L´ALTRO VINITALY
In provincia di Vicenza la settima edizione della manifestazione parallela Vinnatur. Centoventi aziende, provenienti da 8 paesi del mondo, riunite nel nome dell´enologia bio, quattro le siciliane
Natura
prima di tutto
Natura, niente di più. È questo il segreto dei vini delle 120 aziende che, in occasione del Vinitaly, parteciperanno alla settima edizione della manifestazione parallela Vinnatur, organizzata nella settecentesca Villa Favorita di Sarego (in provincia di Vicenza) l´11 e il 12 aprile.
“Il nostro obiettivo – spiega Angiolino Maule, presidente dell´associazione Vinnatur – sono i vini del territorio, l´enologia che privilegia zero uso di chimica sia in campagna che in cantina”. Ad essere presentati saranno, dunque, i vini di 120 aziende provenienti da 8 diversi paesi del mondo: accanto agli 80 produttori italiani, infatti, anche le etichette di 40 arrivati da Francia, Austria, Slovenia, Stati Uniti, Spagna e Grecia. Non mancherà neppure una rappresentanza siciliana, con le aziende agricole Cornelissen Frank, La Moresca, Marco De Bartoli e Porta del Vento. “Ci sono aziende biologiche, emodinamiche e biodinamiche – continua Angiolino Maule – e la risposta del pubblico è sempre crescente, soprattutto nei giovani di età compresa tra i 25 e i 35 anni”. Vinnatur punta, però, anche alla ricerca e sperimentazione: “Con i soldi che guadagneremo – spiega il presidente dell´associazione – in parte faremo beneficenza, in parte invece li destineremo alla ricerca. Per ogni azienda che partecipa, ad esempio, è prevista un´analisi dei pesticidi residui dei vini. Lo scorso anno – sottolinea Maule – su 99 aziende partecipanti 9 erano un po´ inquinate e la nostra regola è che chi sbaglia due anni di seguito va fuori dal nostro gruppo”. Natura e disciplina, dunque, per dei vini di qualità che del rapporto con la scienza vogliono fare il loro punto forte: “Nel 2010 – conclude il presidente di Vinnatur -, nove aziende partiranno in via sperimentale con un monitoraggio scientifico della qualità delle fermentazioni spontanee”.
Paola Pizzo