di Andrea Camaschella
Molti appassionati di birre artigianali spesso si lasciano andare ad attacchi verso le multinazionali della birra, colpevoli di vendere un prodotto “sciapo”, pensato da un ufficio marketing invece che dalla mente e dalla passione di un birraio, rei di “scimmiottare” gli artigiani con sotterfugi e grandi campagne pubblicitarie.
Concretamente tutti motivi corretti per non amare una multinazionale ma nulla di illegale. Fanno il loro lavoro e… business is business. Insomma, siamo senza armi per accusare i grandi gruppi, se ne può fare una crociata filosofica, di passione ma nulla più. Almeno fino a quando non ho avuto per le mani un libro alquanto interessante, uscito in Italia appena prima del lockdown: “Heineken in Africa, la miniera d’oro di una multinazionale europea” di Olivier van Beemen, edito da Add (Torino). Olivier van Beemen, classe 1979, è un giornalista investigativo di nazionalità olandese, specializzato sull’Africa e collabora, tra gli altri, con Le Monde e il Guardian. Insomma non parliamo di un pivello, ma di un giornalista serio e preparato che ha scritto un reportage nato in maniera del tutto casuale: mentre si trovava in Tunisia come reporter Olivier si è imbattuto in una storia che ha pian piano ricostruito in 5 anni di accurate ricerche.
Nel libro si materializzano parecchi scheletri nell’armadio africano di Heineken: dall’elusione fiscale ai legami con il genocidio, dalla violazione dei diritti umani agli abusi sessuali, passando per corruzione e connivenze varie. Una lettura del volume vi regalerà aneddoti per ogni occasione e una nuova visione del concetto di multinazionale. Heineken è il secondo produttore di birra al mondo e in Italia oltre al brand olandese possiede e distribuisce marchi storici Moretti, Ichnusa, Birra Messina, usando la stessa filosofia applicata in Olanda perché “secondo Freddy Heineken, ex amministratore delegato ed emblema dell’azienda – scrive van Beemen – la gente non beve birra, ma marketing”. Il libro è stato pubblicato in Olanda nel 2015 e van Beemen è ancora a piede libero, ne possiamo dedurre che quanto scritto sia veritiero; quello che dispiace è che il colosso olandese ha fatto finta di nulla e non è stato chiamato a pagare il conto di quanto fatto. Il Financial Times lo ha definito “un libro fondamentale per capire gli affari nei mercati difficili”. Io direi che è un libro fondamentale per diffidare – in generale – delle multinazionali e ottimo per argomentare la tesi che le birre artigianali sono da preferire, sempre.
Heineken in Africa. La miniera d’oro di una multinazionale europea
Autore: Olivier van Beemen
Traduzione: Stefano Musilli
Pagine: 336
Prezzo libro: 16 €
Prezzo ebook: 8,99 €
Data di uscita (in Italia): Febbraio 2020