di Michele Pizzillo
Sono stati rinviati appuntamenti importanti per poter “incontrare” i vini dell’Alto Adige con gli operatori del settore.
E, non solo fiere come Vinitaly e Prowein ma, anche, molti eventi di settore che permettevano al Consorzio Vini Alto Adige di raggiungere i migliori clienti delle cantine altoatesine. Che fare, allora? Rinviare tutto all’anno prossimo? E no, se c’è qualche spiraglio per organizzare eventi, perché non approfittarne? Questa la risposta che, a quanto pare, ha trovato l’assenso dei viticoltori altoatesini. Così, il team del Consorzio si è messo subito al lavoro e ha organizzato un Roadshow che toccherà 8 delle maggiori città del Belpaese. In ogni location saranno allestiti, in totale sicurezza, due seminari di degustazione – 80 le etichette proposte – guidati dal giovane altoatesino Eros Teboni, certified sommelier della Court of Master Sommelier.
(ph Florian Andergassen)
Si calcola che con questo Roadshow, il Consorzio Vini Alto Adige percorrerà oltre 6.000 chilometri partendo da Bolzano (per il debutto, il 15 settembre, però, è stata scelta la città di Milano) per raggiungere le città di Milano (NH Collection President), Genova il 17 settembre (NH Collection Genova Marina), Firenze il 23 (La Menagera), Bologna il 24 (NH Bologna de la Gare), Ferrara il 29 (Princess Art Hotel), il 30 Roma (Villa Agrippina), Napoli il 6 ottobre (Palazzo Caracciolo) e, infine, Palermo il 7 ottobre presso Palazzo Sitano. Da queste otto città riprende, in pratica, il contatto dei vini dell’Alto Adige con quegli operatori del settore da sempre vicini al mondo vinicolo altoatesino. Tant’è che Eduard Bernhart, direttore del Consorzio, sottolinea che “abbiamo scelto di dare un segnale all’Italia: l’Alto Adige c’è ed è pronto a rimboccarsi le maniche e a macinare chilometri per incontrare tutti quegli operatori che, per le cause che tutti conosciamo, non sono potuti venire a conoscere i nostri vini in occasione di fiere di settore come Vinitaly o Prowein. Crediamo molto nella qualità e nella versatilità dei nostri vini, che possono essere abbinati ad infinite tipologie di pietanze e cucine tipiche di tutta Italia, dalla cucina di mare a quella di montagna. I nostri vini godono inoltre di grande longevità e per raccontare il loro potenziale d’invecchiamento verranno proposte in ogni seminario, oltre alle etichette delle annate in commercio, anche due vecchie annate. Questo è l’obiettivo del Roadshow: coinvolgere e accompagnare i ristoratori e gli operatori del settore alla scoperta del grande potenziale gastronomico dei vini dell’Alto Adige”.
(ph Florian Andergassen)
Il format potrà coinvolgere in ogni tappa fino ad 80 partecipanti suddivisi in due seminari distinti della durata di un’ora e mezza ciascuno, si legge nella nota diramata dal Consorzio. Il Roadshow, ospitato da strutture alberghiere di alto livello, offrirà ai partecipanti non soltanto la possibilità di degustare 10 tra le migliori referenze dell’Alto Adige, ma garantirà anche lo svolgersi dei seminari in totale sicurezza e nel rispetto delle normative anti Covid vigenti. La partecipazione ai seminari è riservata agli operatori del settore come enotecari, ristoratori, distributori e giornalisti, previa registrazione sulla piattaforma Eventbrite. Intanto è già iniziata la vendemmia 2020, con la raccolta delle uve bianche nelle zone di fondovalle della Bassa Atesina e nei dintorni del Lago di Caldaro per poi allargarsi a tutte le vigne della provincia di Bolzano che si trovano anche oltre i 1.000 metri di altitudine. “E’ un’annata con le carte in regola perché l’uva è sana e durante gli ultimi mesi, grazie all’andamento meteorologico favorevole, non è stata toccata da nessuna delle patologie della vite che spesso pregiudicano la qualità”, spiega Hans Terzer, enologo e Presidente dell’Associazione dei “Kellermeister” dell’Alto Adige. E, aggiunge il direttore Bernhart: “Non solo una grande attenzione per la qualità delle uve, questa vendemmia mette sotto la lente d’ingrandimento anche e soprattutto la salute dei viticoltori e di tutte le persone coinvolte nella filiera. Per garantire la sicurezza e il rispetto delle norme anti-Covid, oltre a seguire tutte le direttive impartite dalla Coldiretti e dai decreti provinciali, abbiamo preso accordi con un’agenzia specializzata nel controllo e nella gestione della sicurezza e insieme abbiamo stilato una serie di protocolli e linee guida che sono state diffuse presso le cantine in modo da garantire a tutti i lavoratori di svolgere le loro mansioni in totale tranquillità. Non può esserci qualità del vino senza la tutela della salute dei nostri viticoltori”.