Dalla patria del gin, il Regno Unito, arriva un riconoscimento, la medaglia di bronzo per Volcano Gin, il distillato etneo prodotto da tre ragazzi: Stefano Lo Giudice, Alessandro Malfitana e Diego Pollicina.
Da Londra sono stati annunciati i risultati dell’ultima edizione dell’International Wine & Spirit Competition (Iwsc 2020), dove Volcano Gin Distillery ha riscosso una medaglia nella categoria contemporary gin. Volcano Gin nasce nel 2018 da una idea di tre giovani amici innamorati del loro territorio di origine, l’Etna. È qui, infatti, tra le sciare etnee, che il ginepro, botanico di riferimento di questo distillato, cresce spontaneo ed è qui che i tre decidono di avviare la loro start up. Con loro, l’Etna si fa strada come patria di un gin di alta qualità. A differenza di quello di alta montagna del Nord Italia, infatti, qui il ginepro assume una vena minerale che gli conferisce pulizia e grande freschezza, grazie al suolo vulcanico in cui cresce a da cui si nutre.
“Oggi produciamo 7.000 bottiglie – afferma Lo Giudice – ma speriamo di crescere e anche di aggiungere un nuovo prodotto. Da qualche settimana c’è sul mercato la nostra acqua tonica, Volcano Sicilian Tonic Water. E lavoriamo sulla ricetta di un nuovo gin, che uscirà verso ottobre”. Ma per il momento i tre si godono il successo del loro prodotto a due anni dalla nascita. “Il metodo di produzione è il cold compaund – spiegano – Dopo numerose prove che ci hanno assorbito per ben 18 mesi, abbiamo capito che dovevamo partire da una distillazione di cereali con macerazione a freddo separata di ogni singolo botanico, con tempistiche diverse per ognuno, e che il tutto dovesse essere successivamente assemblato secondo un preciso ordine. Ed è solo dopo un affinamento in bottiglia per circa 2 mesi che può venir immesso sul mercato”.
F.L.