Alcune delle novità del resort cinque stelle di Vulcano, una delle isole Eolie. E l’executive chef Giuseppe Biuso anticipa alcuni piatti del nuovo menu, l’arrivo di due giovani sous chef, il ruolo di Palermo e del quinto quarto. “Non amo rivisitare, ma giocare e ricercare accostamenti e abbinamenti”
(Giuseppe Biuso)
Il risotto allo sfincione nell’Ape Car in porcellana, musetto e piedino di manzo o le lumache in tela madonita.
Tra arte e cucina a volte vi è un sottile strato divisorio, un confine quasi impercettibile: ne sono la prova i piatti di Giuseppe Biuso, 30 anni, executive chef al Therasia Resort Sea & Spa di Vulcano, isole Eolie, esperienza che ha intrapreso quattro anni fa. Palermitano, ma romagnolo di adozione – dove vi abita insieme a moglie e figli, uno dei quali in arrivo – Biuso ha un concetto di cucina profondo e affascinante, che affonda le radici nella sua Sicilia e, in particolare, nella sua città di origine.
“Con spensieratezza e ingenuità – racconta lo chef de “Il Cappero”, ristorante gourmet, una stella Michelin – iniziai a viaggiare con voglia di imparare e di conoscere un mondo nuovo, uscendo fuori dalla mia Sicilia: Verona, Venezia, Bolzano, Rimini, arrivai persino in Marocco. Ero ancora molto giovane e inesperto, ma pur con le difficoltà del caso, sono riuscito a farmi volere bene, soprattutto in un posto dove la cultura era differente dalla mia”. Poi l’esperienza nelle cucine di Corrado Fasolato, Nino Di Costanzo e Antonino Cannavacciuolo, due stelle Michelin, ma anche in Finlandia al Restaurant Chez Dominique per poi tornare in Sicilia, in una delle isole dell’arcipelago delle Eolie, un luogo nel quale nel quale perdersi e innamorarsi.
A Vulcano, in località Vulcanello, Biuso sperimenta e dà vita a piatti che hanno come protagonisti indiscutibili materia prima e sapori di Sicilia, con un occhio all’antica tradizione e all’innovazione. “Il mio menù è basato su piatti della tradizione siciliana e palermitana, da me reinterpretata: sono un grande appassionato della sicilianità, dei suoi sapori, ma non amo parlare di rivisitazione. Per me esiste l’abbinamento, la ricerca del prodotto siciliano”. Non solo sapori di mare ma anche di terra al ristorante gourmet del Therasia, come le lumache delle Madonie con uova e bietola.
(Il risotto allo sfincione servito nell'Ape Car in porcellana)
La nuova stagione del Therasia sta per essere inaugurata (metà aprile) e c’è già una grossa novità: l’apertura di un quarto ristorante, dopo Il Cappero, già citato, e poi L’Arcipelago e I Grusoni. Il nuovo ristorante del Therasia sarà dedicato esclusivamente alla cucina vegetariana. “L’ambizione è sempre altissima, anche in previsione di questa nuova apertura – spiega Biuso -. Il progetto è nato insieme alla direzione e lo abbiamo subito messo in pratica. Siamo fiduciosi”.
Intanto è pronto il nuovo menù de Il Cappero dove anche le parole, oltre a sapori e profumi, hanno la loro importanza: c’è il piatto “Coda di rospo, coscia di rana, porro, acciughe e grana” e “Piedi per Terra – Testa tra le nuvole”, una versione di Biuso dell’insalata di musso e carcagnolo, simbolo del quinto quarto palermitano. “In ogni piatto c’è uno studio: dal gioco di parole alla presentazione del piatto. Nel menù nello scorso anno, per esempio, c’era il risotto allo sfincione presentato in una classica Ape Car, in porcellana”. Lo chef sottolinea l’importanza del team, che quest’anno si arricchisce: “Da quest’anno avrò due giovani sous-chef, poco più che ventenni. Amo circondarmi di menti fresche e responsabilizzare chi lavora insieme a me”.
Nel nuovo menù anche un dessert, più dolce che mai, che prende il nome di “Stella Gemella”. “Fra pochi giorni nascerà il mio secondo figlio, un maschietto, ed è pensando a lui che ho dato vita a questo dolce che richiama non solo la stella Michelin ma anche la forma della stella marina”.
C.d.G.