di Federico Latteri
Colosi è una cantina a conduzione familiare situata nel versante tirrenico della provincia di Messina.
La sua storia ha inizio negli anni ’70, quando Pietro Colosi “senior” lavorava al fianco di Carlo Hauner a Salina. Successivamente, il figlio Piero decise di intraprendere la stessa strada dando continuità alla tradizione vitivinicola e, ultimati gli studi di Enologia all’Istituto Agrario di Catania, iniziò a lavorare in azienda, fornendo un nuovo impulso alla produzione e alla diffusione dei vini Colosi.
(Marianna e Pietro Colosi)
Oggi ad affiancare lui e la moglie Lidia ci sono i figli, Pietro “junior”, enologo laureato a San Michele all’Adige e Marianna che ha da poco completato gli studi in Lingue e Letterature Straniere Moderne e si occupa del settore commerciale, soprattutto per l’estero. La tenuta di Salina è composta da 11 ettari di vigneti in mezzo ai quali si trova la cantina realizzata in pietra locale e parzialmente interrata per garantire una temperatura ottimale e integrarsi al meglio con l’ambiente circostante.
Nel 2020 è stato completato il processo di conversione al biologico. Ci troviamo nell’arcipelago delle Eolie, un posto che offre terroir unici in grado di caratterizzare fortemente i vini, sia per intensità che per ampiezza e originalità degli aromi. La superficie vitata è divisa tra due aree, località Capo Faro e località Porri. La prima presenta un terreno giovane di origine vulcanica con sabbia nera sotto la quale ci sono sassi di roccia lavica. Ben drenante e caldo, è ideale per la coltivazione della Malvasia di Lipari.
A Porri troviamo invece un suolo con sabbia chiara dove prevale la matrice calcarea. Qui ci sono diverse varietà a bacca bianca e a bacca rossa utilizzate per i vini secchi. Un altro sito produttivo ha sede a Giammoro, frazione di Pace del Mela. Dalle uve eoliane vengono fuori circa 90 mila bottiglie l’anno. A queste se ne aggiungono altre 400 mila fatte con varietà selezionate in diverse aree della Sicilia. La gamma delle etichette è ampia e articolata con bianchi, rossi, rosati e, naturalmente, i vini dolci delle Eolie.
Degustiamo il Secca del Capo 2019, un bianco solare e mediterraneo che riesce a coniugare freschezza e consistenza aromatica, regalandoci grande piacevolezza. Le uve, Malvasia cento per cento, provengono dai vigneti di Capo Faro. I sistemi di allevamento utilizzati sono l’alberello e la controspalliera con potatura a Guyot. La vendemmia ha luogo tra la fine di agosto e la prima decade di settembre. Subito dopo la raccolta l’uva va incontro a pigiatura soffice e criomacerazione.
Il mosto ottenuto viene sottoposto a decantazione statica e poi avviato alla fermentazione alcolica che si svolge alla temperatura di 14-16 gradi centigradi fino a quando quasi tutti gli zuccheri residui non vengono trasformati. Il Secca del Capo affina in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata. Nel calice si presenta di colore giallo paglierino carico con tenui riflessi dorati. E’ intenso e composito all’olfatto con profumi di pesca bianca, frutta esotica, gelsomino, note agrumate e delicati sentori di erbette mediterranee.
Al palato è fresco, ben strutturato, pieno nel gusto senza risultare mai eccessivo, leggermente sapido in chiusura e dotato di ottima persistenza. Mostra un profilo dinamico che si regge sul perfetto equilibrio acidità-ricchezza gustativa-salinità, creando un sorso disteso a favore della bevibilità. E’ una Malvasia secca ben fatta in grado di esprimere in modo chiaro le caratteristiche di vitigno e territorio. Si presta a numerosi abbinamenti: antipasti, primi e secondi piatti della cucina di mare, in particolare quelli con molluschi e crostacei, preparazioni a base di ortaggi della tradizione siciliana, oppure tapas di vario genere per un aperitivo ricco e variegato. Da provare anche con diversi formaggi freschi.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Cantine Colosi
Diramazione viaria C – Giammoro – Pace del Mela (Me)
T. 090 9385549
info@cantinecolosi.it
www.cantinecolosi.it
IL VINO IN PILLOLE