LA RICERCA
Al congresso di Assoenologi a Giardini Naxos presentati i risultati di uno studio: individuato il patrimonio genetico che lega Grecanico, Inzolia, Nerello Mascalese, Nero d’Avola Grillo e Catarratto
Vitigni ai raggi X
All’Enosimposio novità dal campo della ricerca. Alla 16ma edizione del congresso annuale di Assoenologi Sicilia, tenutasi a Giardini Naxos lo scorso week end, sono stati presentati i primi risultati del progetto di valorizzazione dei vitigni autoctoni siciliani, che ipotizzano un legame genetico tra alcune varietà autoctone siciliane. Si sarebbe individuato il patrimonio che lega Grecanico, Inzolia, Nerello Mascalese, Nero d’Avola Grillo e Catarratto.
Partita nel 2003 ed ancora in corso, la ricerca è condotta dall’unità operativa di Marsala dell’assessorato regionale all’Agricoltura. I dati raccolti finora, mostrati agli enologi presenti al convegno dal dirigente dell’unità Vito Falco, hanno permesso di verificare la presenza di omonimie e sinonimie all’interno del materiale selezionato ed una approfondita analisi genetica della piattaforma ampelografica. L’osservazione è stata attuata in campo sperimentale e ha proceduto con la caratterizzazione di 32 presunti cloni, relativi a 13 delle principali varietà siciliane. Secondo quanto evidenziato dai primi rilievi sulle uve vi sarebbero risultati interessanti anche per quanto riguarda i profili degli antociani dei biotipi individuati. Ulteriore contributo del progetto l’individuazione di ben 50 “vitigni antichi”. Passi avanti fatti dalla ricerca che indicano un percorso obbligato per la salvaguardia del patrimonio ampelografico siciliano ed il miglioramento genetico. Altra direzione, in termini di valorizzazione della produzione vinicola siciliana, è stata indicata durante il convegno anche nell’ambito della denominazione. Le tracce sono quelle fornite dall’Istituto Reginale della Vite e del Vino per la creazione di una Doc ella Sicilia Sud-Orientale, fondate su uno studio seguito dai ricercatori sulle caratteristiche chimico fisiche e sensoriali delle denominazioni d’origine controllata e garantita: Cerasuolo di Vittoria, Moscato di Noto, Moscato di Siracusa ed Eloro. Tra gli spunti di riflessione che hanno arricchito la scaletta del convegno si è affrontata anche l’analisi sullo stato di salute del comparto, soprattutto del settore agronomico. Focus su problematiche e resoconti, dall’esigenza di un maggior credito da parte delle istituzioni per sostenere i coltivatori ai dati sull’export italiano curati dall’istituto del Commercio estero presentati da Fabio Piccoli. Questi ultimi, percentuali che a livello nazionale descrivono una crescita dei consumi relativa al primo trimestre del biennio 2009/2010, mentre in Sicilia rivelano una situazione anomala con un aumento dell’export al di sotto dell’1%, e con una concentrazione della domanda sulla fascia medio/alta dei vini venduti dalla grande distribuzione.
Manuela Laiacona