L’etichetta della cantina di Canicattì ottiene il punteggio di 95/100 per la Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2020. Nuove prospettive per i rossi prodotti nella Valle dei Templi
(Giovanni Greco)
Un momento particolarmente positivo per la cantina sociale Cva di Canicattì, in provincia di Agrigento che quest’anno ha compiuto 50 anni di attività e che dopo 10 anni, di impegno nella produzione di vini di qualità, raccoglie premi e riconoscimenti al livello nazionale e non solo.
Una piccola cooperativa con profonde radici nel territorio, i cui vigneti si estendono nelle provincie di Agrigento, Caltanissetta e Palermo, nata nel 1969 a Canicattì e che dal 2000 segue la direzione della qualità e della valorizzazione del territorio, come racconta il presidente Giovanni Greco: “La nostra cantina sociale ha vissuto un percorso particolare, fino al 2000 producevamo vino sfuso destinato alla distillazione o ai grandi imbottigliatori del Nord Italia e d’Europa. Poi c’è stata la svolta: abbiamo iniziato a dare valore alle nostre produzioni, abbiamo puntato alla valorizzazione di varietà più adatte al nostro territorio, storicamente tra i più vocati alla coltivazione di autoctoni come Grillo e Nero d’Avola. Il salto di qualità è stato faticoso, affrontare il mercato all’inizio non è stato facile, ma oggi siamo molto soddisfatti dei risultati che stiamo ottenendo, e soprattutto di essere riconosciuti come interessanti sul mercato, dove commercializziamo circa un milione di bottiglie di nostra produzione. Il 50 per cento dei nostri vini è destinato all’estero, in particolare al resto d’Europa e agli Stati Uniti”.
E i risultati sono arrivati. Per esempio l’azienda condotta da Giovanni Greco ha ricevuto un importante riconoscimento, anzi ben tre premi, dalla Guida Essenziale ai Vini D’Italia 2020 di DoctorWine, fondata e diretta da Daniele Cernilli. Il Grillo Fileno 2018 Doc Sicilia, oltre ad aver ottenuto un punteggio di 95/100, ha conquistato il podio come miglior Grillo della Guida 2020 e miglior vino per il rapporto qualità prezzo in Italia. E i riconoscimenti saranno assegnati durante la presentazione della guida il prossimo 29 settembre a Milano. Dice Greco: “I premi ricevuti per il nostro Grillo Fileno ci riempiono di gratificazione. La crescita costante e i riconoscimenti, ci consentono di guardare con ottimismo al futuro, soprattutto ai progetti di qualificazione del territorio”. Greco si riferisce anche al progetto Diodoros, nato dalla collaborazione con l’ente Parco della Valle dei Templi di Agrigento, dove vino e archeologia si fondono per dare vita ad un progetto dall’alto valore simbolico. “Dai vigneti di Nero d’Avola, Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio coltivati sotto il tempio di Giunone – spiega il presidente di Cva – nasce il vino Diodoros, una piccola produzione di qualità dal forte valore territoriale e culturale. Il riscontro che questo progetto, così importante, ha raccolto nel tempo, ha portato la cooperativa a rafforzare il suo impegno: abbiamo impiantato tre nuovi ettari di Nero d’Avola e Nerello Mascalese, da cui daremo vita al Diodoros II.” Della continuazione del Progetto Diodoros se ne parlerà alla conferenza stampa che si terrà giorno 11 settembre presso il Parco Archeologico della Valla dei Templi.
Torniamo al Grillo Fileno 2018 Sicilia Doc. Il vino che ha conquistato Daniele Cernilli. Dal color giallo paglierino, sprigiona note intense di foglia di pomodoro, frutta tropicale come ananas e frutto della passione, e poi pesca e miele d’acacia. Al palato è molto fresco e dall’ottima corrispondenza gusto-olfattiva dove, prima si apprezza la frutta e poi l’anima erbacea del vino. Rendendolo così molto piacevole.
Veronica Laguardia