di Enzo Raneri
Simbolo emblematico del mare taorminese, Isolabella, da sempre circondata da leggende legate alla sua incantevole posizione, fu donata da Ferdinando I di Borbone al sindaco di Taormina, per poi essere acquistata nel 1890 da un’iglese in esilio volontario che creò sull’isola un vero e proprio giardino botanico, costruendo sulla sommità una casetta.
Dopo vari passaggi nel 1954 i nuovi acquirenti (della famiglia Bosurgi) realizzarono un villaggio con 12 appartamentini autonomi ed una piccola piscina nascosta fra rocce e piantagioni, ad uso degli amici. Negli anni ’80 l’isola fu posta all’asta, ma, dopo essere stata dichiarata patrimonio monumentale da parte della Regione siciliana, fu espropriata per istituire una riserva naturale, la cui gestione fu affidata alla locale sezione del Wwf, poi alla Provincia di Messina, poi all’Università di Catania e infine dal 2010, con l’istituzione dei Parchi Archeologici, al Parco Archeologico di Naxos.
In questo contesto risulta come incastonato, il ristornate dell’Hotel La Plage, che oramai da un decennio almeno, ha razionalizzato l’uso di una parte della battigia che si trova di fronte la piccola isola. Il ristorante è comandato da Simone Strano, un vibrante e creativo chef. Propone accattivanti soluzioni gastronomiche al pubblico internazionale che da sempre ha goduto di questo magnifico panorama, con piatti essenziali e più innovativi.
Si inizia con una degustazione di pane e olio di oliva di una azienda locale e con un ottimo cocktail al frutto della passione.
Poi un teorema di crudi di pesce, compreso (a richiesta) il cucchiaio di riccio di mare, e il tutto da condire a piacere. E il condimento messo a disposizione insieme al pitto, oltre ad olio extravergine, sono i sali (maldon, affumicato danese e alla cannella) e le zeste di agrumi locali (limone, mandarino e arancia). Notevole lo stacco gustativo prodotto dalle combinazioni di questi semplici ingredienti.
Una semplice insalata di mare con gamberi, calamari, cozze e polpo, unitamente a rucola e carote (sempre da condire a piacimento).
Ed ecco poi lelinguine con un denso condimento a base di ricci di mare: il riccio emulsionato produce una crema che viene solo esaltata dalle erbette e dagli aromi aggiunti a crudo.
Poi il piatto clou: un “arancino” di alici senza l’uso di riso, con un contorno di caponata in brunuoise e tartare di pesce spada: la sintesi fra mare e terra.
Concludiamo con un altro “arancino dolce” sempre senza l’uso di riso, ripieno di crema di ricotta e salsa di pistacchio di Bronte. Un dolce che spazia tra grassezza, dolcezza e la croccantezza restituita dall’involucro di pasta dolce e un pizzico di amaro donato dalla polvere di caffè inserita nella pasta.
La Plage
via Nazionale, 107/A – Taormina (Me)
T. 0942 626095
Chiuso: Mai
Ferie: Variabili, ma in inverno
Carte di credito: tutte
Parcheggio: no