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Dove mangio

Non chiamatela cucina fusion: la cucina che guarda ad Oriente ma parla italiano da Off Club

23 Marzo 2019
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(Adriano Magnoli e Antonella Mascolo)

di Fabiola Pulieri, Roma

Nel panorama enogastronomico romano c’è una generazione di giovani chef che dopo esperienze stellate, viaggi in Italia e all’estero alla scoperta di ingredienti, lavorazioni particolari e nuove opportunità, torna nella capitale ed esprime al meglio la capacità di unire consapevolmente sapori, gusti e tradizioni di tutto il mondo senza perdere di vista la base di partenza e senza stravolgere le origini mediterranee e italiane che contraddistinguono la nostra cucina. 

È il caso di Adriano Magnoli e Antonella Mascolo, rispettivamente chef e pastry chef del nuovissimo ristorante Off Club, in via di Casal Bertone a Roma. Il nome del locale (nato da meno di tre mesi) rispecchia assolutamente la filosofia e il concetto che si vuole esprimere all’interno, perché dall’esterno è quasi invisibile o appena percettibile attraverso i vetri offuscati e le luci soffuse che avvolgono le vetrine. Off è un luogo inaspettato, nasconde tesori, custodisce eleganza e semplicità come fossero doni da offrire solo a chi è capace di non fermarsi alle apparenze.

Off è un locale “fuori” dal comune, “fuori” dalle zone nobili e aristocratiche del centro di Roma, Off è “fuori” dagli schemi perché entrando ti aspetti i tavoli apparecchiati e invece la sorpresa è dietro due quinte dove, in una atmosfera pervasa di Egitto e di Antica Roma, arcate che ricordano l’acquedotto e giochi di luce che creano piramidi e cerchi, si nasconde un bar fornitissimo e un barman di altissimo livello internazionale: Patrizio Boschetto (già Achilli al Dom). Partiamo proprio da quest’ultimo che sovrintende alle preparazioni alcoliche e analcoliche con la sapienza di chi ha girato il mondo, assistito, partecipato e vinto gare per bartender nei locali top a livello mondiale, da New York a Londra ed ora nuovamente a Roma per condividere un progetto dall’aria poco provinciale e molto cosmopolita. Giochi alchemici, mixology, cultura asiatica e latina, in perfetta sintonia tra loro, sono il risultato di tanto studio e tanta passione che dal bancone del bar, che introduce i piatti preparati dallo chef, prosegue in cucina mantenendo l’armonia di un unico fil rouge che si snoda nelle varie sale e all’interno di tutto il locale.


(Patrizio Boschetto)

La sala con i tavoli è minimal, elegante e molto raffinata. Il pianoforte in un angolo racconta di serate con musica di sottofondo rilassante e distensiva e accompagna cene scandite da portate studiate nei minimi dettagli. Posate ricercate, bacchette altrettanto in stile e una lampada sottile e discreta sono l'unica e sobria mise en place che arricchisce i tavoli neri lucidi.

Sulla parete che divide la sala principale dalla cucina c'è il lungo bancone dove uno chef si dedica esclusivamente al sushi. La sala è gestita con educazione, passione e competenza da camerieri che illustrano ingredienti, salse, territorio e abbinamenti. La cucina è perfettamente sintonizzata e valorizza al massimo le capacità del giovane chef Adriano Magnoli, ex sous chef di Riccardo Di Giacinto, Ristorante All’Oro di Roma, 1 Stella Michelin. Adriano, dopo tanti anni passati accanto al suo mentore, ha deciso che era il momento di iniziare a sperimentare da solo, di fare forza solo sulle sue gambe e su quelle della compagna, di vita e di cucina, Antonella Mascolo che era anche lei dietro ai fornelli di All’Oro come pastry chef. Sono entrambi giovani, sono appassionati, sono innamorati di quello che fanno e insieme sono una coppia davvero esplosiva, concentrati su una loro idea di cucina a 360 gradi, una cucina con suggestioni e richiami all’oriente, al Giappone in particolare, ma non una cucina “fusion” come tante ce ne sono nella capitale. Nei loro piatti si percepisce l’influenza, la contaminazione, l'amore per l'oriente ma non si perde di vista il palato e il gusto italiano del cliente che vuole ritrovarsi e identificarsi in quello che mangia. 


(Mini burger – Off Club)

Ottimo il mini burgher al nero di seppia con cozze e crema di barbabietole,


(Pan Bao – Off Club)

così come il pan bao con granchio e maionese al rafano, i noodles aglio, olio e peperoncino cotti in acqua di vongole, con mandarino kumquat e fili di peperoncino.


(Capasanta – Off Club)

Deliziosa la capasanta con cipolla caramellata, pak choi e uvetta e pinoli.


(Pre dessert – Off Club)

Strepitosi i dolci della bravissima pastry chef Antonella che vizia i clienti davvero in mille modi: pre dessert (gelato di banana, crumble e passion fruit);


(Sushimisù – Off Club)

dessert (il sushimisù, ovvero un tiramisù realizzato in consistenze davvero uniche)


(Coccole finali – Off Club)

e coccola finale, ovvero macaron al panettone, soffio al lampone e biscottini. 

Insomma complimenti ad uno staff e una brigata davvero affiatata e complimenti ai giovanissimi proprietari Matteo di Persio e Francesco Curcio che hanno osato in un progetto poco “romano”, molto internazionale, in una zona di Roma per niente blasonata e per tutti questi motivi ancor più meritevoli di applausi.

Off Club
via di Casal Bertone, 64 – Roma
Chiuso: lunedì
Aperto solo a cena
Ferie: variabili
Carte di credito: tutte
Parcheggio: no