di Manuela Zanni
La cosiddetta “estate di San Martino”, che va dall’11 al 18 novembre, è caratterizzata da un caldo estivo che fa venir voglia di tornare sulle spiagge assolate anche se, trovandoci in Sicilia, in realtà, la bella stagione non è mai un ricordo troppo lontano.
In Sicilia (e non solo) questa ricorrenza coincide con la cosiddetta “svinatura”, che consiste nel travasare il mosto-vino in altri tini o in botti e assaggiarlo. Non è un caso, quindi, che, dal momento che, come insegna il noto proverbio “per San Martino si spilla la botte e si assaggia il vino”, il santo sia conosciuto anche come protettore degli ubriachi. Questa ricorrenza è strettamente legata alla preparazione di biscotti tipici di questa occasione, detti, appunto, “sammartinelli”, che, da un unico impasto detto “rasco”, vengono declinati in tre tipologie: classico ovvero tricotto; imbottito di ricotta e ricoperta di zucchero a velo; imbottita di conserva di cedro e decorata con glassa bianca o al cacao. La differente consistenza tra la prima tipologia e le altre due dipende dalla cottura in forno che, nel primo caso, avviene tre volte e in tempi diversi (come suggerito dal nome tricotto) così da ottenere la sua consistenza croccante diversa da quella morbida e “spugnosa” delle altre due versioni, perfetta per accogliere una farcitura ricca e golosa come la ricotta o la conserva di cedro.
Per tradizione, compagno irrinunciabile dei sammartinelli è il Marsala in cui l'usanza vuole che si inzuppi il biscotto duro che, in questo modo, si ammorbidisce oltre ad impregnarsi dei sentori caratteristici. Il Marsala rappresenta un unicum di aromi e profumi straordinari in cui ogni sorso rivela morbidezza, calore, tonalità leggermente dolci, aromi di frutta e vaniglia e una persistenza infinita. Inoltre la presenza di spezie miste quali chiodi di garofano, semi di anice e cannella nell'impasto, rende necessario un vino di catattere in grado di reggere il confronto e di accompagnare con decisione il “protagonista” di questo giorno. Tuttavia, la diversa consistenza e la, conseguente, diversa farcitura delle tre tipologie, fa si che sia anche diverso il vino, rigorosamente dolce, da abbinare alle tre versioni di sammartinelli. I vini maggiormente indicati per questi biscotti sono quelli liquorosi, i passiti e i vini ad alta gradazione alcolica, il cui sentore profumato ben si lega con la modalità di preparazione secca dei biscotti creando un fine pasto delicato e pieno di gusto.
Di seguito vi consigliamo alcuni possibili abbinamenti alternativi al classico Marsala.
Amnesia, Principi di Spadafora
Presenta un giallo dorato limpido. Al naso offre sentori frutta tropicale come il mango e note floreali come la zagara d’arancio e il gelsomino, miele e frutta secca. Il sorso è ricco e permea il palato di una sensazione vellutata dovuta all’alta concentrazione zuccherina. Chiude confermando i sentori di frutta e una buona persistenza palatale.
Ponte Rosa da Petit Manseng, Incarrozza
Colore ambrato. Naso intrigante ed intenso di albicocche, datteri e fichi secchi. In bocca si apre con delicati sentori di mandorla che si intrecciano con quelle del miele e frutta secca. Finale pulito e lungo.
Nes, Pellegrino Passito di Pantelleria
Giallo dorato tendente all’ambra. All'olfatto offre intense note di frutta candita e agrumi con accenni di eucalipto, salvia e albicocca. In bocca risalta l'albicocca e il fico secco con accenni di frutta candita e pesca sciroppata. Finale armonico e persistente.
Moscato Passito dell'Etna, La Gelsomina
Vino passito dal colore giallo dolcemente dorato con intensi sentori di confettura di albicocche. In bocca il sorso è fresco e delicato, per nulla stucchevole e lascia il palato intriso di tipiche note di uve moscato.
Morsi di Luce, Florio
Il colore è brillante dorato con riflessi topazio. Profumo è intenso ed armonico, con netti sentori di albicocca, fiore di sambuco e nocciole tostate. Il sapore è pieno, morbido e vellutato e lascia al palato una buona persistenza.