di Marco Sciarrini
Viste le limitazioni di circolazione nel Paese a causa dell’emergenza Covid-19, le Aziende tornano a comunicare i loro vini attraverso l’etere con video degustazioni online.
Questa volta per un “aperitivo tra addetti ai lavori” con la Cantina e Azienda Agricola Ricci Curbastro. Per l’azienda oltre al Patron, Riccardo Ricci Curbastro ed il figlio Gualberto già presentato alla stampa, anche l’altro figlio Filippo fresco fresco da laurea alla Bocconi e master in enologia a Bordeaux, la diciottesima generazione.
L’appuntamento si chiama “00 ed è farina del nostro sacco”. Due le bottiglie presentate, un doppio zero quindi: Franciacorta Dosaggio Zero Gualberto 2010 e Sebino Igt Zero Trattamenti e Zero Residui 2019. Un appuntamento virtuale dicevamo. “Niente fiere quest’anno per incontrarsi – racconta Riccardo Ricci Curbastro – scambiare qualche parola, chiacchierare di impressioni sul mercato, pochi viaggi e solo in Italia, poche degustazioni per confrontarsi con voi. Insomma è stato un anno difficile e non è ancora finita. Ma non l’abbiamo ancora data vinta al Covid-19 e quindi abbiamo pensato di farvi un invito virtuale, ma non troppo. Assaggiando due vini assolutamente diversi accomunati non solo dallo Zero in etichetta ma anche dall’essere frutto di nuovi progetti della Ricci Curbastro e da processi in vigna e in cantina assolutamente innovativi, perché questo ci caratterizza, siamo un’azienda con una lunga tradizione ma continuiamo ad alimentarla con ricerca e sperimentazione. Assaggiarli e commentarli insieme, come se fossimo qui in cantina o a tavola durante una piacevole cena, ma rispettando le norme di sicurezza”.
La storia della famiglia Ricci Curbastro, come il patron ama raccontare affondano le proprie radici nel 13° secolo dove da famiglia nobile Fiorentina furono cacciati durante il conflitto che vide Guelfi e Ghibellini contrapporsi, approdati prima in Romagna ed in seguito in Franciacorta. Famiglia nobile dicevamo, ed il loro stemma è azzurro con una fascia rossa accompagnata in capo da una cometa posta tra due stelle d’oro, in punta una quercia al naturale terrazzata di verde (dal latino quercus deriverebbe Curbastro) accostata da due ricci al naturale e affrontati. L’azienda che lavora 32 ettari, di cui 28 vitati, ha la sua sede nel parco di Villa Evelina, dove oltre allo stabilimento collocato in un piano interrato, ha sede il Museo Agricolo e del Vino inaugurato nel 1986, preziosa collezione di utensili e oggetti a testimonianza dell’evoluzione delle tecniche nel tempo.
(I vini in degustazione)
Sebino Bianco Igt 2019 Zero Trattamenti Zero Residui
Il vigneto raggiungibile a piedi dall’Azienda è anche ad uso didattico per le scuole. Da uve Bronner, Helios, Johanniter, Solaris, quattro varietà Piwi a bacca bianca, (un acronimo che indica varietà di uva da vino create da ibridazione intraspecifica resistenti alle malattie fungine. Il vigneto (0,25 ettari) si trova proprio in nel paese di Capriolo, ad un’altitudine di 200 metri sul livello del mare, impiantato nel 2012, su suoli di origine morenica. Unica vinificazione, fermentazione a temperatura controllata in acciaio, imbottigliamento nella primavera successiva alla vendemmia. Sin dal primo anno il vigneto non ha mai subito un trattamento chimico, tranne quelli obbligatori previsti dalla legge come la lotta obbligatoria allo Scaphoideus titanus, cicalina vettore della flavescenza dorata, effettuato con Piretro naturale. Colore giallo paglierino con riflessi dorati non carico, al naso leggermente aromatico, note fruttate marcate con pesca e albicocca ed anche floreale come fiori bianchi di sambuco, gli ibridi che derivano dalla parentela al riesling confermano anche sensazioni di idrocarburi. Al palato pronta freschezza con un’acidità che riporta le sensazioni olfattive, ed un finale sapido.
Franciacorta Dosaggio Zero Gualberto Docg Millesimato 2010
Pinot Nero 60-70%, Chardonnay 30-40%. Sboccatura febbraio 2020. Vigneti nel comune di Capriolo (BS) nella parte ovest della Franciacorta caratterizzata da colline di ciottoli, limo e sabbia a sud del lago d’Iseo, che insieme all’influenza delle montagne dell’Adamello e delle sue correnti fredde riescono a provocare quelle escursioni termiche benefiche per le uve. Il 15% di questo vino proviene da una riserva di dieci anni più vecchia e conservato in bottiglie magnum. Fermentazione a temperatura controllata in vasche d’acciaio ed in piccola parte in carati di rovere, fa seguito, in primavera, il tiraggio con l’inizio di una lenta rifermentazione in bottiglia secondo il metodo tradizionale della Franciacorta. Le bottiglie restano in catasta per almeno 60 mesi (totale dalla vendemmia 68 mesi). Dopo la sboccatura, con l’aggiunta di uno sciroppo di dosaggio senza zuccheri compie un ulteriore affinamento in cantina di qualche mese. Colore giallo dorato luminoso ed intenso e con perlage abbondante fine e persistente, al naso ventaglio olfattivo complesso dove la parte fruttata ha la prevalenza con frutta gialla, pesca, melone e frutti esotici, note tostate di nocciola, ma anche sentori agrumati e floreale di zagara ed erbe aromatiche, lieve nota di pietra focaia, al palato sorso ampio e corposo di buona cremosità, acidità sapida lunga e persistente vera spina dorsale di questo vino, con finale dove tornano le note olfattive.