“Ho avuto paura di perdere per sempre la mia azienda, tutto quello per cui avevo lavorato e fatto sacrifici”.
Le parole, rotte da una commozione palpabile, sono quelle di Giovanni Messina, titolare della cantina Eudes che si trova a Trecastagni in provincia di Catania. Qualche giorno fa, un gravissimo incendio ha distrutto gran parte dei boschi che si trovano a Monte Gorna, che sovrasta la cittadina catanese. Le fiamme hanno costretto le forze dell’ordine a far evacure alcune abitazioni. “L’incendio è partito dalla zona sommitale del conetto vulcanico ed è chiara la matrice dolosa – racconta Messina – Erano circa le 17,30. Abbiamo allertato immediatamente i vigili del fuoco. Improvvisamente il vento è diventato più forte e le fiamme sono scese rapidamente. Lì ho capito che le cose stavano andando molto male”. Il fuoco, infatti, in poco tempo si è presentato davanti ai cancelli della tenuta di Giovanni Messina. “Ho preso il trattore e mi hanno aiutato anche i vicini di Cantine Nicosia per tentare di gettare acqua ed evitare il peggio – dice – Ma le fiamme erano davvero altissime. E a quel punto ho pensato a mia moglie e mia figlia e non ho voluto più rischiare. Mi ero rassegnato”.
I vigili del fuoco effettuano un sopralluogo in azienda intorno alle 21. “Mi avevano detto che avremmo dovuto attendere l’alba del giorno dopo per i mezzi aerei, ma io mi sono buttato in prima linea – dice Giovanni Messina – Mi hanno seguito due di loro e la forestale che ringrazio per aver rischiato la vita per salvare le mie terre”. Un vigile del fuoco, S.G. di Linguaglossa, è rimasto anche intossicato ed è stato trasportato in ospedale. “Ci siamo ritrovati in un vero e proprio inferno di fuoco, circondati dalle fiamme, cenere e fumo – prosegue Giovanni – Abbiamo combattuto senza sosta per difendere i nostri amati vigneti e caseggiati, ma nonostante tutto abbiamo subìto dei danni in vigna. Ci sarà da rimboccarsi nuovamente le maniche, ma ci rialzeremo”.
Nella tenuta Eudes ci sono 4 ettari di vigneto. “Il fuoco ha compromesso il 20 per cento circa dei miei vigneti – dice Giovanni – Hanno già fatto un soprallugo il mio agronomo e il mio enologo. Per una parte della vigna non c’è nulla da fare. Mentre per quella ad alberello, da cui ricaviamo il nostro cru, stiamo tentando il tutto per tutto per salvarla, con irrigazioni di soccorso. Hnno subìto un’escursione termica pazzesca. Non ci resta che incrociare le dita. Ma poteva davvero andare peggio”. Poi i ringraziamenti finali, “a tutti coloro i quali si sono precipitati a dare una mano di aiuto in un momento di enorme difficoltà – dice Giovanni – e ai soccorritori del corpo forestale e dei vigili del fuoco”.
G.V.