Una tavola “simbolica” che attraverserà l’Italia tra il 29 e il 30 marzo con pranzi e cene, per condividere attraverso il cibo valori, sapori e saperi.
E’ questa l’idea di Micol Ferrara che prende le mosse dall’esperienza della cooperativa sociale “Officina Creativa” di Luciana Delle Donne. Officina Creativa, si legge nella sua mission, “considera le differenze tra le persone come un valore aggiunto e si adopera per trasmettere un sentimento di fiducia e di entusiasmo in coloro che vivono una situazione di disagio o di svantaggio sociale”. E ancora, con una attenzione particolare alle esperienze detentive che la contraddistingue da sempre (già con il marchio Made in Carcere), Officina Creativa “aiuta le persone disagiate a reinserirsi nella società e sostiene i giovani detenuti che vogliono entrare nel mondo del lavoro, lavorando in gruppo, sviluppando le relazioni e la creatività, dando vita a un collegamento produttivo tra mondi che solitamente stentano a comunicare”.
E due mondi che da sempre non riescono a comunicare sono certamente quello interno alle mura del carcere e quello che guarda quelle stesse mura dall’esterno. I menù degli eventi programmati avranno come obiettivo proprio quello di accorciare le “distanze”. Nati dagli spunti delle detenute – che presto confluiranno in un libro ricette a cura di Micol Ferrara – i vari chef che hanno aderito a questa iniziativa interpreteranno con il loro guizzo creativo le diverse suggestioni ricevute nella realizzazione di menù inediti e sorprendenti. Antipasti, primi, secondi e soprattutto fritti, tanti fritti, sono stati gli entusiasti suggerimenti delle detenute che hanno accolto con grande entusiasmo e serietà l’incarico a loro conferito; entusiasmo condiviso immediatamente dagli chef che si sono resi immediatamente disponibili.
A Torino il 29 a pranzo si potrà sostenere l’iniziativa con un pranzo presso i Dù Cesari – chef Danilo Pelliccia – (corso Regina Margherita, 252) e proseguire il 29 sera con una cena presso La Limonaia Food as Culture sempre a Torino con lo chef Cesare Grandi (via Mario Ponzio, 10). Il 30, invece, la solidarietà andrà in tavola a Palermo all’Enosteria sicula per degustare il ricco menù dello chef Gioacchino Sensale (via Torrearsa, 3). Un evento che non si fermerà a queste due tappe, ma che seguirà con altre città, altri menù e altri chef per raccontare un legame che deve necessariamente spingersi oltre le soglie del carcere. Un prezioso riconoscimento del valore della condivisione per una tavola sempre imbandita di cibo e sentimento.
Lucrezia Speroni