L’AZIENDA
Nella nuova campagna pubblicitaria dell’azienda calatina il confronto tra i vini sempre giovani e la bellezza di una donna che invece sfiorisce
Judeka,
la provocazione
Un vino che non ha tempo né scadenze, perfetto da bere sempre, è questa la filosofia di Judeka. Il giovane brand calatino, appena tre anni di vita, dietro a cui c’è l’entusiasmo di due giovani coppie: i coniugi, Valentina Nicodemo e Maurizio Nicolosi e gli enologi Bambina e Centonze.
Nati dall’areale di caltagirone e di Riesi i vini Judeka sono, appunto, vini che non sfioriscono mai secondo l’amministratrice Valentina Nicodemo: “Il tempo migliora i nostri vini. Non temono lo scorrere del tempo, rimangono giovani, al contrario della donna. La bellezza, le emozioni e le sensazioni di giovinezza sono destinati a sfiorire in una donna. Su questo contrasto gioca la nostra campagna pubblicitaria ”. Il paragone vino-donna è la provocazione scelta dall’azienda per sottolineare la forza di una mentalità innovativa che, come afferma la Nicodemo, da un lato investe sul territorio e dall’altro lato prende strade diverse da quelle convenzionalmente seguite nel mondo enologico. Un’idea del vino che porta avanti due stili produttivi. “Guardiamo al territorio, per noi il vino si fa in vigna. Qui vengono apportati tutti quegli interventi essenziali, del tutto naturali, per fare vino di qualità. Di fatto facciamo coltivazione biologica – e spiega la scelta di una vinificazione in controtendenza -. Seguendo i consigli dei nostri enologi abbiamo deciso di non barricare i vini. Le barrique vanno ad alterare a togliere, le caratteristiche dell’uva come anche quelle del terreno. È più facile fare vini in barrique, più difficile invece fare vini giovani che esprimano i colori ed il bouquet del frutto di origine. Per noi questo significa dare più pregio ai vini”.
Più fruttati e profumati, questi vini sembrano incontrare il gusto dei consumatori, tanto che non hanno subito la crisi del comparto ed il peso della concorrenza. Partita dal 2007 con 20.000 bottiglie la produzione ha vissuto un’escalation costante. Nel 2009 sono 45.000 le bottiglie, di cui gran parte destinate all’estero. Un boom di nicchia ottenuto con la tecnica dell’assaggio. “Non abbiamo sentito la crisi – ammette la produttrice -. E anche se la Sicilia è un mercato saturo e difficile, e il compratore è scettico verso le novità. Il successo lo abbiamo costruito facendo assaggiare il nostro vino, ricercando un rapporto face to face. Abbiamo fatto leva sulla nostra filosofia di vita e produttiva, facendo capire che nella bottiglia non c’è solo vino. Proponendo anche il giusto rapporto qualità/prezzo”. Le etichette prodotte sono il Nero 100, un blend di due Nero d’Avola, con 85% Nerod’Avola di Riesi e il 15% di Caltagirone, e il Rosso 70, un blend di Nero d’Avola di Riesi e di Frappato di Caltagirone. “Il territorio di Riesi è particolarmente vocato per il Nero d’Avola. Le caratteristiche del terreno e l’altitudine gli conferiscono qualità uniche – spiega la giovane titolare -. È un Nero d’Avola diverso dagli altri, anziché essere fruttato è più speziato. Spiccano i sentori di pepe nero, cannella e tabacco”. I vini si potranno degustare al Vinitaly all’interno dello stand della Provincia Regionale di Catania, la presenza alla kermesse non è sostenuta dalla Nicodemo con entusiasmo: “Oramai il Vinitaly è diventata una manifestazione visitata da visitatori più che da buyer. Non penso favorisca le cantine emergenti. Partecipiamo da tre anni. Abbiamo visto che offre opportunità e sbocco commerciale solo ai grandi nomi del vino”. Il piccolo brand che sta giocando al meglio la sua partita ad ottobre vedrà mettere la prima pietra della sua cantina. “La nostra cantina sarà di concezione moderna ed innovativa. Un baglio di 2400 mq, con una cantina di 1800 mq, e che utilizzerà solo energia da fonti rinnovabili. Per questo abbiamo deciso di montare pannelli solari”.
Manuela Laiacona