LA NOVITA’
Cambio del disciplinare in vista. La richiesta è partita dal consorzio di tutela e ora si attende l’approvazione da Roma. Il presidente Taglia: “Consentirà di ampliare l’offerta”
Da Doc Moscato
a Doc Siracusa
Cambio di disciplinare nella Doc Moscato di Siracusa. Si approderà alla Doc Siracusa. La richiesta partita dal consorzio di tutela, ad appena pochi mesi di attività, è stata già portata al ministro ed adesso si attende solo l’esito per l’approvazione.
Lo dichiara Giuseppe Taglia, il presidente: “Un cambiamento necessario e sentito dai sette produttori consorziati. Oggi per stare sul mercato non si può puntare su un solo prodotto. Non consente di affrontarlo, rimanendo limitati di fronte alle sue richieste. La Doc Siracusa invece consentirà di ampliare l’offerta”. Già storicamente esistente nel territorio la denominazione, come sostiene Taglia, non farebbe altro che renderla nota e ufficiale, con il vantaggio di identificarsi con un marchio territoriale dall’immagine sempre più forte e riconoscibile. “In questo modo evitiamo che questa produzione rimanga segmentata. E poi vogliamo promuovere tutto il territorio. Il brand Siracusa va oltre il vino, e abbraccia l’architettura, il patrimonio culturale e gastronomico, su questo stiamo lavorando”. E se qualche remora potrebbe fare pensare ad un offuscamento che, con il cambiamento della denominazione, potrebbe subire il Moscato di Siracusa, Taglia rassicura: “Il Moscato di Siracusa rimarrà sempre un cavallo di battaglia. La decisione di cambiare è sì stata dibattuta ma frutto di un percorso che tutti abbiamo fatto insieme. Si vuole solo potenziare la gamma di prodotti. Non basta fare un buon prodotto, bisogna rivolgersi al mercato ed investire. Perdere alla fine il nome Moscato di Siracusa è una perdita che ripaga, rimane sempre la garanzia di una provenienza geografica che è già conosciuta”. Queste le tipologie inserite nella Doc Siracusa: Moscato di Siracusa, Siracusa Spumante, Siracusa Passito, Siracusa Nero d’Avola, Siracusa Syrah, Siracusa Moscato Secco, Siracusa Rosso, Siracusa Bianco.
Il passo verso questa nuova strada però non si sarebbe compiuto per la Doc se a recuperarla negli anni Novanta non ci fossero stati gli sforzi del produttore Antonino Pupillo. E sulla traccia della difesa del territorio dal punto di vista vitivinicolo c’è in embrione anche un nuovo progetto a cui partecipa il consorzio e che si allarga a tutta la Sicilia Orientale. “Stiamo cercando di fare aggregazione con tutti i consorzi della Sicilia orientale – anticipa Taglia -. Dal faro all’Etna, dall’Eloro al Cerasuolo. Con i presidenti ci siamo già visti più volte, prendendo come spunto un bando per accedere a contributi Mipaf per la promozione. Quello che può far vincere le sfide è partecipare più territori contemporaneamente, con vini diversi che esprimono diverse zone della Sicilia. Un’offerta sicuramente più accattivante, completa ed in un colpo solo”.
Manuela Laiacona