di Marco Sciarrini, Roma
Grande presentazione a Roma della Maison de Champagne Grand Cru di Philippe Glavier, al Radisson Blu Hotel, ed Organizzato da Buongiornovino.
I proprietari Véronique e Philippe Glavier hanno presentato le nuove sboccature delle loro cuvée appena arrivate in magazzino e le importanti novità nella gamma degli Champagne prodotti nella loro cantina di Cramant, in anteprima assoluta in Italia, provenienti da blasonati comuni Grand Cru in Champagne: Cramant, Avize, Oger e Le Mesnil sur Oger nella Côte des Blancs e Bouzy e Ambonnay nella Montagne de Reims. La Côte des Blancs ha un terroir di gesso (la craie) dove lo Chardonnay, coltivato nei pendii, trova la sua massima espressione. Si tratta di una striscia di terra di 15 chilometri a Sud di Epernay, per circa 3.300 ettari su dodici Comuni di cui 6 Grand Cru (sui 17 totali della Champagne) e 6 Premier Cru, in posizione strategica centrale tra le vie di comunicazione di Reims, Epernay e Châlons-en-Champagne. Per molti anni è stata una zona meno considerata rispetto alla Montagne de Reims, i vini erano ritenuti troppo acidi e leggeri, e la produzione si riduceva costantemente fino alla metà del 1700, poi, dalla seconda metà del 1700 (ed inizio 1800) si è scoperta la particolare attitudine alla spumantizzazione dei bianchi di quest’area, proprio grazie all’acidità.
Philippe rappresenta la terza generazione di vignerons della sua famiglia, ed è un Vigneron Indépendant nel senso più pieno della parola, elabora i suoi Champagne, come dice lui stesso, dalla A alla Z, cioè dal germogliamento della pianta al calice scintillante i suoi Champagne come dice l’etichetta sono RM Récoltants-Manipulants, ossia per i neofiti sono viticoltori che producono e commercializzano lo Champagne con la propria etichetta, a partire da uve provenienti esclusivamente dai propri vigneti ed elaborati nelle proprie cantine. In Champagne, contrariamente a quanto si pensi, la maggior parte degli ettari appartiene proprio ai coltivatori che però solo in poche occasioni hanno la forza economica e commerciale di vinificare e imbottigliare in proprio. Quando lo fanno, si tratta quasi sempre di piccoli capolavori. I suoi genitori, viticultori e cooperatori attaccati alla terra e al lavoro, gli lasciano un vigneto eccezionale classificato Grand Cru. Anche Véronique eredita preziose vigne famigliari. Le generazioni di vigneron che la precedono sono 11 e stanca di averne visti tanti, pensa che non vorrà mai sposarne uno. Si diploma all’Università di Scienze e Tecnologia, rimanendo proprietaria di qualche ettaro di vigna proveniente dai suoi antenati. Ma nel 1993 le strade di Philippe e Véronique si incrociano e così nasce la storia non solo sentimentale. Nel 1995 nasce a Cramant lo Champagne Philippe Glavier, Véronique e Philippe, posseggono 4,5 ettari di vigne, tutte nella Côte des Blancs, dislocate a Cramant, Avize, Le Mesnil-sur-Oger e Oger. Producono 25.000 bottiglie, Véronique ha disegnato l’angelo simbolo del loro Champagne, e lo ha fatto con un ciuffo ribelle, a ricordare la piccola vena di pazzia che li ha travolti quando lei e Philippe hanno deciso di dare vita alla loro azienda.
L'assaggio di 7 Champagne Grand Cru e un Ratafia Champenois è stata guidata da Armando Castagno, giornalista, scrittore, degustatore, le etichette in degustazione sono state:
Champagne La Grâce d'Alphaël Brut Nature Grand Cru – un pas dosè di uve chardonnay 100%, vendemmia principale 2015 e sboccatura ottobre 2018, al naso crosta di pane e fiori bianchi in bocca continuano le sensazioni olfattive.
Champagne La Grâce d'Alphaël Grand Cru – vendemmia principale 2016 sboccatura luglio 2018, bouquet di buccia di cedro, mandarino erbette fresche, in bocca fresco agrumato di fiori di zagara.
Champagne La Grâce d'Hakamiah Grand Cru – vendemmia principale 2014 sboccatura ottobre 2018, il nome che tradotto è angelo guardiano, è un assemblaggio di uve chardonnay provenienti da 4 territori più vocati del mondo per questa uva. Al naso frutta esotica e fiori di campo, in bocca note speziate e di pasticceria.
Champagne Génésis Grand Cru – circa il 70% di Chardonnay Grand Cru del 2010, saldo delle due raccolte precedenti, tra cui l'ottima 2008, oltre 30 mesi di presa di spuma. Lo spirito più autentico di Cramant è qui trasferito in un bicchiere. Il Genesis di Philippe Glavier da classificare come “Extra Brut” con i suoi scarsi 5 g/l di dosaggio, non è un vino facile, è uno Champagne potente e oscuro nonostante sia un Blanc de Blancs, di autentica classe ma poco concessivo, soprattutto al naso, dove una mineralità metallica quasi violenta incrocia note originali di lanolina e ovatta bagnata quasi da Chenin Blanc, pesca bianca e nespola, noce e pinolo, clorofilla e liquirizia, con una leggera nota torrefatta in un lontanissimo sfondo, per capirci, di residui “legnosi” non c'è traccia nemmeno minima, ma nel bouquet si coglie un'eco lontana di spezie scure (cumino, sesamo tostato). La bocca è piena, estrattiva, avvolgente, tutta basata su una tattilità prepotente; pare aver bisogno del cibo per rivelare aspetti di sé che alla bruta analisi degustativa è restio a raccontare. Potente estensione nel finale, dove emerge una bella acidità, rinfrescante, ad enfatizzarne le durezze minerali.
Champagne Émotion Grand Cru 2012 – vendemmia 2012 sboccatura, settembre 2018, di particolare eleganza e raffinatezza, viene da parcelle coltivate a chardonnay nei Grand Cru, bouquet di gelsomino e incenso, agrumi, cipria, spezie ed erbe aromatiche, bella acidità e conclusione con piacevole nota salina.
Champagne Rubellite Céleste Rosé Grand Cru – vendemmia principale 2013, imbottigliato aprile 2014, sboccatura febbraio 2018, il nome del vino è una leggenda, è una pietra rosa semipreziosa passata attraverso un arcobaleno nel suo viaggio dal centro della terra. Il vino proviene da vigne Grand cru e da un taglio di chardonnay e pinot noir a maggioranza del primo, presenta una bolla fina e minuta con profumi di mandarino, sorbetto alla pesca sapore elegante con piacevole freschezza.
Champagne Idylle Céleste Rosé Grand Cru – vendemmia principale 2015 sboccatura aprile 2017, 90% chardonnay 10% pinot noir, colore salmone brillante, al naso freschisimo di violetta, roselline,fragoline di bosco, all’assaggio ha corpo e complessità sapori agrumati nota acida di qualità.
Ratafia Champenois – di un colore giallo paglierino chiaro con riflessi argentei giallo pallido, luccicante e profondo nel bicchiere, piuttosto denso, la sensazione visiva annuncia un vino fresco e sfumato, il primo naso è delicato ed elegante, evoca fragranze di biancospino e acacia mescolate a note di brioche, burro, marmellata di mele cotogne. Si evolve con aerazione verso gli odori di miele, pasta di frutta bianca, gesso cremoso, pera schiacciata, mandorla essiccata con alcuni accenti di rum. L'approccio al palato è franco e pulito con una buona tensione di limone. Sviluppa una densità di frutta bianca polposa e candita, sostenuta da una fresca acidità che equilibra il lato caldo. Il palato denota una mineralità gessosa che conferisce delicatezza e accentua la sensazione cremosa di delicatezza fruttata. Il rivestimento del liquore è controbilanciato dalla tensione che conferisce freschezza alla materia fruttata. Finitura profumata e al miele atterra al palato lascia un finale con un aromatico persistente sul limone candito.