Cento stakeholder, di cui 80 esteri, tra operatori del trade, wine specialist, Master of wine e stampa specializzata.
Ma anche 1.200 campioni di Amarone, Valpolicella e Ripasso (4 referenze per ciascun vino per ogni partecipante) pronti a decollare verso 25 Paesi target: dagli Emirati Arabi a Hong Kong, dalla Russia agli Stati Uniti, dal Giappone alla Germania. Sono i dati in anteprima della Valpolicella annual conference, il nuovo evento totalmente digitale del Consorzio di tutela della prima Dop di vino rosso in Veneto e tra le più importanti d’Italia, in programma il 26 e 27 febbraio. “Un format tanto smart quanto efficace – sottolinea il presidente del Consorzio vini Valpolicella, Christian Marchesini – che vede la denominazione veronese fare da apripista a un concept innovativo, multicanale e di servizio in grado di collegare contemporaneamente tutti i decisori del settore: produttori, buyer e operatori esteri e stampa nazionale e internazionale. Tra i punti di forza del progetto – aggiunge il presidente – non solo i contenuti di filiera che saranno oggetto di confronto anche istituzionale, ma soprattutto i digital tasting rigorosamente live dei tre principali vini espressione del territorio e dell’elevata qualità raggiunta dalle cantine della Valpolicella”.
Sono sette gli appuntamenti in calendario nella due giorni della Valpolicella annual conference, trasmessi in diretta streaming sulla piattaforma Zoom e sui principali canali social del Consorzio (Facebook e Instagram). Ad aprire i lavori venerdì 26 febbraio (dalle 11 alle 12,15) il confronto su ‘Gdo, horeca, e-commerce: il futuro commerciale del vino è multicanale’, con gli interventi di Denis Pantini, responsabile Nomisma Wine Monitor, Francesco Scarcelli, responsabile alcolici Coop Italia, Paolo Zanetti, fondatore Callmewine, Alessandro Boga, specialist Wilson Daniels portfolio Italia, Luca Pizzighella, brand manager Signorvino, e Roberto Burro, docente di psicologia Università di Verona. La prima giornata proseguirà poi con 3 sessioni di digital tasting in lingua inglese. Obiettivo: confrontare i vini di metodo e quelli di territorio in relazione al cambiamento climatico e all’evoluzione dei consumi. In particolare, appassimento e invecchiamento saranno al centro della degustazione dedicata all’Amarone (dalle 14.00 alle 15.00) per stampa e operatori accreditati. A guidare i partecipanti collegati da 25 Paesi saranno Wojciech Bonkowski, wine expert e giornalista, Enrico Nicolis, enologo, Maurizio Ugliano, professore dell’Università di Verona, e Jc Viens, Wset educator.
Il “nuovo” Ripasso, regolamentato dal disciplinare modificato nel 2019, sarà al centro del secondo focus, sempre del 26 febbraio (dalle 15 alle 15,50). Tra gli speaker: Michelle Cherutti-Koval, Master of wine, Alessandro Bellotto, enologo e consulente Giotto Consulting, Tone Veseth Furuholmen, senior product manager Vinmonopolet As e Alberto Brunelli, enologo e consulente del Consorzio vini Valpolicella. Il calendario della giornata si chiuderà con il Valpolicella nei calici (dalle 16 alle 16,50) e i contributi di Alberto Ugolini, Sensory analyst e Wine Educator, Gabriele Gorelli, ceo Brookshaw&Gorelli, e di due Master of wine Nick Bielak e Lin Liu. In questo caso, riflettori puntati sul rinnovamento e posizionamento su un mercato sempre più light-bodied oriented, del vino che più riflette il terroir della denominazione. Apertura istituzionale per la seconda giornata della Valpolicella annual conference con il convegno sulle “nuove politiche a sostegno del mercato del vino italiano” (27 febbraio dalle 10 alle 10,50). Parteciperanno ai lavori: Federico Caner, assessore Agricoltura Regione Veneto, Paolo De Castro e Herbert Dorfmann, entrambi membri della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo, Giovanni Mantovani, direttore generale Veronafiere, Paolo Castelletti, segretario generale Unione italiana vini e Christian Marchesini, presidente Consorzio vini Valpolicella. A seguire (dalle 11 alle 11,40) la presentazione della ricerca sul “posizionamento dei vini della Valpolicella sui principali mercati target” a cura di Denis Pantini e la relazione sul “cambiamento climatico: le influenze in Valpolicella” di Diego Tomasi, ricercatore Crea-Vit. Il Consorzio Vini Valpolicella vanta oltre l’80% della rappresentatività della denominazione. Nella provincia leader in Italia per export di vino, la Valpolicella detiene quasi 8.400 ettari vitati dislocati nei 19 comuni della Doc veronese ed esprime ogni anno un giro d’affari di circa 600 milioni di euro.
C.d.G.