giacomo ricorda che solo nel 1987 il padre riesce ad acquistare il primo vigneto e nel 1990 produce il primo vino Sangiovese vinificato in legno e invecchiato in barrique. Nel frattempo, Michele Satta accetta l’invito di Lodovico Antinori di curare le vigne di Ornellaia, in particolare il vigneto di Masseto. Un’esperienza che lo convince a guardare anche oltre al Sangiovese per raggiungere l’obiettivo di produrre solo grandi vini. Così incomincia ad impiantare pure vitigni internazionali come Syrah, Viognier, Cabernet sauvignon, Merlot, Sauvignon oltre al Teroldego mentre aumenta la superficie aziendale, che arriva a 23 ettari distribuite in sette vigneti nell’agro di Castagneto Carducci.
Nel frattempo Bolgheri esplode tanto che il terroir della doc diventa boccone appetibile per numerosi investitori che piantano vigneti seguendo un po’ i trend internazionali mentre Michele Satta rimane fedele alla sua idea di partenza, ovvero realizzare vini il più identitari possibile. In questo è sostenuto dalla moglie Lucia, mentre dei sei figli, solo Giacomo e Benedetta decidono di seguire le orme del padre. Con la loro entrata in azienda, nel 2015, inizia la storia della seconda generazione Satta, continuando a produrre ottimi vini e promuovere iniziative artistiche tant’è che anche l’estate nella cantina Satta scorsa sono rimasti aperti gli spazi all’immaginazione e all’incontro di varie arti come quella di chi fa il vino e quella di chi interpreta il mondo, con le iniziative culturali conosciute come “Accadrà da Michele Satta” curate da Lucia Satta, moglie di Michele. Queste le annate presentate da Giacomo Satta a Milano.
GiovinRe Toscana igt 2020
Viogner in purezza che affina in legno e cemento e matura 6 mesi nel legno e sosta un anno in bottiglia prima della messa in vendita. Colore giallo dorato pieno, limpido, con profumi di fiori gialli appassiti, camomilla, frutta a pasta gialla matura cedro e richiami di pepe. In bocca è fresco e succoso, burroso e sapido con accattivanti richiami di scorza di cedro e con un sorso che si muove in perfetto equilibrio gusto-olfattivo.
Piastraia Bolgheri Superiore doc 2019
Cabernet sauvignon, sangiovese, syrah e merlot in parti uguali, insolito taglio che però permette di avere un vino particolarmente elegante. Le uve sono vinificate separatamente in botti di rovere troncoconiche da 30 ettolitri e che il vino sosta tra i 18 e 24 mesi in barrique per un quinto di legni nuovi. Il colore è rosso rubino luminoso, al naso si presenta con eleganti profumi di viola, violetta, frutta rossa, fragole, mirtilli, una leggera speziatura, una nota di tabacco e un accentuato sentore di vaniglia. In bocca è fresco, con un tannino ben presente ma fine ed elegante e armonico con i vari sapori fruttati che si susseguono in modo calibrato esaltandosi l’uno con l’altro. Può invecchiare per almeno due decenni.
Syrah Toscana igt 2019
Syrah in purezza che Michele Satta pensò per rappresentare meglio la complessità aromatica del terroir mediterraneo di Bolgheri, sia per seguire una personale identificazione con alcune grandi bottiglie del Rodano. L’uva proviene dal primo vigneto piantato nel 1991, però il primo imbottigliamento in purezza è con la vendemmia 2005. Il colore è rosso rubino carico, limpido e consistente. Al naso evidenzia sentori di frutta scura come more e mirtilli ma anche di frutta appassita nonché note di pepe nero e chiodi di garofano. Resiste ad un lungo invecchiamento.
Cavaliere Toscana igt 2019
Sangiovese in purezza di ottima beva fermentato in tini aperti di legno di rovere da 30 hl. e che affina per 18 mesi in cemento. Nel bicchiere presenta con un colore rubino vivo tendente al granato. Il bouquet è piuttosto complesso con richiami fruttati tra arancia, ciliegia, fragoline di bosco, i profumi tipici della macchia mediterranea e una leggera speziatura. Sorso beverino, morbido, elegante, con tannino dinamico ma ben equilibrato nella struttura del vino dotato di una bella persistenza che si chiude con finale di ciliegia. Capacità di invecchiamento almeno 20 anni.
Marianova Bolgheri Superiore doc 2018
Questo vino è la prima esperienza della seconda generazione Satta e nasce da un uvaggio di sangiovese e syrah con vinificazione in botti di legno e affinamento di 18 mesi in anfore da 750 litri. Vino di colore rosso rubino e un bouquet complesso tra note di mirtillo, ciliegia, cacao, menta e fiori rossi e delicati sentori speziati. Il sorso è austero, corposo ma anche fresco e gustoso e tannino ben integrato a dare sapore e persistenza ad un bel vino con una lunga persistenza che nel finale evidenzia accattivanti note agrumate.
Michele Satta
Località Vigna al Cavaliere, 61
Castagneto Carducci (Li)
T. 0565 773041
www.michelesatta.com
info@michelesatta.com