92 per cento Pinot Nero, 8 per cento Chardonnay. Anteprima a Milano, sabato 23, accompagnato dai piatti di quattro chef che fanno parte dell’Atelier des Grandes Dames: Martina Caruso, Caterina Ceraudo, Fabrizia Meroi e Gaia Giordano
Quando prese le redini dell’azienda di famiglia fondata nel 1772 dal suocero, nel 1805, Barbe-Nicole Ponsardin coniugata Clicquot e, comunque vedova, ha solo 27 anni.
Ma la sua audacia, la sua determinazione e la sua lungimiranza imprenditoriale, gli permettono di portare il suo prezioso vino in tutte le corti d’Europa, conquistando un posto d’onore nella storia dello Champagne. E madame Ponsardin, da Veuve Clicquot, assume il ruolo di Grande Dame del prezioso nettare francese, tanto che lo Champagne Veuve Clicquot diviene presto un mito, “le vin roi” celebrato da artisti e letterati. Non a caso, Madame Clicquot, è l’imprenditrice che ha creato il primo Champagne millesimato al mondo (1810), la “table de remuage” (cioè, l’attuale pupitre) nel 1816, il primo Champagne rosé (1818) e sempre fedele al suo motto: “Una sola qualità, la migliore”. Motto che continua a rinnovarsi nelle Cuvée elaborate dalla Maison, ognuna resa unica sempre da una qualche nota particolare, perché lo Champagne Veuve Clicquot nasce, ancora oggi, dal lavoro di uomini e donne uniti dall’amore per la propria terra e dalla volontà di creare un vino espressione dell’art de vivre contemporanea: audace, determinata, lungimirante e creativa, com’era Veuve Clicquot.
Così, nel 1972, anniversario del bicentenario della sua fondazione, dalla Maison ha preso il via il Premio Veuve Clicquot, per celebrare donne di tutto il mondo che siano espressione della personalità e dei valori di Madame Clicquot. Oggi sono ventisette le nazioni in cui è conferito il Premio, a testimonianza della vocazione all’esportazione di Veuve Clicquot, non solo dei suoi preziosi vini (destinati all’estero nella misura dell’85% della produzione) ma anche dei valori che portano con sé. Sempre nel 1972, nel quartier generale della Maison, pensarono di rendere omaggio alla Grande Dame dello Champagne con un prodotto audace, unico, inconfondibile, da produrre solo quando la vendemmia è veramente eccezionale, chiamandolo proprio La Grande Dame. Quello della vendemmia del 2008 sarà presentato in anteprima a Milano, sabato 23, accompagnato dai piatti di quattro chef che fanno parte dell’Atelier des Grandes Dames, network che sostiene i talenti femminili dell’alta ristorazione, che dal 2016, insieme alla Guida Michelin, premia la Chef dell’anno; trofeo che nelle ultime due edizioni è arrivato prima in Calabria, con Caterina Ceraudo e, qualche settimana fa in Sicilia, con Martina Caruso. Due professioniste più o meno coetanee di Madame Barbe-Nicole Ponsardin quando incominciò ad interessarsi della Maison di famiglia.
Caterina e Martina, insieme ad un’altra Chef dell’anno, la friulana Fabrizia Meroi, e a Gaia Giordano, chef dell’anno però per i Ristoranti dell’Espresso (ed essendo di origini lucane, possiamo dire che il Sud primeggia fra le donne premiate). Non ci sono ancora indiscrezioni sui piatti che questo quartetto all’apice della ristorazione italiana ha pensato di abbinare alla nuova cuvée de prestige, che lo chef de caves della Maison, Dominique Demarville, dice che con questa vendemmia è riuscito a portare La Grande Dame “verso la finezza e l'eleganza che il Pinot Nero ci offre in questi Grand Cru. In un certo senso, questo è il tocco Veuve Clicquot: combinare la profondità e la setosità con la leggerezza e l'eleganza in questa eccezionale cuvée”. E, rivela anche l’assemblaggio, con il 92% di Pinot Nero, la percentuale più alta nella storia di Veuve Clicquot. Si tratta di uve Pinot nero proveniente dagli storici Grand Cru dell’azienda e, cioè, Aÿ, Ambonnay, Bouzy, Verzy e Verzenay. Mentre l'8% di Chardonnay proviene dal Grand Cru di Le-Mesnil-sur-Oger. Sicuramente un assemblaggio audace, questo 92% Pinot Nero.
Per questo c’è molta attesa per la degustazione di sabato 23 nonché per gli appuntamenti programmati per Identità Golose, in programma a Milano dal 23 al 25 marzo, dove nell’esclusiva Lounge Veuve Clicquot, Demarville, dialogherà con le grandi donne della cucina italiana (oltre alle citate Caruso, Ceraudo, Giordano e Meroi, ci saranno Antonia Klugmann, Solaika Marrocco, Valeria Piccini, Maria Probts, Marta Scalabrini), raccontando l’essenza della Cuvée La Grande Dame 2008, che rappresenta un tributo a Madame Clicquot, per poi arrivare all’abbinamento con le loro eccellenti proposte gastronomiche. Questa scelta vuole sottolineare la volontà di Veuve Clicquot di accostare un prodotto d’alta gamma, come la Grande Dame, al mondo degli eccellenti talenti femminili in cucina. Senza trascurare l’impegno nel sostenere iniziative di carattere culturale, nonché l’adesione del Gruppo Lvmh (Louis Vuitton Moët Hennessy) di cui fa parte Veuve Clicquot Ponsardin, a The European Forum for Responsible Drinking (Efrd), l'associazione dei principali produttori europei di alcolici, che sostiene iniziative mirate alla promozione di un consumo responsabile di alcool.
Michele Pizzillo