di Marco Sciarrini
Interessante e istruttiva la presentazione della nuova linea Back To Basic della Cantina Pizzolato, in un periodo nel quale i consumatori hanno manifestato la sensibilità, anche nella filiera del vino, per i temi della sostenibilità.
L’azienda Pizzolato, fondata nel 1981 a Villorba, un comune situato nella zona centrale della provincia di Treviso e specializzata nella produzione di vini bio e vegan dal 1991, per i suoi primi 40 anni ha presentato il nuovo progetto di sostenibilità dell’intera filiera produttiva, la nuova linea Back To Basic. Un progetto che va oltre il biologico e che riduce al minimo l’impatto sull’ambiente, un progetto nato per celebrare i valori essenziali e identitari dell’azienda, riducendo l’impatto della filiera del vino sull’ambiente, uve, vetro, tappo, capsula, etichetta e cartone di imballaggio sostenibili, sei gli elementi eco e a basso impatto ambientale. Le uve certificate bio e vegan provengono dai vigneti di proprietà. A questa linea sono dedicati circa 15 ettari di Pinot Grigio, Raboso Piave, Pinot nero, Manzoni Bianco e Chardonnay, i cinque vini della nuova linea Back to Basic. Il vetro utilizzato per la creazione della nuova linea si basa su un uso dei materiali altamente innovativo. Si tratta infatti del wild glass, la cui miscela è composta per il 94% di vetro riciclato. Questo vetro è 100% certificato Pcr (post consumer recycled) e consente una produzione il cui impatto ecologico è estremamente ridotto. Nel caso della linea Back to Basic si è voluto accentuare l’unicità e l’imperfezione del vetro riciclato utilizzando una texture che ha un effetto vintage (back). Il risultato è un design organico e irripetibile nel suo genere. Il tappo utilizzato è il twin top evo di Amorim Cork, interamente in sughero, materiale ecologico e sostenibile al 100%, naturale, rinnovabile, riciclabile e riutilizzabile che permette di compensare un livello di Co2 pari a 297 grammi. L’etichetta, in carta Sabrage 100% riciclata e certificata Fsc, non contiene plastiche o altri materiali di derivazione non naturale ed è ottenuta dallo scarto della lavorazione dell’industria del cotone. Essa occupa, sulla bottiglia, il minor spazio possibile, ed è un pezzo unico fasciante così da ridurre l’impatto della colla. Inoltre la tecnica del debossing riduce al minimo l’uso di inchiostri il cui colore è inciso con lavorazione offset, ossia la meno impattante. L’imballo del cartone presenta il 79% di carte riciclate mentre per la stampa sono stati utilizzati colori a basso impatto ambientale. La capsula, presenta anch’essa elementi di ricerca e sviluppo in ambito green in quanto deriva da materiale di riciclo.
(I vigneti e la cantina)
“Quello dei 40 anni – racconta Settimo Pizzolato, titolare della Cantina – è un traguardo di cui siamo orgogliosi. Biologico è credere che siamo parte di un equilibrio più grande, è una scelta di vita, una responsabilità che vogliamo che ispiri ogni aspetto della filiera produttiva Pizzolato. Forti di questa convinzione sentivamo l’esigenza di realizzare una linea che non parlasse solo di vino biologico ma che coinvolgesse tutti gli stakeholders che gravitano attorno alla realizzazione di una bottiglia”. “Questo progetto – commenta Sabrina Rodelli, export manager della Cantina e moglie di Settimo Pizzolato – rappresenta al 100% il percorso evolutivo che abbiamo compiuto in questi anni, in cui ci siamo messi in ascolto dei consumatori che, sempre più consapevoli, ci chiedono prodotti che diano forma concreta ai principi di sostenibilità ambientale, di riciclo e riuso dei materiali e di riduzione dell’impatto ambientale. Come azienda vitivinicola siamo chiamati a fare la nostra parte e abbiamo trovato dei partner e dei fornitori che hanno deciso di abbracciare con entusiasmo questo progetto di filiera proponendoci o addirittura realizzando appositamente il loro prodotto più sostenibile. Per noi la strada della sostenibilità è l’unica percorribile. Un concetto che significa riflessione, attenzione, rispetto. Un valore fondante della nostra azienda che ci stimola a sviluppare criteri di rispetto e cura verso l’ambiente, con l’impegno di pensare al lungo periodo. Soddisfare le esigenze del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie: questo il nostro impegno e la nostra responsabilità”.
(Il collegamento)
Le tracce della famiglia Pizzolato a Villorba risalgono al 1719, da più di quattro generazioni la famiglia di Settimo vive nella grande dimora le cui poderose arcate sono divenute simbolo dell’azienda. Di origini cinquecentesche, questo grande edificio era, un tempo, tra i maggiori del paese e la tradizione orale racconta fosse stato un convento. Simbolo della famiglia Pizzolato, le arcate dell’antica villa che sono state scelte come logo dell’azienda. Non poteva mancare come percorso logico della filosofia aziendale, l’introduzione, nel 2019, dei vitigni Piwi, una nuova frontiera della sostenibilità. Il metodo di allevamento dei vigneti Pizzolato è il Sylvoz, sistema a controspalliera funzionale e sostenibile che permette di ridurre il numero di interventi e di utilizzare macchinari di ultima generazione. Alla linea Back to Basic sono dedicati 15 ettari che si suddividono in 6 ettari di Pinot Grigio, 4 ettari di Raboso, 2 ettari di Pinot Nero, 1,5 ettari di Manzoni Bianco, 1,5 ettari di Chardonnay. Il marchio Pizzolato è conosciuto in oltre 35 paesi esteri, con un export su totale fatturato è del 93% per una produzione nel 2020 di 7 milioni di bottiglie e viene considerata una delle aziende leader nella produzione e esportazione di vino biologico. L’azienda oggi conta 85 ettari di vigneto gestiti direttamente, oltre ad una rete di circa 40 conferitori certificati biologici, che portano ad una superficie vitata totale di 260 ettari complessivi. L’enologo che da 23 anni collabora con l’azienda è Walter Ceccato. La Pizzolato è stata indicata tra le 30 cantine più belle d’Italia. Il progetto della cantina ha coinvolto ogni aspetto del processo produttivo, dall’utilizzo di energia pulita, auto prodotta grazie ad un impianto fotovoltaico posto sul tetto della cantina, con i suoi 570 pannelli solari installati nel 2017, alla riduzione degli sprechi tramite impianti di ultima generazione come il depuratore biologico e a basso consumo energetico.
Per celebrare l’evento si è brindato con uno dei cinque vini della linea Back to Basic, lo Chardonnay. Viene fatta una vinificazione in bianco classica, la fermentazione avviene a temperatura controllata in serbatoi di acciaio. Al termine della fermentazione alcolica il vino rimane un adeguato periodo a contatto con i lieviti per estrapolarne i migliori profumi. Colore giallo paglierino, al naso sentori fruttati maturi, accenni floreali con tiglio e geranio, con evidenti sentori di mandorle tostate, fieno secco e crosta di pane, al palato ampio il sorso equilibrio tra morbidezza e acidità.
Cantina Pizzolato
Via IV Novembre, 12 – Villorba (Tv)
T. 0422 928166
www.lacantinapizzolato.com