di Michele Pizzillo
Per la giuria del Premio nazionale Ercole Olivario, composta da degustatori professionisti rappresentanti delle regioni partecipanti al concorso e presieduta dal capo panel Alfredo Marasciulo, sono 12 gli oli extra vergine d’oliva che rappresentano le migliori produzioni italiane.
E, cioè, Sabina Dop della Società agricola Colle Difesa, di Palombara Sabina (Rm), per la categoria dop/igp fruttato leggero; i primi tre classificati per la categoria dop/igp fruttato medio e, cioè, Don Gioacchino, Dop Terra di Bari-Castel del Monte del Frantoio Sabino Leone, di Canosa di Puglia (BT), Costa degli olivi dop Sardegna della Cooperativa Valle del Cedrino, di Orosei (NU) e Letizia dop Monti Iblei dell’Azienda Rollo di Giorgio Rollo di Ragusa; due invece i premiati come dop/igp fruttato intenso; Olio Iannotta DOP Colline Pontine dell’Azienda agricola Iannotta Lucia, di Latina e Frantoio Franci bio igp Toscano del Frantoio Franci di Montenero d’Orcia (Gr). Si torna ad un singolo premiato, Arciprete delle Aziende Agricole Stasi, di Torre Santa Susanna (BR), per la categoria extravergine fruttato leggero. E, alla coppia per la categoria extravergine fruttato medio con Ispiritu Sardu dell’Azienda Masoni Becciu di Deidda Valentina, di Villacidro (SU) e Teti dell’Azienda Torretta di Battipaglia. Per concludere con un terzetto, tutto barese, per l’extravergine fruttato intento: Mimì Denocciolato Monocultivar Coratina dell’Azienda Agricola Donato Conserva, di Modugno (BA), seguito da Coratina dell’Azienda Intini di Alberobello (BA) e Coppadoro della Società agricola Ciccolella di Molfetta (BA).
A svelare i nomi dei vincitori della XXIX edizione del Premio Ercole Olivario, Giorgio Mencaroni, Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria e del Comitato di coordinamento del premio. Che ha detto: “Penso che il segreto è tutto nella formula dell’Ercole: non fermarsi mai e innovare sempre, ma al tempo stesso, mantenere ferma la caratterizzazione originaria del Concorso che lo rende in qualche modo unico. Il prelievo diretto in azienda, l’apposizione di sigilli, la presenza di un notaio che cura tutte le fasi collegate all’anonimizzazione e alla disanonimizzazione, l’estrema cura dei particolari. Ma ovviamente anche le novità: quest’anno abbiamo deciso di organizzare, in collaborazione con vari esperti del settore, dei seminari di approfondimento, l’inserimento di nuove menzioni di merito dedicate alle imprese condotte da donne e alle imprese che investono nella Digital Communication, confermando anche il riconoscimento per i giovani produttori. Infine progetti di sviluppo dello stesso concorso, in particolare la realizzazione di una sezione dedicata alle Olive da Tavola: un settore con potenzialità di crescita, ma che necessita di strategie di sviluppo; ed il progetto Extra cuoca, rivolto alle cuoche professioniste, nato dalla proposta dell’Associazione Nazionale Donne dell’Olio”. E, quindi, si è proceduto all’assegnazione dei 7 award speciali previsti per questa edizione, che sono andati ad Amphora Olearia per la miglior confezione, all’etichetta “Le Case di Lavinia” della Società Agricola Vernèra di Spanò di Buccheri (SR); “Menzione speciale olio extravergine biologico” all’olio e.v.o. biologico “Olivastro” dell’Azienda agricola biologica Americo Quattrociocchi di Alatri (FR); Menzione “Olio Monocultivar” all’olio e.v.o. “Don Pasquale Dop Colline Pontine” monocultivar Itrana, dell’Az. Agr. Cosmo Di Russo di Gaeta (LT); “menzione di merito “Giovane imprenditore” assegnato ai migliori titolari under 40 degli oli ammessi in finale e, quindi, Azienda agricola Quinto Angelo della Basilicata; Società agricola Colle Difesa del Lazio; L’Olivaio delle Marche; alle pugliesi Agricola De Carlo, Azienda Agricola Donato Conserva, Tenuta Venterra di Ferrara Antonella; alle siciliane Agrestis Soc. Coop. Agricola, Sistemi Agro Biologici Soc. Agricola; alle toscane Frantoio Croci, Poderi Borselli e Azienda agricola Giancarlo Giannini; alla trentina Azienda agricola Brioleum; all’umbra Agricola Locci e al veneto Frantoio Valnogaredo. Due i riconoscimenti assegnati per la prima volta in questa edizione: la Menzione di Merito Impresa Digital Communication al Frantoio Oleario Fratelli Pace di Pietragalla (PZ) e la Menzione di Merito Impresa Donna alle migliori imprese femminili che sono le calabresi Az. Agricola Sorelle Garzo e le Tenute Librandi Pasquale; alla campana Azienda Torretta; a tre aziende del Lazio: Az. Ag. Biologica Paola Orsini, Az. Agricola Iannotta Lucia, Soc Agr. Sciuga; alle lombarde Az. Agr. Novello Cavazza di Alessandra Cavazza e Soc. Agr. Rocca Pietro e Rita; alle pugliesi Tenuta Venterra di Ferrara Antonella e Az. Agr. Di Martino; Masoni Becciu di Valentina Deidda della Sardegna; alle siciliane Sistemi Agro Biologici soc. agricola, Az. Agr. biologica Titone, Azienda Fisicaro Sebastiana, Soc. agr. Vernèra di Spanò & C., Frantoi Cutrera; e alle toscane Az. Ag. Buoni o del Buono Maria Pia e Podere Ricavo ed infine all’umbra Az. agr. Decimi.
Si può dire che il fil rouge della manifestazione è stato il ricordo di Giorgio Phellas, anima di questo concorso dedicato alle eccellenze olearie italiane e organizzato da Unioncamere Nazionale insieme alla Camera di Commercio dell’Umbria, in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole e a quello Sviluppo Economico e con il sostegno del Sistema Camerale Nazionale, delle associazioni dei produttori olivicoli, degli enti e delle istituzioni impegnate nella valorizzazione dell’olio extravergine di oliva italiano di qualità. Tant’è che alla cerimonia di premiazione, oltre gli amministratori regionali umbri (il vice presidente Roberto Morroni) e di Perugia (l’assessore Gabriele Giottoli), hanno partecipato anche Michele Sonnessa, Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, Nicola di Noia, Direttore Generale di Unaprol e, in collegamento online, Luigi Ferrelli, direttore ICE di Bruxelles e Carlo Sangalli, Presidente di Unioncamere Nazionale che ha detto “Ercole Olivario è diventato un indiscutibile punto di riferimento per gli operatori del settore. L’olio extravergine di oliva è più di un prodotto della tradizione gastronomica italiana, è un simbolo del Made in Italy agroalimentare, è ambasciatore dei sapori e dei saperi del nostro Paese. Sono 400.000 in Italia le aziende specializzate che ruotano intorno al settore olivicolo, con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive. Il più vasto tesoro di biodiversità del mondo”.
Un’appendice alla cerimonia che si è svolta a Perugia, è in programma a Roma, nel mese di settembre, in occasione di un incoming con operatori stranieri, con l’assegnazione del Premio Leikithos, dedicato alla memoria di Giorgio Phellas, concordato con gli uffici ICE di Bruxelles, che per questo riconoscimento hanno scelto l’importatore olandese Gregor Christiaans, titolare della ditta Olijfolieproever.