Costituito in Sicilia Distretto Produttivo della Frutta Secca. A farne parte sono cento aziende isolane che producono mandorle, nocciole, pistacchi e carruba.
A formalizzarne la costituzione è stato l’assessore alle Attività Produttive della Regione Siciliana Mimmo Turano che ha consegnato il decreto di istituzione al rappresentante legale, Francesco Sottile, del dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo. L’obiettivo è quello di rafforzare un sistema produttivo regionale di eccellenza attraverso la condivisione di obiettivi da parte di imprese con elevata specializzazione produttiva. L’istituzione di questo distretto porta a tredici il numero complessivo di quelli che fanno capo alle attività produttive della Regione e che comprende, al suo interno, non solo produzioni della filiera agroalimentare ma anche di altri comparti come la meccatronica o la moda. “Da oggi – spiega Sottile – tutti questi distretti sono accreditati e a stretto giro sarà costituita la Consulta dei distretti che sarà diretta interlocutrice della Regione nella programmazione 21/27, definendo così i fabbisogni dei vari comparti”.
Le aziende che fanno parte del neo istituito Distretto contano un fatturato complessivo di circa 250 milioni di euro di cui più del 20 per cento proveniente da esportazione di materia prima e di prodotto trasformato. Anche se gli ultimi dati ufficiali disponibili risalgono al censimento dell’agricoltura del 2010 e quindi oggi risultano ampiamente superati, si stima che in Sicilia ci sino circa 100 mila ettari di mandorleti, 4 mila ettari di pistacchieti, perlopiù concentrati nella zona di Bronte ma con progressivo sviluppo di coltivazioni nel nisseno e nell’agrigentino. Seguono i noccioleti sulle Madonie e sui Nebrodi e la puntiforme filiera del carrubo, molto richiesto dall’industria alimentare e farmaceutica. Complessivamente si tratta di decine di migliaia di ettari di impianti, tradizionali ed innovativi, che garantiscono produzioni eccellenti a vantaggio di un sistema di lavorazione e trasformazione che ha reso la Sicilia un punto di riferimento nel mondo.
La gestione delle attività del Distretto è stata affidata all’associazione di imprese “Innova”, costituita da Bongiovanni srl, Fratelli Caprino srl, Azienda Brugaletta Massimiliano, La Mandorla società cooperativa agricola, Antichi sapori dell’Etna srl, Studio Vitale srl, insieme con l’Università di Catania e l’Università di Palermo, quest’ultima con ruolo di coordinamento. “Abbiamo raccolto la spontanea iniziativa delle imprese – spiega Francesco Sottile, nella qualità di Rappresentante Legale del Distretto -. E insieme a loro abbiamo lavorato per costruire una rete tanto ampia e diversificata quanto solida e coesa, composta da imprese che credono fortemente nella necessità di fare aggregazione per concentrare iniziative di ogni genere che mettano insieme gli interessi del mondo della frutta secca”. Al nuovo soggetto aderiscono anche alcune realtà già esistenti in Sicilia: AProMaS (Associazione Produttori Mandorla di Sicilia), un marchio collettivo certificato con attività dell’Istituto Regionale Vite e Olivo della Regione Siciliana, le aziende della Cooperativa Smeraldo legate alla Dop Pistacchio verde di Bronte, il Consorzio di Tutela del Pistacchio verde di Bronte e il Consorzio della Mandorla di Avola.
L’aggregazione di queste realtà coinvolge tutte le fasi della filiera produttiva, dal vivaio alla coltivazione in pieno campo, fino a tutte le lavorazioni e trasformazioni post-raccolta.
“Oggi si concretizza un notevole impegno di dialogo e condivisione – conclude Sottile – che ha visto le imprenditrici e gli imprenditori impegnati nel settore della frutta secca compiere uno sforzo significativo per dimostrare la volontà di costruire strumenti di reciprocità che si propongono a vantaggio dell’intera filiera. L’analisi dei fabbisogni della filiera è certamente ambiziosa ma racchiude in sé un potenziale straordinario che permetterà al comparto di consolidare un ruolo di prestigio nel Bacino del Mediterraneo e a livello globale. Per l’Ateneo di Palermo è motivo di orgoglio essere stati individuati come soggetto promotore e di coordinamento che permetterà, insieme ai colleghi dell’Università di Catania, di mantenere alto il profilo della ricerca scientifica a supporto di importanti iniziative di ricerca e sviluppo”.
C.M.