Aumento di capitale di 25 milioni e un fatturato chiuso con un utile consolidato di 8 milioni di euro.
Queste, in estrema sinte, le notizie emerse dall’Assemblea annuale dei soci di Eataly che ha, appunto, approvato l’aumento di capitale sociale per 25 milioni di euro, come proposto dal consiglio di amministrazione e il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019, chiuso con un utile consolidato pari a 8 milioni di euro, rispetto alla perdita di 17 milioni del 2018. L’intero utile netto verrà reinvestito in azienda e non distribuito come dividendo, coerentemente con l’orientamento scelto dai soci sin dall’inizio della storia di Eataly. Fondata nel 2003 da Oscar Farinetti e attiva nella distribuzione e nella ristorazione, a livello internazionale, focalizzandosi sui prodotti dell’eccellenza enogastronomica italiana, Eataly è una realtà italiana del tutto sui generis, essendo la sola azienda italiana del food retail realmente internazionale con negozi in Medio Oriente, America e Asia, oltre che una realtà simbolo del made in Italy di alta qualità nel mondo.
“L’aumento di capitale contribuirà ad affrontare la situazione odierna e a dare continuità al piano di sviluppo e di nuove aperture”, riferiscono dall’azienda. Infatti, il 2019 è stato un anno molto importante per Eataly con l’apertura a novembre del negozio di Toronto e la definizione di un piano di sviluppo che prevede nuovi negozi: uno in Italia, a Verona, poi a Dallas, Londra, San Josè in California e, molto probabilmente, Austin in Texas, San Francisco, Seattle, Vienna, Lisbona, Madrid e Bruxelles. Per Eataly il 2019 si è chiuso con un fatturato di gruppo pari a 527 milioni di euro, con un aumento del 7% rispetto al 2018. L’Ebitda è stato di 25 milioni, in crescita del 22% rispetto al 2018; gli investimenti in sviluppo 22 milioni, l’utile netto consolidato di 8 milioni.
Anche i primi due mesi del 2020 si sono contraddistinti per la crescita sostenuta. Successivamente, con il dilagare del coronavirus, Eataly ha adottato con velocità le misure per salvaguardare la salute e la sicurezza dei propri collaboratori, fornitori, partner e consumatori. Eataly è così rimasta aperta e operativa per continuare ad offrire in tutti i suoi negozi un servizio primario per l’intera collettività come quello della spesa, mentre la parte di ristorazione è stata chiusa. Inoltre, per aiutare chi ora è in difficoltà a causa delle restrizioni causate dal coronavirus, Eataly e il premiato pastificio Afeltra hanno donato una tonnellata di pasta di grano duro di Gragnano al comitato siciliano della Croce rossa italiana, nell’ambito della campagna di solidarietà promossa da Fondazione Laps, organizzazione di beneficenza fondata da Lapo Elkann.
Al momento la quota più consistente di Eataly, del 57,94%, è detenuta dall’azionista di controllo Eatinvest. Clubitaly (società fondata nel 2014 da Tamburi Investment Partners con altri investitori) e la società semplice Carlo Alberto detengono ciascuna il 19,74%. L’assemblea dei soci che si è tenuta nel maggio dello scorso anno ha ridimensionato le prerogative di Clubitaly, conferendo a tutti i soci diritti di co-vendita, oltre che di prelazione. Tre quote minimali (1,30%, 0,99% e 0,30%), infine, sono detenute rispettivamente da Coop Alleanza 3.0 Società cooperativa, Giulio Napoli e Servizio Italia.
C.d.G.