di Silvana Polizzi Sabino
Ai nastri di partenza la certificazione QS “qualità sicura” per il grano duro siciliano.
Si è tenuto a Valledolmo in provincia di Palermo l’incontro che ha ufficialmente dato l’avvio ad un percorso di qualificazione che sarà garanzia per produttori e consumatori. Nella sede del Molinoro, modernissimo impianto di molitura, è stato certificato il primo grano duro a sistema di qualità, già approvato dalla Commissione Europea. “Come già avvenuto con i vini siciliani, per i quali a partire dal 2012 è stata qualificata la filiera – dice Dario Cartabellotta, dirigente generale dell’assessorato regionale all’Agricoltura- si avvia adesso lo stesso percorso per il grano duro, ma non solo, anche per altre produzioni della filiera cerealicola, foraggera e zootecnica. Sarà un grande salto in avanti soprattutto per i produttori delle aree interne della Sicilia, perché senza qualificazione non c’è futuro”. I requisiti di qualità del grano duro QS dovranno essere: identità e tracciabilità, qualità proteica, no micotossine, no glifosate, rispetto della fertilità dei suoli.
La filiera del grano duro in Sicilia, con più di 300 mila ettari, è uno dei settori chiave dell’agricoltura siciliana per il reddito degli agricoltori, il mantenimento del paesaggio rurale e la valorizzazione della cultura alimentare di Sicilia. E’ in continuo aumento, inoltre, l’interesse per il grano duro siciliano coltivato in regime di agricoltura biologica. Esistono sul territorio regionale, elementi e manufatti propri di un terrior del grano duro di cultura agricola e alimentare pari a quello del vino. La Sicilia, grazie alla stazione di granicoltura di Caltagirone, dispone di una banca del germoplasma che conserva le varietà locali e una normativa che le tutela a livello internazionale. Sempre a Caltagirone nel 1988 è stato costituito il Simeto, di straordinario interesse agronomico e industriale con il quale produrre una vera pasta made in Italy. Il Simeto è diventato in trent’anni il grano duro di riferimento del bacino Mediterraneo, è produttivo e rustico, di ottima qualità proteica, apprezzato in tutto il mondo. L’impiego di queste semole in panificazione è crescente, non solo nei paesi del bacino del Mediterraneo, ma anche in Nord-America. E’ stimato che in Sicilia l’impiego di semola rimacinata per la panificazione ha raggiunto il 40 per cento della produzione totale di grano duro.
“Negli ultimi decenni – aggiunge Cartabellotta- il grano è stato ridotto al rango di commodity, con incremento esponenziale delle importazioni e conseguente riduzione del numero di agricoltori che si permettono il lusso di coltivare in perdita. Il terzo millennio ha fatto impennare l’interesse dei consumatori per la qualità salutistica e la sicurezza alimentare del grano, farine, semole, pane, pasta e prodotti da forno. Per lungo tempo la cerealicoltura è stata sottovalutata pensando di importare le materie prime per il pane e la pasta da ogni parte del mondo, salvo poi scoprire che il grano viene trattato con il glifosato in fase di pre-raccolto oppure è carico di micotossine cancerogene, perché non è stato scaldato dal sole di Sicilia. La valorizzazione del granaio di Sicilia non è un restyling romantico di un passato lontano, quando i romani riempivano nell’Isola le navi per sfamare i soldati pronti alla guerra in ogni zona del Mediterraneo, ma significa coniugare territorio, economia ed ambiente di uno dei prodotti basilari della dieta mediterranea”.
Queste le aziende che hanno già aderito al disciplinare QS della filiera “grano duro”
- Battaglia Vincenzo – Via Gulino, 9 – Valledolmo (Pa)
- Battaglia Vincenzo – via degli Orti, 9 – Valledolmo (Pa)
- Bia Sas di Bianco Salvatore Antonino & C -Via V. Brancati, 1 – Resuttano (Cl)
- Bio Agnello srl – Contrada Graffetta Graffolongo cap 97014 Ispica (Rg)
- Cinozoo 3R, C/da Frascine -Bisacquino (Pa)
- Consorzio Feudo Mondello – Via dei Nebrodi n. 55 – Palermo
- Di Natale Giovanni, Via Archimede, 243 – Ragusa
- Gioia Francesca Paola – Via Libertà, n. 102, Palermo
- Giusy Sicura – C/da San Ranieri Ferla (Sr)
- Grippaldi Ettore – Via Ruilio, 18 – Catania
- La Flora s.s. di Cipolla Antonio, Francesca e Luisa – Via Marco Tullio Cicerone, 19 – Bagheria (Pa)
- La Placa Antonio – Via Catania, 19 – Valledolmo (Pa)
- Maltese Amedeo e Calogero – Contrada Giannavì – Palazzolo Acreide (Sr)
- Mancuso Giancarlo – Via Runfola, 45 – Valledolmo (Pa)
- Miceli Tommaso Maria – via Tartaro, n. 19 – Valledolmo (Pa)
- Molini del Ponte – Via Giuseppe Parini, 29 – Castelvetrano (Tp)
- Azienda agricola Moscarelli – Roccamena (Pa)
- Musso Giovanno – C/da Serravetrano sn – Noto (Sr)
- Noria srl(Molino Angelica) – Via Michelica Malvagia 10B1 – Modica (Rg)
- Panci Clelia – Viale delle Alpi, n. 121 – Palermo
- Pastificio Minardo – Via Torre Cannata Raddusa 8, Modica (Rg)
- Molino Angelica Probio.Si s.c.a r.l. – Viale Risorgimento n.13/b – Castellana Sicula (Pa)
- Rete di imprese “Graniblei” (Sr)
- Rizzo Benedetto Antonio Via Scalo, 24/A – Raddusa (Ct)
- Rizzo Benedetto Via Garibaldi, 33 – Raddusa (Ct)
- Società agricola La grazia degli Iblei Srls – Contrada Benesiti – Noto (Sr);
- Spinello associazione agricola – c/da Scalonazzo sn – Scicli (Rg)
- Valle del Dittaino soc. coop. agricola – Z.I. Dittaino – Assoro (En)
- Vallolmo Madonita srl – C.da Crete, snc – Valledolmo (Pa)