di Giorgio Vaiana
“Ne faremo una più bella l’anno prossimo”. La promessa è quella di Clara Rametta, sindaco di Malfa.
Il primo cittadino spiega perché quest’anno è stato deciso di non fare la Festa del Cappero. Una consuetudine che si ripeteva, ogni anno, da 28 anni a questa parte. E sarebbe stata l’edizione numero 29. “Non c’erano le condizioni – dice il primo cittadino – Dispiace e anche molto. Ma non potevamo pensare ad una festa diversa da quella che abbiamo sempre fatto. Troppo rischioso e non fattibile. Ci dobbiamo adeguare a questo brutto momento. E sono convinta che l’anno prossimo sarà ancora più bella”. Insomma la festa del cappero a Pollara, sarà fatta, come di consueto la prima domenica di giugno e quindi il 6 giugno 2021. L’isola di Salina, una delle sette meraviglie dell’arcipelago delle Eolie, tutelato anche dal’Unesco, in questo periodo è meravigliosa. Tra profumi, sapori e colori, da quasi trent’anni si celebrava l’inizio della stagione estiva con una grande festa organizzata nella splendida spiaggia di Pollara, l’unica spiaggia-paese di tutta Italia. Uno scenario magico. Si cominciava al tramonto. E da queste parti il tramonto è incredibile. E tra balli, musica dal vivo e tanto buon cibo, si faceva festa fino a tarda notte. Tutti partecipano a questa festa. E dire tutti, non è un modo di dire. Ma davvero la comunità di Salina e i residenti dei tre comuni dell’isoletta (Leni, Malfa e Santa Marina Salina) mettevano a disposizione quelo che sapevano fare meglio: chi cucinava, chi sistemava, chi si dedicava alla logistica e così via.
D’Altronde, la festa, negli anni non era più una festa dell’isola, ma era diventata un richiamo turistico importante. Tedeschi e persone provenienti dal centro e nord Europa cerchiavano la data sul calendario per non mancare a questo meraviglioso appuntamento che negli ultimi anni ha visto la presenza di tremila persone oltre ai residenti dell’isola (che sono meno di tremila). Insomma la festa, nata da un’idea dell’associazione Didime 90 per valorizzare il cappero di Salina, è diventata pian piano un richiamo turistico e culturale importante. Anche perché se prima era concepita come luogo godereccio del cibo e del vino, poi è diventato anche momento di studio e di incontro, con tavole rotonde e conferenze di un certo livello. Tutte le attività produttive dell’isola si mettono a disposizione e senza scopo di lucro (se non il rimborso di alcune spese). Le donne, soprattutto, cucinano per giorni all’interno di Palazzo Marchetti: ed è un trionfo di caponata, polpette e piatti a base di capperi. E poi i vini delle isole. Nessun produttore eoliano si sogna di mancare. E se proprio non può partecipare, manda comunque il proprio vino da far degustare.
“La festa che aveva un aspetto prettamente ludico – dice Luca Caruso, patron del Signum di Salina – era diventata anno dopo anno una kermesse molto sentita e importante. Ecco noi vogliamo cercare di mantenere alta l’asticella e pensare alla festa del cappero in maniera sempre più grande. Dispiace non poterla fare quest’anno perché volevamo celebrare, come sempre, il cappero di Salina e il suo presidio Slow Food”. Lo scorso anno si era registrato il solito sold-out e la festa era riuscita anche con importanti novità. Come quello di aver abolito la plastica e aver inserito i calici in vetro per permettere di degustare i vini nel migliore dei modi possibili. Senza dimenticare la collaborazione con gli amici di Luca Caruso & Company, come la famiglia Pennisi di Linguaglossa in provincia di Catania che a Pollara aveva stupito tutti con una salsiccia al ceppo con capperi che è andata letteralmente a ruba. “Forse ci fermiamo nel momento migliore della festa, al suo apice – dice Luca – Ma diciamo che non ci siamo dimenticati della festa. Che questa prima domenica di giugno la spiaggia di Pollara è rimasta in silenzio per una precisa volontà di organizzarla al meglio, ma solo quando ci saranno le condizioni. Magari, se le cose andranno bene come ci auguriamo, potremmo pensare ad un micro-evento già quest’anno per accompagnarci alla festa del 2021”.
“La stagione turistica anche qui pian piano si sta rimettendo in moto – conclude il sindaco Rametta – Sono fiduciosa. Vedo che c’è molto interesse verso la nostra isola, e soprattutto c’è voglia di vacanze per scrollarsi di dosso l’ansia che ci ha fatto compagnia per oltre due mesi. Io vi posso assicurare che la nostra isola è sicura. La comunità nei momenti più bui e difficili ha saputo compattarsi e nessuno è stato lasciato solo. C’è stata molta solidarietà. Ora ci stiamo organizzando al meglio per fornire la giusta assistenza nelle spiagge. E nel frattempo i locali cominciano a riaprire. Segno, questo, che il peggio è ormai alle spalle”.