LA MANIFESTAZIONE
Dal 23 al 25 aprile il capoluogo siciliano ospiterà il ‘Concours Mondial de Bruxelles’. Nell’ex deposito ferroviario di Sant’Erasmo saranno presenti seimila etichette diverse. L’evento presentato a Roma
Vino,
la primavera
di Palermo
da Roma Alessandro Testa
Il meglio del meglio dei vini del mondo sarà a Palermo nella prossima primavera. Dal 23 al 25 aprile il capoluogo siciliano sarà infatti la prima città italiana ad ospitare il ‘Concours Mondial de Bruxelles’, competizione enologica di eccellenza, da molti considerato una sorta di ‘campionato del mondo’ per produttori vinicoli.
Nei tre giorni della rassegna palermitana, che sarà ospitata nell’ex deposito ferroviario di Sant’Erasmo, saranno presenti 6mila vini diversi, provenenienti da 50 Paesi di tutti i continenti, che saranno valutati da una giuria internazionale di circa 200 persone, composta per due terzi da giornalisti specializzati, a cui si aggiungono enologi, sommellier ed acquirenti professionali. Da seguire anche la categoria ‘Alcolici’, che disputerà una propria competizione separata, e dove quest’anno sarà in grande evidenza un prodotto tipicamente italiano come la grappa, in particolare quelle prodotte in Sicilia. Al termine della rassegna si terrà poi la cerimonia di consegna delle prestigiose medaglie del Concours, con cui i produttori vincitori potranno successivamente ornare le proprie etichette.
Nato nel 1994 nella capitale belga, dal 2006 il Concours si svolge a turno in altre città dell’Unione europea. Dopo aver visitato Olanda, Portogallo, Francia e Spagna, quest’anno gli organizzatori hanno deciso di puntare sull’Italia. “Abbiamo scelto la Sicilia – ha raccontato il presidente del Concours, Baudouin Havaux -, perché è la regione europea con la maggior superficie coltivata a vite, e quella italiana che negli ultimi tempi ha saputo maggiormente incrementare la qualità dei suoi già ottimi prodotti. Inoltre abbiamo stabilito da subito un ottimo rapporto con le istituzioni locali, in particolare con la Regione e con il suo Istituto per la Vite e il Vino (Irvv)”.
“Proprio questi buoni rapporti – ha proseguito il direttore del Concours, Thomas Constenoble – unitamente ad una migliore valutazione tecnica del dossier presentatoci, hanno fatto sì che alla fine la candidatura di Palermo sia risultata per noi la migliore, superando quella di Firenze, avanzata dalla Regione Toscana”.
Ovviamente più che soddisfatto il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che, pur dichiarandosi astemio, ha sottolineato la grande occasione che la vetrina del Concours costituirà per Palermo e per tutti i produttori vinicoli dell’Isola, dove il vino fa parte della cultura locale da millenni, come testimoniano numerosi reperti romani, a cominciare dai mosaici di Piazza Armerina. “L’attuale crisi economica – ha spiegato Lombardo – ha intaccato anche questo settore, ma la si può superare puntando sulla qualità. Per questo motivo – ha annunciato – l’imminente accorpamento dei numerosi istituti regionali che si occupano dei vari beni agroalimentari non riguarderà l’Istituto regionale per la vite e il vino, la cui importanza è tale per la Sicilia da meritare di continuare ad essere gestiti autonomamente. Con questa manifestazione – ha aggiunto – Palermo sarà capitale mondiale del vino, la Sicilia terra del dialogo”.Parole certamente gradite al presidente dell’Irvv, Leonardo Agueci, che ha sottolineato la totale ecocompatibilità dell’economia vinicola ed il suo importante contributo per offrire un’immagine della Sicilia onesta, che produce prodotti di eccellenza apprezzati in tutto il mondo. “Al momento – ha sottolineato con orgoglio – l’Istituto regionale siciliano è l’unico in Italia di questo tipo, ed il nostro lavoro di controllo dell’effettiva qualità di ciò che i consumatori trovano nelle bottiglie è così apprezzato che la Regione Campania ci ha appena chiesto aiuto per aprirne uno simile sul suo territorio”.
Alla presentazione dell’evento erano presenti anche il presidente degli assaggiatori vinicoli italiani, Giorgio Calabrese, ed il presidente dell’associazione Stampa estera in Italia, Maarten Van Aalderen, che ha assicurato alla rassegna palermitana la massima copertura mediatica internazionale da parte delle testate giornalistiche che rappresenta.