I consigli: come prevenire spiacevoli sorprese
Le mozzarelle blu sono arrivate anche in Sicilia ed in particolare a Palermo. La notizia del sequestro di circa 230 chili di prodotto contaminato ottenuto da latte vaccino proveniente dalla Germania ha fatto il giro di quotidiani e tg locali all’inizio del mese ed ha messo in allarme molti abitanti dell’Isola. Eppure, proprio a causa dell’evidente stato di contaminazione della mozzarella tedesca dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia Mirri fanno sapere che non è il caso di fare allarmismo. “La mozzarella che all’apertura presentava un colore bluastro, paradossalmente – ha dichiarato Annamaria Di Noto, direttore dell’area microbiologica degli alimenti dell’Istituto Mirri – rappresenta un pericolo molto ridimensionato rispetto ad altre contaminazioni poiché possiede un’alterazione così evidente che nessuno oserebbe mai consumarla”. Dopo il sequestro si è anche risaliti ai ristoranti ed alle pizzerie a cui era stata consegnata la mozzarella blu. “Il colore – spiega la dottoressa Di Noto – fa pensare alla presenza di un batterio giacente con grande probabilità nell’acqua o nel latte utilizzato per la produzione del formaggio a pasta filata”. Quello da cui bisogna guardarsi invece, sono le contaminazioni invisibili come quelle da stafilococchi che causano intossicazioni e altri problemi all’apparato digerente. “Il metodo da utilizzare per prevenire spiacevoli esperienze – consiglia il direttore dell’area microbiologica degli alimenti dell’Istituto zooprofilattico della Sicilia – è quello di badare sempre allo stato di conservazione del prodotto da consumare. E’ necessario avere grande fiducia nel produttore dal quale si decide di acquistare, ma è anche ottimo uso badare alla tracciabilità di quello che mangiamo”.
Pi. Zag.