di Christian Guzzardi
Nel cuore di Ortigia, a cento metri da piazza Duomo, all’interno di un palazzo del Quattrocento, si trova la Pizzeria Schiticchio.
Di proprietà di Giuseppe De Marco e della sua famiglia, già alla guida delle trattorie Scialai e O’Scinà, dal 2015 propone ai siracusani un modello di pizza contemporaneo attento alle eccellenze del territorio. “Ci siamo resi conto – racconta Giuseppe De Marco – che a Siracusa mancava una pizzeria innovativa e così abbiamo deciso di crearne una, intraprendendo un percorso nel nome della tradizione e della qualità”. Un cammino portato avanti con determinazione che fa di Schiticchio uno dei locali più amati della città nonchè realtà pioniera di un nuovo modo di proporre la pizza. “Il nostro payoff, Pure Sicilian Food, – continua – dice molto di noi. Vogliamo proseguire quanto già fatto nei locali di nostra proprietà, ovvero valorizzare le tipicità siciliane. Per questo ci siamo ispirati ai grandi maestri della pizza, prendendo spunto dal lavoro portato avanti in altri territori e adattandolo al nostro contesto e al nostro mercato”.
Un percorso fatto di ricerca e di attenzione nei confronti del pubblico: “Il nostro target è piuttosto trasversale. Raggiungiamo una fetta di pubblico molto ampia. Senza dimenticare i turisti, innamorati della cucina italiana e ancor di più quella siciliana. Tra le nostre caratteristiche, oltre a una location di grande bellezza, c’è anche tanta attenzione nei confronti servizio. Teniamo molto alla puntualità e cerchiamo di coccolare il cliente più che possiamo”. Al fianco di Giuseppe e degli altri componenti della famiglia, anche il nipote Federico Iacono. Un passato da ingegnere gestionale, nel 2019, dopo un master in food & wine management e tante esperienze tra Milano e Praga, ha deciso di tornare a Ortigia per contribuire alla crescita del locale di famiglia. Sommelier della pizzeria, Federico si occupa anche della selezione e della ricerca delle materie prime: “Ogni volta che mi imbatto in un prodotto che mi piace – racconta – indago su chi è il produttore e su dove si trova l’azienda. Vado a trovarlo, provo l’ingrediente insieme a lui e, se mi convince, lo inserisco nel menù di Schiticchio. Questo vale tanto per i formaggi, i salumi, gli ortaggi, quanto per i vini e le birre. Abbiamo una carta dei vini che conta oltre 50 etichette siciliane e serviamo 15 tipologie di birre artigianali, prevalentemente di provenienza siracusana e modicana”.
Una selezione metodica che impiega Federico per diversi mesi durante l’anno: “Approfitto del periodo in cui il locale è chiuso per andare alla ricerca di nuovi prodotti, ciò avviene di solito nei mesi di gennaio e febbraio”. Un lavoro che fa la differenza e che dà vita a quella che Federico definisce “una pizza in stile napoletano ma dall’anima siciliana”. Napoletana per ispirazione – con un impasto di farine biologiche macinate a pietra, lievitato 48-72 ore – e siciliana per gusto, grazie agli ingredienti selezionati. Ad ampliare l’offerta di Schiticchio anche altre due tipologie di impasto, che si alternano nella proposta del locale: uno semi-integrale di grani antichi e un altro arricchito da dodici tra semi e cereali diversi.
Secondo Federico sono tre le pizze da non perdere per nessuna ragione: “La Sciara, realizzata con mozzarella iblea, gocce di pesto di pistacchio di Bronte, mortadella d’asina, caciocavallo ragusano Dop, in abbinamento a un Cerasuolo di Vittoria; la Fumarole, con mozzarella di bufala campana dop, pomodoro datterino, salame di maialino nero dei Nebrodi e piacentino ennese, da gustare sorseggiando un Etna Rosso; infine la Favignana, con una base di salsa di datterino giallo, mozzarella iblea, listarelle di pomodoro secco, coppa di suino nero e con l’aggiunta, a crudo, di burrata, basilico e olio extravergine d’oliva, da accompagnare a un Catarratto leggermente frizzante”.
Tra le peculiarità di Schiticchio anche una grande attenzione nei confronti del vino. “La scorsa estate – racconta – abbiamo realizzato sei appuntamenti di degustazione dedicati alla pizza e al vino. Abbiamo invitato i produttori locali che hanno presentato i loro vini e abbiamo spiegato ai clienti come quello con la pizza rappresenti un accostamento tutt’altro che insolito. Personalmente quando propongo un vino cerco sempre di ascoltare i gusti dei commensali e in base alle loro preferenze scelgo quello da accompagnare alla loro pizza. Ritengo che non esista un unico vino adatto alla pizza, ne esistono tanti che possono sposarsi al meglio. Lo stesso vale per le birre e per l’olio extravergine d’oliva, prodotti ai quali abbiamo dedicato altre serate a tema”. E sul prossimo futuro della pizza, dice: “Il tema che dobbiamo affrontare è quello della sostenibilità. Andiamo verso una tendenza di gusto sempre più vicina all’ healthy food, anche il mondo della pizza ne risentirà. Nei menù dei prossimi anni immagino tante pizze vegetariane. Dovremo creare dei piatti che sempre più rispettino la filiera e che prestino attenzione alla salute dell’ambiente e delle persone”.
Tradizione, ricerca e uno sguardo verso il futuro: “Il nostro progetto principale – conclude – è quello di fare sempre meglio. Vogliamo far conoscere la nostra pizza a quante più persone possibili e provare anche ad ottenere anche dei riconoscimenti ufficiali sulla qualità della nostra offerta. E poi vogliamo, nell’arco dei prossimi 5 anni, aprire un altro punto vendita, ma prima dobbiamo consolidarci e creare un altro team capace di supportarci in questa nuova impresa”.
Pizzeria Schiticchio
Via Cavour, 30 – Ortigia, Siracusa
T. 331 3343721
www.schiticchio.it
info@schiticchio.it
Chiuso: mercoledì
Ferie: variabili, ma a gennaio
Carte di credito: tutte
Parcheggio: no