di Federico Latteri
Intense e ricche di contenuti con il tasting dei vini in anteprima le due giornate di Benvenuto Brunello dedicate alla stampa specializzata.
L’edizione 2021 era molto attesa perchè si assaggiavano le riserve di una grande annata, la 2016 e i Brunello 2017. Insieme a loro i Rosso di Montalcino 2020, 2019 e un paio di 2018, i Sant’Antimo e i Moscadello di Montalcino. Erano presenti 123 aziende con oltre 320 vini. Il Brunello di Montalcino è una delle punte di diamante della produzione vinicola italiana e proprio per questo non gli si perdona mai niente, vorremmo che fosse ogni volta un vino perfetto. Bisogna però tener presente che l’andamento climatico nelle varie annate è diverso e non sempre i vini possono essere al top.
(Fabrizio Bindocci e Michele Fontana)
Detto questo, dagli assaggi emerge chiaramente il buon lavoro che è stato fatto a Montalcino dai singoli produttori e dal Consorzio. Dopo la 2015 e la 2016, due annate a cinque stelle, la 2017 è stata calda, siccitosa e per questo problematica, ma nei vini non si riscontrano strutture particolarmente pesanti, durezze o maturità eccessive. Troviamo ricchezza gustativa e persino agilità e dinamismo con profili difficilmente immaginabili in passato. E’ chiaro che i viticoltori hanno imparato a gestire meglio le annate calde, cosa che risulta ancora più evidente se, facendo un passo indietro, prendiamo in considerazione, ad esempio, i vini del torrido 2003. A voler essere molto precisi, in alcuni casi (in verità un numero limitato) abbiamo riscontrato qualche nota alcolica di troppo e tannini non proprio perfetti. La qualità, comunque, è costantemente alta e va sottolineato anche uno stile che si mantiene all’interno di un preciso range, sia per le grandi che per le piccole cantine, determinando la presenza sul mercato di prodotti che dimostrano chiaramente cosa vuol dire oggi fare vino a Montalcino.
Di seguito i nostri migliori assaggi con alcune note:
Brunello di Montalcino Docg 2017
Canalicchio di Sopra
E’ fine all’olfatto con profumi di frutti rossi, arricchiti da una sottile nota floreale e da un tocco terroso. Al palato è agile, mostrando un corpo medio-pieno e un’ottima progressione. Ben presenti e levigati i tannini. Giovane e promettente.
Casanova di Neri
Presenta un bouquet intenso fatto di profumi molto ben delineati, seguito da un sorso dritto, lineare e molto lungo che risulta animato da grande energia e si caratterizza per un profilo preciso, assolutamente privo di sbavature.
Casisano
Ha un naso ampio di frutta, note floreali e un leggero tocco affumicato. Colpisce per la ricchezza di dettagli, elemento che gli regala un fascino particolare. In bocca è compatto, ordinato nella tessitura e giustamente tannico, ma mai astringente.
Castello Tricerchi – AD 1441
Una sola parola: eleganza. Lo fa subito capire il colore scarico, lo confermano poco dopo i profumi, espressi con la giusta intensità in un insieme complesso e armonico che vive di sfumature. E’ fresco, dinamico, lunghissimo e sapido nel finale. Tannini smussati e incisivi al punto giusto completano un assaggio di grande piacevolezza. Crescerà ancora nei prossimi anni. Standing ovation
Innocenti
Note di radice di liquirizia e delicati sentori di erbe aromatiche tra le quali spicca la menta selvatica svelano un carattere tendenzialmente balsamico. Scattante, lungo e setoso il sorso. Intrigante il mosaico di aromi che si percepisce per via retronasale.
La Togata – Seconda Stella a Destra
Si esprime con classe attraverso fini profumi di arancia rossa, rosa canina, una sottilissima speziatura e un frutto che si posiziona un po’ in secondo piano, assumendo toni molto delicati. In bocca è teso, vibrante, garbato nella parte tannica e quasi senza fine. Standing ovation
Padelletti
Offre un naso pulito e variegato di frutti rossi e scuri, sottili note terrose, spezie e un tocco di aghi di pino. E’ succoso, sapido, lungo e dotato di un gusto intenso e tannini abbastanza fini. Non stanca mai.
Poggio di Sotto
Mostra carattere, spessore, buona freschezza, equilibrio e persistenza. Fittissimi i tannini. E’ un’annata di Poggio di Sotto dai toni leggermente più caldi che però, siamo abbastanza sicuri, riserverà sorprese durante la sua evoluzione. Da seguire.
Brunello di Montalcino Docg Riserva 2016
Col di Lamo
Ha un naso complesso nel quale spiccano un’ammaliante nota di arancia rossa e rifiniti sentori di erbe aromatiche. Al palato esprime una completezza non comune fatta di ampiezza, intensità e sfaccettature. Ogni cosa sembra trovare la giusta collocazione. Fini i tannini e notevole la persistenza. Davvero ottimo. Standing ovation
Corte Pavone – Poggio Molino Al Vento
Si tratta di un vino preciso sia nella definizione olfattiva del frutto che nell’architettura del sorso. Disteso, regolare nella progressione e bilanciato, si beve con grande facilità. Di qualità i tannini che appaiono ben integrati.
Donatella Cinelli Colombini
E’ intenso e suadente all’olfatto con profumi di marasca e note agrumate. All’assaggio presenta inizialmente una buona freschezza per poi procedere verso un finale minerale nel quale trova spazio anche un tocco di tamarindo.
Fattoria dei Barbi
Marasca, cenni terrosi, cuoio, agrume e sentori di radici costituiscono un profilo olfattivo tipico che precede un sorso vellutato, lungo e leggermente sapido in chiusura. Non manca una buona acidità. Territorio e tradizione.
La Magia
Offre un bouquet fine con nitidi profumi di frutta rossa e piacevoli sentori di erbe aromatiche tra le quali spicca l’origano che risulta poi ancora più intenso al retronaso. Una decisa consistenza gustativa, tannini di qualità e un finale fresco e teso completano l’esperienza sensoriale.
Mocali
E’ un po’ più scuro all’olfatto con la frutta che risulta affiancata da sottili note di erbe aromatiche, pepe e sentori di geranio. In bocca è ben articolato, rifinito nella parte tannica, equilibrato e lungo. Si beve con grande piacere.
Patrizia Cencioni
Profilo olfattivo cristallino, di notevole pulizia, fatto di profumi floreali e sentori di frutti rossi e scuri che appaiono armonizzati in un avvincente gioco di chiaroscuri. Segue un sorso scattante, ma anche multidimensionale, stratificato, che regala una sensazione piacevolissima, ma mai appagante, facendo nascere il desiderio di un altro calice. Super. Standing ovation
Poggio di Sotto
Un assaggio particolare. In una fase iniziale il vino si concede poco, è lì, fermo nel calice. Dopo un po’, però, l’ossigeno comincia a fare il suo lavoro, mettendo in moto la magia di una continua evoluzione. Profumi di stampo floreale, finezza, dettagli e cambio di passo al palato regalano un momento unico. E’ un vino che vuole essere aspettato, seguito e compreso. Classe. Standing ovation
Ridolfi – Mercatale
Un ventaglio aromatico che viene percepito con grande intensità per via retronasale caratterizza fortemente l’assaggio. Vivo, dritto, animato da un’incredibile energia, risulta tanto piacevole quanto inebriante. Tannini fini e carezzevoli e un finale lungo e sapido costituiscono ulteriori punti di forza di un Brunello che andrà lontano negli anni. Standing ovation
Tassi – Franci
Ha un naso complesso dal timbro prevalentemente floreale. In bocca è tagliente, ma anche saporito e discretamente vellutato. E’ un rosso che non vuole impressionare con la potenza, ma solo descrivere un angolo di territorio in maniera diretta, senza filtri né orpelli. Buono e gastronomico.