di Federico Latteri, Verona
OperaWine 2021 non verrà ricordata solo solo come l’edizione del decennale, ma anche e soprattutto come il ritorno alle manifestazioni in cui ci si incontra, si discute con i produttori, i colleghi, con amici, si dà il via a importanti collaborazioni commerciali.
E’ un segnale forte di un nuovo inizio. Gli oltre 300 operatori italiani ed esteri (erano rappresentate 13 diverse nazioni) hanno potuto incontrare di persona i 186 produttori top d’Italia selezionati da Wine Spectator nelle Gallerie Mercatali di Verona, struttura situata di fronte al quartiere fieristico, scelta per questa occasione particolare. Una location che forse non ha il fascino del Palazzo della Gran Guardia, sede usuale della rassegna, ma che sicuramente si è rivelata perfetta per garantire la massima sicurezza ai partecipanti. Quest’anno la squadra dei top 100 è stata ampliata con gli “all timer”, cioè i produttori scelti una o più volte nei dieci anni di Opera Wine. In degustazione vini di tutte le tipologie, dagli spumanti ai passiti (i rossi erano in netta prevalenza) con diverse annate meno recenti di etichette prestigiose. Tra le regioni è la Toscana a fare la parte del leone con 47 aziende, seguita dal Veneto con 23 e dal Piemonte con 20. Un tasting che ricorderemo a lungo per quello che abbiamo bevuto e per l’emozione di trovarci di nuovo tutti insieme. Di seguito alcune dellenostre etichette “del cuore”.
Valtellina Superiore Docg Sassella Riserva Rocce Rosse 2007 – Arpepe
E’ la quinta essenza del Nebbiolo di montagna: colore scarico, eleganza del bouquet, grazia e mineralità del sorso per un fascino che ha pochi eguali.
Etna Rosso Doc Serra della Contessa 2011 – Benanti
Complessità e integrità caratterizzano questo rosso etneo di stile classico che accarezza il palato, facendo comprendere le potenzialità evolutive dei vini del Vulcano.
Colli di Luni Doc Vermentino Numero Chiuso 2016 – Cantine Lunae
Bellissimo il colore, un giallo dorato brillante particolarmente vivo. E’ intenso pieno, sapido, lunghissimo e, soprattutto, spiccatamente mediterraneo.
Aglianico del Vulture Superiore Docg Titolo 2015 – Elena Fucci
Un rosso di carattere che porta in sé la forza e l’energia del terroir vulcanico. E’ profondo, incisivo, speziato e minerale. Rifiniti e di grande qualità i tannini.
Trentodoc Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2008 – Ferrari
Come sempre, si esprime con grande finezza, classe e completezza. Un riferimento per la spumantistica italiana che si fa apprezzare in qualsiasi contesto.
Barolo Docg Monprivato 2015 – Giuseppe Mascarello & Figlio
Un barolo della tradizione complesso, definito, dritto, ma anche caldo e potente, in linea con le caratteristiche dell’annata. Ancora giovanissimo, andrà lontano nel tempo.
Quota 1000 Barbabecchi 2014 – Graci
Grande stile per questo vino di alta quota, perfetto esempio di eleganza, delicatezza, verticalità e mineralità vulcanica. E’ affascinante constatare la sua capacità di combinare energia e leggerezza.
Ribolla 2010 – Gravner
Basta un sorso per far scorrere davanti ai nostri occhi come in un film i vigneti di Oslavia, la sapiente opera di Josko e le tradizioni di un posto senza tempo. Un bianco unico e evocativo.
Valdobbiadene Docg Superiore di Cartizze Dry – Le Colture
Un Cartizze molto ben riuscito che coniuga la piacevolezza della frutta fresca con la vivacità acido-sapida e con una leggera, morbida dolcezza.
Valle d’Aosta Dop Chardonnay Cuvée Bois 2018 – Les Cretes
La freschezza del terroir valdostano, il magistrale uso del legno e la sapienza del produttore ci regalano questo Chardonnay che è uno dei massimi esempi della tipologia nel nostro Paese.
Torgiano Rosso Riserva Docg Rubesco Vigna Monticchio 1997 – Lungarotti
E’ un’emozione degustare una delle etichette che fanno parte della storia moderna del vino. A oltre venti anni dalla vendemmia ha ancora tanto da dire. Stile e personalità.
Montevetrano 2013 – Montevetrano
Mostra la sua classe con un sorso lunghissimo dotato di grande energia che si distende in un’agile progressione. Variegato, intenso e definito il corredo aromatico. Evolverà ancora per anni.
Contrada R 2012 – Passopisciaro
Una splendida bottiglia che ci fa capire il valore del terroir di montagna (siamo a mille metri) in un’annata molto calda nella quale era veramente difficile ottenere un profilo così fresco e fine.
Soave Doc Classico La Rocca 2011 – Pieropan
Ormai da tempo occupa un posto di assoluto rilievo tra i vini bianchi d’Italia e non solo. Minerale, finissimamente mielato e articolato, stupisce per la sua integrità a dir poco perfetta.
Etna Rosso Doc Barbagalli 2015 – Pietradolce
E’ un vino “totale” che mostra un’incisività non comune, espressa con eleganza, intensità, precisione e ricchezza di sfumature. La forza del territorio e delle vigne centenarie.
Barbaresco Pajè 2014 – Roagna
Un vino davvero buono che dimostra l’importanza del vigneto e del produttore che è capace di ottenere ottimi risultati in un’annata che forse qui è andata un po’ meglio di altre zone, ma, sicuramente, non sarà tra quelle da ricordare.
Brunello di Montalcino Docg Riserva PS 2010 – Siro Pacenti
E’ fine, ampio, setoso, potente e suadente. Affascinano le sottili note ematiche e i sentori balsamici che impreziosiscono un bouquet complesso e armonico. Da cercare e custodire in cantina per seguirne la lunga evoluzione.
Montefalco Sagrantino Docg Colle alle Macchie 2009 – Tabarrini
Balsamico, strutturato, compiuto, equilibrato e vellutato. Una materia prima tanto ricca, potente e talvolta addirittura scontrosa non era mai stata “addomesticata” così bene. Davvero ottimo.
Etna Rosso Doc San Lorenzo 2018 – Tenuta delle Terre Nere
E’ molto giovane, ma ha già un grande equilibrio e una completezza che, insieme alla freschezza e alla sua raffinatezza, lo rendono godibilissimo. Regala un’esperienza sensoriale che difficilmente si dimentica.
Bolgheri Sassicaia 2001 – Tenuta San Guido
Sassicaia è sempre Sassicaia e questa grande 2001 presente qui in formato magnum lo dimostra ampiamente. Vivo, fresco, dall’inizio alla fine. Un sorso imperdibile.
San Leonardo 2015 – Tenuta San Leonardo
Uno dei migliori tagli bordolesi italiani in una delle sue più grandi annate. Cosa dire di più? Chapeau!
Amarone della Valpolicella Doc Classico Vigneto Alto TB 2000 – Tommaso Bussola
Complesso, morbido, bilanciato, caldo, strutturato, intensissimo, ma per niente difficile da bere. Un rosso superbo che il tempo ha reso ammaliante. Da provare assolutamente.