L’ANTICIPAZIONE
Arriva la nuova guida: ambiente, qualità e rispetto del territorio i punti cardine. Esclusi eccellenti in questa prima edizione, soprattutto nell’Isola. Ecco i criteri con cui sono stati valutate 9.600 etichette in tutta Italia
Slow Food e i vini:
Campania batte Sicilia
La Campania batte la Sicilia. Sia per numero di aziende recensite che per numero di vini che salgono sul podio. E poi ci sono esclusi eccellenti tra le cantine dell’Isola. E’ uno dei verdetti sanciti dalla nuova, nuovissima, guida ai vini che Slow Food presenta a Torino il 20 ottobre prossimo alla vigilia dell’apertura del Salone del gusto.
E’ la prima edizione della guida dopo il divorzio consumato lo scorso anno dal Gambero Rosso. Lo spazio grafico riservato alle cantine è di due tipi: la pagina intera con la chiocciola, simbolino di Slow Food per quelle aziende che sono piaciute in modo particolare per i valori organolettici, territoriali, ambientali e identitari; e poi schede da una colonna per quelle che meritano comunque la citazione. E dando un’occhiata al confronto tra Campania e Sicilia, emerge che la prima ha avuto complessivamente 87 schede contro le 78 della Sicilia. Nel confronto con altre guide, fanno notare i curatori della nuova pubblicazione di Slow Food, viene anche fuori che la Campania, per esempio nella guida del Gambero 2010 ha avuto 38 schede grandi e la Sicilia 34, schede piccole a parte. La Duemila vini dell’Ais, altro esempio, ha dedicato alla Sicilia 60 schede, l’Espresso 66 schede con testo. “Come dire, spiega Giancarlo Gariglio che assieme a Fabio Giavedoni firma la guida di Slow Food, rivendichiamo una maggiore attenzione verso il Sud”. La
valutazione delle aziende si è basata su tre criteri: la chiocciola per le aziende che sono al top, come abbiamo visto; poi il simbolo della bottiglia che segnala un’ottima qualità media di tutte le bottiglie presentate e infine la moneta che indica un ottimo rapporto qualità-prezzo di tutte le bottiglie. Sul fronte dei vini ci sono i “vini slow” ovvero le bottiglie dalla qualità eccellente e che condensano i caratteri del rispetto del territorio e dell’ambiente; poi il simbolo dei “grandi vini”, ovvero le migliori bottiglie sotto il profilo organolettico; e infine il simbolo del “vino quotidiano” segnalato per il prezzo conveniente, entro i 10 euro in enoteca. Nelle singole schede notizie anche sull’uso dei fitofarmaci e altre sostanze nelle singole cantine più le indicazioni sulle uve acquistate presso terzi. Le cantine sono state tutte visitate, qualciuna è stata esclusa a priori, qualche altra, nonostate la visita, è stata esclusa egualmente. Sono state 2.100 le cantine visitate, 21 mila i vini assaggiati, 9.600 quelli recensiti. La guida sarà presentata il 20 ottobre, alle 10.30, al Palaisozaki di Torino. Poi nel pomeriggio degustazione dei vini premiati a Venaria Reale. La nuova guida di Slow Food è di 1.216 pagine e costerà 24 euro. Da novembre a metà dicembre previste una lunga serie di presentazioni in tutte le regioni italiane.
C.d.G.