(Valentina Chiaramonte)
di Stefania Petrotta, Catania
Se conoscete Fud Off a Catania, non potete non avere mai assaggiato il “Panelle ricci & gamberi”, cavallo di battaglia della chef resident Valentina Chiaramonte, piccolo panino soffice ai semi con al suo interno una millefoglie di calde croccanti panelle, tartare di gambero crudo, polpa di ricci di mare e lime.
Un’esplosione di gusto che fa trasalire qualsiasi palato per la sorpresa in un’armonia disarmonica di sapori e profumi, consistenze e temperature. Armonia disarmonica vi suona male? Eppure è proprio questo il risultato ed è quello a cui puntava la chef: “Credo che sia una delle mie creazioni che più mi rappresenta proprio per questa sua connotazione. La mia cucina ha una nota confortevole, ma è di base squilibrata e perturbante. Nel bene e nel male i miei piatti rimangono impressi, a volte lasciano perfino sgomenti, ma difficilmente chi li ha assaggiati rimane scontento”. E non poteva che venire da una palermitana doc l’idea di trasformare un emblema del cibo da strada quel è la panella in uno degli ingredienti di questa prelibatezza, solo che in questo caso la panella non è più protagonista, come nello street food palermitano, ma fa da legante agli altri ingredienti. C’è ma al contempo è come se non ci fosse perché non è l’elemento principale del panino. Al gusto, è un altro il sapore restituito. Anche il riccio di mare, che a Palermo è adorato, qui diventa componente, lasciateci dire predominante, ma pur sempre non unica di un pensiero più strutturato. “In fondo – continua la Chiaramonte – è lo stesso processo dell’arte contemporanea ma inverso. Lì si parte da beni di lusso per trasformarli in oggetti seriali, qui prendiamo un cibo semplice e popolano qual è la panella per elevarlo a un livello più squisitamente gourmet. Ma la preparazione è davvero semplice: uso materia prima di altissima qualità e la assemblo, una spolverata di pepe lungo del Bengala affumicato, che sa un po’ di cannella, cardamomo, coriandolo, e il gioco è fatto. E il gioco sta anche nelle dimensioni: sono solo tre morsi, gli ingredienti li percepisci ma non hai il tempo di separarli. Più grande non funzionerebbe, rischierebbe di stuccare. Invece così è piccolo e insoddisfacente, lascia il desiderio. E il fine ultimo è proprio quello, il concetto del desiderio che non deve essere esaudito del tutto”.
(Il panino panelle ricci e gamberi)
E i catanesi lo hanno apprezzato subito. Il panino è diventato la leccornia per eccellenza del locale. C’è gente che viene apposta con una maggioranza femminile di chi lo ordina. Il locale, poi, fa il resto. Estensione naturale di Fud, Fud Off col suo ingresso indicato da un insegna al neon fucsia, vi si apre proprio di fronte in quella che un tempo era un’officina per motociclette e che oggi, grazie all’intuito di Andrea Graziano, si è trasformato in un locale intimo, illuminato quasi esclusivamente da piccole luci poste sopra i tavolini in guisa di occhi di bue, lasciando in penombra le sedute con i loro occupanti. La luce scandisce lo spazio accarezzando l’ambiente in maniera discreta ma progettualmente molto chiara. Anche per l’arredamento, tra poltrone, sgabelli, panche e sedie quasi si fosse all’interno del negozio di un rigattiere, nulla è lasciato al caso. Il risultato è un ambiente armonioso e, soprattutto, accogliente.
Definire Fud off non è facile: non è un luogo per l’aperitivo, non è un ristorante, non è un cocktail bar e non è una taperia ma è tutto questo insieme. Tanti e diversi sono i piatti nel menù che vanno dai piccoli assaggi da accompagnare ai cocktail a quelli più consistenti con i quali cenare. Ma, considerato che le tapas, concettualmente prese in prestito dalla Spagna ma materialmente realizzate con prodotti italiani quando non siciliani, si sviluppano in tantissime proposte che spaziano tra il tradizionale, l’etnico, il mare, la terra, le carni, fino ad arrivare ai piatti vegetariani, possiamo affermare senza tema di essere smentiti che si possa con essi creare l’abbinamento perfetto con i cocktail o comporre una cena appagante.
Fud Off
Via Santa Filomena, 28 – Catania
t. 347 1360586
Orario: aperto dalle 18 alle 2
Chiuso: 24 e 31 dicembre
Ferie: mai
Carte di credito: tutte
Parcheggio: no