di Federico Latteri
Cavit (Cantina Viticoltori del Trentino) è una cooperativa che raggruppa 11 cantine sociali con 5.250 associati.
Nasce nel 1950, anno in cui diversi viticoltori, sentendo l’esigenza di valorizzare i prodotti unici del proprio territorio, creano un consorzio di cantine sociali. Da allora c’è stata una crescita costante ed oggi con 62 milioni di bottiglie la produzione di Cavit rappresenta la quota più grande del comparto vitivinicolo trentino. Non solo numeri importanti, ma anche una filosofia aziendale rivolta alla qualità nel segno del territorio e della sostenibilità ambientale.
Oggi Cavit può contare su più di 6.300 ettari di vigneto gestiti con tecniche agricole all’avanguardia. Questa enorme superficie vitata comprende numerose aree di pregio ed inoltre permette di operare selezioni su una grandissima quantità di uve, cosa molto importante per il mantenimento di determinati standard qualitativi. La produzione si articola principalmente su due settori, quello della spumantistica e quello dei vini fermi, sia da vitigni autoctoni che internazionali.
La gamma di etichette proposte spazia dai vini più semplici da bere tutti i giorni ai vini da singolo maso (veri e propri cru) e ai prestigiosi spumanti Trentodoc Altemasi. Abbiamo degustato il Trentino Doc Nosiola Conzàl 2018, un bianco della linea denominata “Trentini Superiori”, costituita dai prodotti ottenuti con le selezioni dei vigneti migliori. Il suo nome deriva da quello usato in dialetto locale per indicare un piccolo recipiente di legno usato per trasportare a spalla l’uva durante la vendemmia. E’ fatto con il cento per cento di Nosiola, varietà autoctona poco diffusa perchè richiede un clima costantemente ventilato e difficilmente si adatta ad altre situazioni. Le uve provengono da vigneti allevati a pergola trentina che si estendono su terrazze chiamate “fratte”, situate a 350 metri sul livello del mare nella zona più rinomata per questo vitigno, i Monti di Calavino. Per il Conzàl vengono scelte viti con almeno trent’anni di età. Le rese si aggirano intorno agli 80 quintali per ettaro. I grappoli accuratamente selezionati sono avviati alla vinificazione che prevede una leggera macerazione in pressa, una pigiatura soffice e la fermentazione a temperatura controllata. Il vino ottenuto affina in in vasche di acciaio inox per 6 mesi.
Nel calice si presenta di colore giallo paglierino un po’ scarico con tenui riflessi verdolini. E’ pulito e delicato all’olfatto con nitidi profumi di fiori bianchi trai quali distinguiamo il sambuco, mela Golden e un tocco di pesca bianca. Al palato è fresco, agile, perfettamente corrispondente con l’olfatto e discretamente lungo. Questo profilo dinamico, nel quale riscontriamo un ottimo equilibrio e la giusta intensità gustativa, ci regala piacevolezza e bevibilità. Il Conzàl è un prodotto ben fatto che si accosta ai piatti con molta discrezione, esaltandone i sapori. Sarà perfetto in abbinamento con la cucina di pesce, sia di mare che di lago.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Cavit
Via del Ponte, 31
38123 Trento
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IL VINO IN PILLOLE