Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 149 del 21/01/2010

IL CASO Vinitaly, la Sicilia col libretto delle assenze

21 Gennaio 2010
vinitaly vinitaly

IL CASO

In calo il numero delle aziende dell’Isola che dall’8 al 12 aprile saranno alla fiera di Verona. Rispetto allo scorso anno mancano all’appello 35 cantine

Vinitaly, la Sicilia
col libretto
delle assenze

Another love story in Verona. Recita così lo slogan di Vinitaly, uno dei più importanti momenti di incontro nel mondo dell’enologia internazionale, giunto quest’anno alla sua 44esima edizione. Ma se è vero che la storia di Romeo e Giulietta sembra perpetuarsi nel tempo, purtroppo non si può dire lo stesso per quella tra alcune aziende vitivinicole siciliane e il salone internazionale del vino e dei distillati.


Tutta colpa della crisi. Per la prima volta e dopo 22 anni, infatti, si registra un’evidente inflessione del numero delle ditte che parteciperanno a Vinitaly 2010, in programma a Veronafiere di viale del Lavoro 8, dal prossimo 8 aprile e fino al successivo giorno 12. Mentre lo scorso anno le aziende siciliane che hanno esposto i loro prodotti nello spazio dedicato all’Isola a tre punte erano oltre 200, per la prossima edizione targata 2010 già se ne contano soltanto 175. Numeri che non si vedevano – e probabilmente neppure immaginavano – dall’ormai lontano 1987 e che sottolineano l’evidente difficoltà di molte aziende siciliane nel contrastare il periodo di crisi che anche il mondo dell’enologia sta attraversando. Delle circa 175 ditte che hanno assicurato la loro presenza a Verona, 160 sono quelle riconfermate dallo scorso anno mentre circa 15 sono le new entry, ossia quelle che per la prima volta si presentano al salone internazionale per esporre ad un pubblico di intenditori, appassionati e professionisti del settore i loro prodotti. Ben più allarmante, naturalmente, il dato relativo a chi non ci sarà: al momento, mancano all’appello – non hanno cioè rinnovato la loro disponibilità a prendere ancora parte all’evento – ben 35 aziende che, invece, c’erano lo scorso anno. Un trend decisamente negativo, che la dice lunga sullo stato delle cose nell’Isola e che accende i riflettori sul momento di crisi che sta vivendo il mercato vinicolo siciliano, ancor prima di quello nazionale.

Paola Pizzo