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Il caso

C’è una fake news sull’Etna Doc

14 Giugno 2019
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No. Non è vero che il consorzio dell’Etna Doc ha autorizzato la possibilità di aggiungere il nome Sicilia accanto al nome Etna. Non è vero. La storia è molto diversa. 

Nella Sicilia del vino si sta creando qualche equivoco. E allora è meglio fare chiarezza. Il consorzio presieduto da Antonio Benanti in una delle ultime assemblee dei soci lo scorso dicembre ha valutato la possibilità di poter scrivere la parola Sicilia sulle retroetichette del vino, ma senza accostarlo alla dizione Etna Doc. La proposta di modifica deve ancora essere inoltrata al ministero. Che poi dovrà valutarla ed eventualmente approvarla. Ma è già bastato per creare un po’ di confusione. Per esempio a Pantelleria, dove domani sabato 15 giugno il consorzio della Doc dell’isola dovrà in effetti decidere se aggiungere accanto al nome Pantelleria anche la dizione Sicilia (ne parlavamo in questo articolo>). Lo vuole il consorzio perché ritiene che in questo modo si possano facilitare le strategie commerciali ed anche qualche accesso a finanziamenti comunitari. Il sindaco di Pantelleria è contrario, gli esperti ed alcuni addetti ai lavori sono divisi (leggi questo articolo>) e la questione rischia di aprire altri fronti.

Ma cosa c’entra questa vicenda con l’Etna Doc? C’entra. Perché Benedetto Renda, presidente del consorzio Doc Pantelleria ha dichiarato alla nostra Francesca Landolina (leggi questo in questo articolo>) che anche l’Etna si appresta a voler inserire il nome Sicilia. Ignorando o non puntualizzando che la cosa è un po’ diversa. Sull’Etna ci sarà, qualora venga approvata solo una citazione (facoltativa) sulla retroetichetta e non sull’etichetta frontale accanto alla dizione Doc Etna. C’è molta differenza. Non é finita. Perché la storia del nome Sicilia da aggiungere accanto alle doc minori riguarda in questi giorni anche un altro consorzio. Quello della Doc Monreale. Qui in un primo tempo si era deciso di puntare sul nome Monreale, che è già un brand molto forte, patrimonio Unesco e tanta altra roba. Poi qualcuno ha detto che anche l’Etna vuole mettere il nome Sicilia accanto. E si è riaperta la discussione. A tal punto che nessuno ha più dubbi sull’opportunità di aggiungere il nome Sicilia. Si vedrà. Sarebbe utile conoscere in questo caso l’esperienza della Docg Cerasuolo di Vittoria. Dove una modifica al disciplinare consente sempre in modo facoltativo di aggiungere il nome Sicilia accanto al nome della storica e unica docg siciliana. Sembrano questioni minime. In realtà non lo sono. In ballo c’è il futuro del vino siciliano.

C.d.G.