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Scenari

Marco de Grazia: Sull’Etna tanto entusiasmo, ma poca esperienza”

12 Maggio 2020
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“Io sono un velista e sostengo che se non hai una rotta non esiste un vento a tuo favore, diventa un vagabondare. E così è lo stile del vino, se non sai dove andare come fai ad arrivarci? Il vino ha bisogno di uomini di vino, uomini di cultura, di sapere”.

Marco de Grazia, ospite del nostro Wine Moment con Federico Latteri, ci ha portato ieri in diretta nella sua Tenuta delle Terre Nere sull’Etna. “Ci sono tante zone ancora da scoprire – ha spiegato de Grazia – così come c’è tanto da scoprire sui vini bianchi. Quest’anno uscirò con un nuovo vino bianco di una zona particolarissima, mentre l’anno prossimo uscirò con un vino rosso che sarà l’unico prodotto in quella contrada. Oggi qui sull’Etna c’è un’esplosione di entusiasmo accompagnata da un’assenza di esperienza, e questo rende le cose molto difficili. Io non mi misuro con altri produttori dell’Etna, ma con quelli del mondo. Molti pensano qui di fare il miglior vino del mondo, ma non hanno mai messo il naso fuori. Ci sono tantissime aziende che non hanno tradizione.”

L’obiettivo di de Grazia è creare vini più “puri” possibili e che possano esprimere tutte le virtù e le caratteristiche del Vulcano. “In questo momento il mondo sta vivendo un momento di crisi che nella mia vita non ho mai conosciuto – spiega – che non colpisce solo il vino, ma tutto. Il vino non è una creatura dove la gente fa discorsi di economia, è una cosa a sé, a parte, da Dioniso ad oggi, e probabilmente lo sarà per sempre”. E sulla “sfida” vini bianchi e vini rossi, de Grazia sentenzia: “Moltissimi stanno piantando bianco, ma questo perché c’era una percentuale minuscola rispetto al rosso. Il consumo del bianco nel mondo sta aumentando, ma ha un senso fare un bianco qui in zone di grande evocazione, così avranno il rispetto del mondo. E’ una cosa che va capita, studiata e non è semplice”.  E sui vigneti del versante nord in altitudine? Bisogna o no includerli nella Doc? “C’è stata una crescita talmente elevata dei vini dell’Etna che in un momento critico come questo c’è ancora chi pensa ad allargare la Doc, quando tantissime aziende dentro la Doc non riusciranno a vendere il vino che hanno ora. Basti guardare a tutte le Doc allargate in Italia, ce ne fosse una che abbia avuto successo. Chiudendo mezzo mondo non si chiude soltanto il vino. Io penso che il vero cambiamento sarà dopo, ci saranno delle prese di coscienza di una certa intelligenza, delle strategie differenti per far comprare il vino”.

Tenuta delle Terre Nere è il sogno diventato realtà di de Grazia che è arrivato sul’Etna oltre 30 anni fa. Lui ama sempre ripetere che è stato l’Etna a scegliere loro e non viceversa. “Uno dei problemi dell’Etna è che qui c’era in passato una situazione di grande difficoltà. Per mille ragioni, soprattutto economiche, c’era un abbandono della viticoltura, di conseguenza si è persa almeno una, se non due, generazioni di viticoltori. Ma adesso, negli ultimi dieci anni è un territorio che si è totalmente rinnovato, riscoperto. E adesso è bellissimo vederlo”.

Giorgia Tabbita