di Michele Pizzillo
Cominciamo con l’incipit dell’articolo di Cronache di Gusto dell’11 novembre sulla degustazione di James Suckling, tra i più influenti critici enologici al mondo: “Un’annata di Brunello di Montalcino impressionante (…) la più grande di sempre se non fosse preceduta dalla stupenda 2015”.
Qualche giorno dopo abbiamo avuto una personale conferma con la partecipazione ad una degustazione virtuale – che potrebbe anche essere piacevole perché non sei disturbato da nessuno mentre degusti; forse un pò anomala per l’assenza di un compagno di banco – di quattro Brunello di Montalcino delle annate 2015 e 2016 (che da Suckling hanno ottenuto un punteggio di 95 e 94), con la piacevole sorpresa di qualche anteprima, e di un Rosso di Montalcino del 2017, prodotti da una delle famiglie storiche della viticoltura montalcinese, quella di Franco Pacenti, che adesso, con i figli Lisa, Serena e Lorenzo, manda in avanscoperta la terza generazione. Lorenzo ha raccontato la cantina di famiglia e la storia del nonno Rosildo che da mezzadro – quando Montalcino era uno dei paesi più poveri d’Italia -, negli anni Sessanta riesce a riscattare i terreni – 40 ettari -, ubicati ai piedi della montagna di Montalcino e impiantare 10 ettari di vigna per produrre il Brunello che desiderava, possiamo dire che i giovani Pacenti hanno le idee chiare di come produrre vini eleganti, puliti, molto freschi e di beva piacevole e tutto con la massima attenzione per le pratiche dell’agricoltura sostenibile. E, dai vini che abbiamo degustato, siamo arrivati alla conclusione che adesso bisognerà andare anche alla scoperta delle piccole aziende per trovare ulteriori opportunità – tra storie personali e interpretazioni enologiche – per emozionarti con il Brunello di Montalcino ed anche con il fratello minore, il Rosso di Montalcino.
(Lorenzo Pacenti)
Le nuove leve dei Pacenti questo lo hanno capito molto bene e si sono organizzati di conseguenza. Tant’è che Lorenzo ha studiato agraria, specializzandosi in enologia e, nel solco dello spirito che caratterizza un artigiano del vino, con papà Franco ha impiantato nuovi vigneti ma non con la direttrice est-ovest ma nord-sud per sfruttare meglio la ventilazione e le escursioni termine, oltre a pensare ad una nuova cantina e ad introdurre le innovazioni che permettono di produrre vini davvero eleganti. Mentre Lisa e Serena stanno studiando la strategia commerciale per poter essere presenti su altri mercati nazionali, in particolare Roma e a Milano, visto che quello del Centro Italia comincia ad andargli un po’ stretto. Adesso, però, il processo commerciale è un po’ rallentato e, quindi, tutto rinviato all’anno prossimo, quando si spera che la pandemia lasci spazio alla tanto attesa normalità. Sui mercati esteri – Stati Uniti, Germania, Danimarca, Olanda, Canada e Giappone – sia pure con le difficoltà che conosciamo, i Pacenti non hanno avuto grandi difficoltà. I loro vini conquistano sempre nuovi consumatori e addirittura in paesi che si sono affacciati per la prima volta l’anno scorso. Fra i vini degustati c’è anche il Brunello di Montalcino, millesimo 2015, dedicato a nonno Rosildo, che da mezzadro si trasformò in uno dei più attenti viticoltori di Montalcino. Un vino ottenuto dalle uve selezionate nella Vigna della Creta, l’ultima impiantata dal nonno e, quindi, un cru prodotto in 1.000 bottiglie in varie misure presentati in una elegante cassetta di legno di colore nero.
Questi i vini degustati via web, ogni partecipante dal proprio “nido”.
Rosildo Brunello di Montalcino Docg 2015
Uva Sangiovese selezionata nella zona più alta delle vigne della famiglia Pacenti per questo elegante vino che vorrebbe sintetizzare la storia dell’azienda. Dopo la vinificazione in vasca d’acciaio con lunga macerazione sulle vinacce, il vino affina 36 mesi in botte da 10 hl di rovere francese di Allier e in botte nuove da 25 hl, per proseguire in bottiglia per altri 12 mesi. Di colore rosso rubino intenso, al naso è elegante e speziato con note di frutti a bacca rossa e aromi floreali. Un vino elegante, di grande struttura e con tannini vellutati e sorso straordinariamente piacevole, avendo cura di stappare la bottiglia almeno due ore prima del consumo. Per il Consorzio del Vino Brunello) è da 5 stelle e può superare i trent’anni di invecchiamento.
Brunello di Montalcino Docg 2015
Tre anni di affinamento in botte di rovere di Slavonia e francesi di 50 hl per questo vino di grande rigore espressivo e capace di cogliere le sfumature della terra d’origine. Di colore rosso ruino intenso e profumo intenso di frutta rossa e di note balsamiche, con la sua armonia e la calda struttura, avvolge il palato e unitamente alla lunga persistenza, ne hanno fatto l’emblema dell’azienda. Per il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino è da 5 stelle.
Brunello di Montalcino Docg 2016
L’anteprima di una grande annata è con un elegante Brunello affinato 40 mesi in botte di rovere di Slavonia da 50 hl dal profumo che passa dalla frutta rossa ad una bellissima nota balsamica. In bocca emerge subito la bella nota fresca che va attribuita al terroir. Eleganza, struttura accattivante, sorso caldo e persistente sono le caratteristiche che questo vino assicura all’appassionato di Brunello. Un vino che può invecchiare per più di due decenni.
Brunello di Montalcino Docg riserva 2015
Vino di grande rigore espressivo affinato 40 mesi di in botti da 50 e 25 hl e, quindi, capace di sfidare il tempo. Dai profumi intensi e una finezza austera tra note fruttate e floreali, al sorso è di grande struttura che avvolge il palato oltre che caratterizzato da una incredibile persistenza capace di condurre in un viaggio sensoriale d’eccezione. Sarà in commercio l’anno prossimo. E’ un vino prodotto in quantità molto limitata e solo nelle annate eccezionali.
Rosso di Montalcino Doc Gemma 2017
Le uve vengono da vigneti di oltre vent’anni di età che sono iscritte nel registro del Brunello. E’ un vino giovane con una sua precisa identità legata al terroir, assicurata anche dai 12 mesi di affinamento in botte da 25 hl di rovere di Slavonia e rovere francese di secondo passaggio. . Vivace, fresco, di grande bevibilità e bella fragranza al palato, è il classico vino adatto per accompagnare i primi piatti toscani e non solo ma anche le zuppe.
Azienda agricola Franco Pacenti
Località Canalicchio di Sopra, 6 – Montalcino (Si)
T.0577 849277