IL CONCORSO
Angelo Daino, titolare del caffè letterario La Galleria di Cefalù si è classificato al quarto posto alla selezione nazionale, primo in Sicilia. Ecco i suoi segreti
Miglior maitre
da Roma in giù
Miglior maitre d’Italia da Roma in giù e primo della Sicilia. Angelo Daino, titolare del caffè letterario La Galleria di Cefalù, ha vinto le selezioni regionali e si è classificato quarto al concorso nazionale per miglior Maitre dell’anno 2010 organizzato dall’associazione Maître Italiani Ristoratori e Albergatori con la presentazione di un dessert cucinato alla lampada: “Arance arance e arancini”.
Tema centrale del concorso era il trancio della frutta in sala, e fra i metodi di cottura tipici del maitre c’è l’immancabile flambè. “La mia ricetta – ha spiegato lo stesso Daino – è un dessert che ha alla base ingredienti che parlano della nostra terra: dalle arance, ai gelsi neri fino al sofisticato miele di api nere”. Daino gioca con il nome del piatto composto da due tranci di arance (medaglioni tarocco flambati al miele e spicchi crudi di arancia brasiliana) e un arancino, che evidentemente richiama la gastronomia sicula, fatto di riso e zafferano con ripieno di frutta candita e menta. “Sul piatto – ha aggiunto inoltre Daino – ho spolverato delle scaglie di oro commestibile per ricordare i colori della conca d’oro”. Un piatto che alla finale si è classificato quarto dopo le regioni Emilia, Abruzzo e Sardegna.
Dopo la competizione che gli ha regalato grandi soddisfazioni, Angelo Daino è tornato nella sua Cefalù, dove è cresciuto sin dai tempi della formazione alberghiera. “Il lavoro di maitre – racconta Daino – è spesso confuso con quello dello chef. Il maitre è una figura presente solo in un determinato standard di hotel o ristoranti. Si occupa dell’accoglienza della clientela, dell’immagine e della preparazione di alcuni piatti particolari. Si tratta di una vera e propria arte ormai indispensabile in ambienti di alto livello dove il cliente è sempre molto esigente”.
Piera Zagone