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Tommaso Molara)
Chi è Tommaso Molara? Giovanissimo pasticciere e cioccolatiere siciliano, docente e consulente tecnico in diverse realtà italiane e all’estero, è l’executive chef campione del mondo di pasticceria e cioccolateria artistica, in carica dal 2016.
Tommaso, classe 1978, racconta la sua passione, iniziata quando ancora era bambino e quella nobile arte della lavorazione del cioccolato, che rappresenta per lui un’emozione senza fine. “Avevo appena dieci anni, con mio padre eravamo a passeggiare in giro e fermi davanti alla vetrina di una pasticceria, io gli dissi che desideravo diventare un pasticciere. Lui mi guardò negli occhi e già nei periodi delle feste, Pasqua e Natale e d’estate, mi ritrovai a girovagare dentro le pasticcerie, per apprendere. Dopo la terza media iniziai a lavorare e contemporaneamente facevo corsi formativi, in totale più di 15 corsi di aggiornamento nelle migliori scuole di pasticceria d’Italia, come Etoile e Cast Alimenti. Uno studio continuo che si è unito alla mia innata passione e penso alla dote artistica, fino al rilascio del diploma dell’Accademia dei maestri pasticceri. Così comincia la mia storia, nata da una passione che mi porto dentro da sempre. Lavorare il cioccolato è qualcosa che ho dentro, mi rilassa, mi emoziona plasmare le mie creature”. Più artista o pasticciere? “Mi reputo un piccolo pasticciere, di 41 anni, con 31 anni di lavoro”, afferma. Oggi Tommaso è un giovanissimo pasticcere pluri-premiato, ma umile e desideroso di poter dare ai giovani l’opportunità di trovare in questo mestiere le gratificazioni che lui stesso ha trovato.
“Nel 2016, quando vinsi il campionato, era un momento particolare della mia vita – racconta – Prima di partire strinsi a me la mano di mia nonna che stava per andarsene, mi disse di andare e di vincere. Lei mi ha dato tanta carica e quella determinazione che mi porto dentro. Vorrei trasmetterla ai giovani che possono trovare tanti stimoli in questo mestiere”. Rappresentando l’Italia al concorso mondiale “The star of Chocolate” nel 2016, sbaraglia l’agguerrita concorrenza internazionale diventando il campione del mondo di pasticceria e cioccolateria artistica, titolo che tuttora detiene, entrando così nell’olimpo dei pastrychef con una scultura ispirata al jazz e dedicata alla regina del jazz Aretha Franklin. La scultura era tutta in cioccolato, 1,80 metri per 73 chilogrammi. Vinse per la migliore scultura, per la migliore tecnica, per la migliore innovazione.
“Amo insegnare e trasmettere la passione, in Italia nelle accademie di pasticceria e all’estero. Ho viaggiato tanto, ogni volta che vado in Germania mi emoziono perché lì trovo questa forte passione dai giovani. Lì si respira un’aria diversa, c’è determinazione. E vorrei che fosse così anche per i nostri giovani”. Ma come trova l’ispirazione? “Ovunque vado, camminando cerco ispirazione, da un fiore, da una struttura; faccio mio ciò che trovo. E mi metto subito al lavoro. Lavoro di notte”, racconta, definendosi semplice, solare, socievole, meticoloso. “Sono socievole amo la compagnia e amo il mio lavoro. Ogni volta che vado in giro e trovo ragazzi scoraggiati per il lavoro, li incoraggio. Se si lavora per lo stipendio i giorni non passano mai. Si deve lavorare per passione, mettersi un obiettivo in testa e raggiungerlo. Non c’è niente di difficile da ottenere se lo vuoi”, afferma. Quale il suo modello in pasticceria? “Mi sono creato il mio stile, ma amo la lavorazione francese del cioccolato. Come pasticciere il mio punto di riferimento è Leonardo Di Carlo, perché ama innovare e trova una soluzione per la tempistica di produzione, è un esempio per tutti i pasticceri. Come cioccolatiere Stephane Leroux, perché ha un modo di lavorare il cioccolato che somiglia al mio, elegante, pulito”. Il suo sogno? “Aprire una scuola di pasticceria e sformare campioni italiani. Nel breve termine, una scuola a Valguarnera, o comunque in provincia di Enna. Voglio portare la Sicilia al podio e valorizzare i nostri talenti. La Sicilia ha fatto grandi progressi sul campo della pasticceria. Alla mia terra ho dedicato tante creazioni. Lavoro per esempio sulle glasse lucide e salate, a livello europeo siamo in pochi a farle e vorrei fare corsi su questa materia. Sono glasse che sembrano dolci ma sono salate, per esempio se di colore rosso sono al pomodoro se arancione sono alle carote. Serve fantasia e tanta conoscenza per innovare. Mai fermarsi”
C.d.G.