di Ambra Cusimano
La coltivazione di Frappato in Sicilia cresce del 40% dal 2017, passando da 683 a 964 ettari vitati.
Dopo un periodo di disinteresse questa varietà di uva molto particolare e tanto autoctona comincia a rappresentare una tendenza. Si tratta di un vitigno autoctono a bacca nera il cui nome presumibilmente significa “fruttato”, importante caratteristica donata ai vini. I grappoli sono compatti e gli acini si presentano con un colore blu tendente al viola. La vendemmia è tardiva e viene fatta intorno alla fine di settembre. E Judeka, cantina dinamica con sede a Caltagirone sta puntando molto sul Frappato che poi è la varietà che dà origine assieme al Nero d’Avola al Cerasuolo di Vittoria. La cantina, dei fratelli Valentina e Cesare Nicodemo, produce un totale di 450 mila bottiglie e i suoi “cavalli di battaglia” sono proprio il Cerasuolo di Vittoria e il Frappato. Quest’ultimo è coltivato su tre differenti aree di cui due situate a Caltagirone e una ad Acate, tra le province di Catania e Ragusa. Il Frappato viene vinificato esclusivamente in acciaio in diverse declinazioni: rosso (Frappato Vittoria), bianco spontaneamente mosso (Frabianco), rosato mosso (Frarosa) e rosato fermo (Rose di Fata).
Nei vini spiccano le note floreali, fruttate e speziate. Puntare sul Frappato non è stata una scelta lasciata al caso, racconta l’imprenditrice. “Si tratta di un vino – spiega Valentina Nicodemo – che non si presta ad un lungo processo d’invecchiamento e risulta quindi perfetto per un bere giovane ed immediato. Inoltre si accompagna a diverse pietanze grazie alla sua versatilità che lo rende capace di adattarsi ai nuovi trend di consumo. Perfetto da gustare con formaggi, carni bianche e pesce”. Noi l’abbiamo degustato con la pizza di Gioacchino Gargano della Pizzeria Saccharum ad Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, rimanendo piacevolmente sorpresi da questo connubio che sfata il mito che la pizza vada accompagnata esclusivamente dalla birra. Una idea, quella dell’abbinamento con le pizze gourmet, che è stata ripetuta con successo alla pizzeria 7+ di Catania con il pizzaiolo Luciano Carciotto e il patron Dario Barbagallo.
La cantina Judeka si trova in contrada San Mauro a Caltagirone. È stata fondata nel 2007 e si tratta di una “winery ecofriendly” che rispetta l’ambiente con l’uso di pannelli fotovoltaici per produrre energia e di “Biostrasse” per la pavimentazione della strada interna. Gli ettari vitati sono in tutto 45, di cui 20 solo di Frappato, tutti convertiti in biologico, in un contesto ampiamente conosciuto per la coltivazione del Cerasuolo di Vittoria. Il terroir è un misto di sabbia ed argilla che conferiscono ai vini eleganza, sapidità e tannini soffici. Esso si estende tra l’alta collina e la pianura, raggiungendo un’altitudine che va dai 340 metri fino ai 180 metri sopra il livello del mare. Questa differenza di altitudini crea microclimi che donano ad ogni vino caratteristiche peculiari. Anche la scelta di produrre due rosé dà la percezione di quanto questi due giovani imprenditori vedano lungo all’interno del panorama vinicolo. L’ascesa di questa tipologia è tangibile sul mercato che dal 2014 ha stimato un aumento della sua richiesta tra il 10 ed il 20%.