L’ALLARME
La Coldiretti: tre litri su quattro in Italia non si sa da dove provengono. Il commissario dell’associazione allevatori siciliana Chiarelli: “Ma l’obiettivo è acquistare il prodotto fresco a 50 centesimi”
Latte, questo
sconosciuto
Tre litri di latte su quattro in Italia non si sa da dove provengono. A rilevarlo è la Coldiretti regionale siciliana. Ed intanto gli allevatori dell’Isola continuano a vendere il loro prodotto a 33,14 centesimi al litro.
“È l’ennesimo paradosso che ha provocato la crisi di un comparto dove oltre mille e 500 imprese producono 1.733.000 quintali di latte. – sottolineano il presidente e il direttore della Coldiretti Alfredo Mulè e Giuseppe Campione – La nostra organizzazione proseguirà nell’azione che ha già portato all’etichettatura di molti prodotti che prima venivano spacciati per nazionali”.
Si tratta di un problema sociale per il commissario dell’associazione regionale allevatori, Allessandro Chiarelli: “Il consumatore non si rende conto che acquista latte paragonabile ad acqua sporca”. Parla di latte Uht rigenerato Chiarelli: “Un prodotto che di latte ha ben poco, tanto che potrebbe stare sugli scaffali sino a due anni”. Una piccola ‘R’ sulla confezione indicherebbe che si tratta di latte rigenerato, ovvero di latte ritirato dagli scaffali e ‘rigenerato’ appunto per essere reimmesso in vendita. “Una lettera che sfugge facilmente al consumatore”, commenta Chiarelli. La Coldiretti propone così la creazione della filiera agricola italiana e firmata dagli agricoltori, un progetto chiaro basato sulla trasparenza della provenienza, cosa che nel latte non c’è ancora. Una proposta che arriva commentando la decisione negativa della Commissione europea al decreto ministeriale di disciplina dell’etichettatura del latte sterilizzato a lunga conservazione, di quello Uht, del latte pastorizzato microfiltrato e del latte pastorizzato ad elevata temperatura e dei prodotti lattiero-caseari. “Basti pensare – sottolineano ancora i vertici regionali della Coldiretti – che in un anno dalle frontiere italiane sono passati 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte di cui 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi di cui i consumatori sconoscono l’esistenza. Consumare il prodotto siciliano – concludono Campione e Mulè – significa rimettere in moto l’economia e, soprattutto avere la garanzia della provenienza”. Dello stesso parere è Chiarelli che aggiunge: “Riuscire a comprare latte fresco a cinquanta centesimi, questo è l’obiettivo”.
Sandra Pizzurro