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(Lorenzo Gallletti, Damian Piotr Janczara, Eugenio Boer e Leonardo Nardella)
di Michele Pizzillo, Milano
Effettivamente è un ristorante fatto in un altro modo, già partendo dal nome “Altrimenti”.
Poi dalla composizione societaria, un cuoco, Eugenio Boer, il suo affezionato maître, Damian Piotr Janczara, e due fedelissimi clienti, Lorenzo Galletti e Leonardo Nardella, che non si sono rassegnati all’idea di vedere chiuso per sempre il loro ristorante del cuore, tanto da scendere in campo al fianco dei primi due per aprirne uno nuovo. Non uno qualsiasi. Uno fatto in modo diverso, insomma, perché la location scelta è sempre stata adibita ad attività di ristorazione. Cos’è che fa di Altrimenti un ristorante unico? Intanto due fattori consolidati: la proposta gastronomica di Boer e la squisita ospitalità di Janczara, impegnati in prima persona per creare le basi di qualcosa di nuovo, bello e diverso. E, in un locale che si potrebbe definire il ristorante della porta accanto, dove si può andare in pausa pranzo, a cena o solo per bere un buon bicchiere di vino. Insomma, un locale piacevole, dall’atmosfera familiare, ben inserito nella zona in cui si trova, con una propria dimensione intima, ma anche un’apertura verso l’esterno.
Il progetto è quello di dare vita ad un ristorante contemporaneo dove proporre una cucina conviviale, consapevole e rispettosa, in linea con la filosofia culinaria di Eugenio Boer che si basa su “concetti di degustazione”, frutto di creatività e disciplina, nata a fianco dei suoi grandi maestri. Ogni concetto racchiude una serie di piatti che invitano l’ospite a provare percorsi diversi, legati alla tradizione, ma con lo sguardo e i sapori sempre rivolti al futuro. Con piatti che cambiano in base alle stagioni e sono sempre in divenire perché legati alle emozioni dello chef. Fedele a questa forma mentis, anche da Altriménti Boer focalizza l’attenzione sulla materia prima e sulla stagionalità offrendo un viaggio gastronomico che contempla tre differenti percorsi: il menu si sviluppa attraverso le sezioni “Verdure”, “Carni” e “Pesci”, oltre ai “Dessert”. All’interno di ogni “contenitore” l’ospite può scegliere tra antipasti, primi e secondi, per un totale di non più di dieci proposte, decidendo se seguire un percorso tematico o eventualmente combinare piatti appartenenti a sezioni diverse. Per chi opta per le verdure si può spaziare fra la pasta e fagioli con cardoncelli e datterini e il cavolo cappuccio con yogurt e senape. Chi invece vuole muoversi nel segmento delle carni potrà scegliere, tra le varie proposte, il maialino con uva fragola e rapa bianca, senza dimenticare il risotto alla milanese con ragù di vitello. Tra le portate di pesce, infine, spiccano gli spaghetti alla chitarra con cozze, pomodoro e limone e il polpo con giardiniera, pane e rosmarino, solo per citarne alcune. La proposta contempla qualche frequente incursione di portate extra per rendere l’esperienza sempre diversa e far provare nuovi sapori agli ospiti. Una proposta completa, facile e rassicurante in cui poter ritrovare ingredienti familiari, a base di prodotti di qualità, frutto di un’attenta selezione dei fornitori. Anche perché da Altriménti il valore della filiera corta è un dogma ma, anche, la possibilità di avere un maggiore controllo e un contatto diretto e onesto con i fornitori a garanzia del massimo della qualità.
La carta dei vini è snella e in linea con la cucina di Boer. Janczara l’ha strutturata per sensazioni e concetti che aiutino l’ospite a orientarsi nel vasto e meraviglioso mondo del vino: 250 le etichette già disponibili, con largo spazio a piccole realtà produttive e “vignerons” indipendenti. La filosofia è la stessa di quella adottata per il food, ossia la ricerca costante di persone che con il loro lavoro facciano la differenza. La carta parla ovviamente italiano, ma con interessanti presenze di Francia, Austria, Germania e Spagna.
Il progetto di Altriménti è dello studio Offstage di Milano e il contributo dell’architetto Alessandra Ubertazzi. All’origine del progetto, la volontà di enfatizzare il forte legame del locale con la personalità e la cucina dello chef italo-olandese. In questo senso è nato uno spazio che si sviluppa attraverso tre aree diverse, per atmosfere e suggestioni, arredamento e funzioni, con l’obiettivo di andare incontro alle richieste di un pubblico sempre più eterogeneo ed esigente. Al pari di un concetto di degustazione, l’ospite decide quale esperienza vivere a partire dalla scelta della sala. Che sono tre, quelle a disposizione: all’ingresso la prima sala, con soffitto a volta e un allestimento in cui spiccano la bellezza e il numero delle illustrazioni appese alle pareti, 76 stampe di alcuni tra i più significativi illustratori contemporanei, che regalano una cornice variopinta e giocosa. La sala può contenere massimo di 35 coperti. Sullo stesso piano è disponibile un esclusivo privé, praticamente un ambiente a sé che offre la possibilità di avere a disposizione un cameriere riservato, per un totale di 20 coperti. Per chi cerca un ambiente più intimo, c’è la veranda, che può accogliere 20 persone. Elemento comune a tutti gli ambienti è la boiserie, ripartita in legno di rovere e plissettatura laccata amaranto per la sala principale, in sughero tostato per le altre due.
Particolare attenzione è stata rivolta anche all’illuminazione, declinata in accordo ai vari momenti della giornata per regalare atmosfere diverse agli ospiti. Spicca un lampadario circolare di forte impatto scenico, collocato nella sala-privé sul fondo, in dialogo con la carta da parati a disegno astratto delle pareti. Nel seminterrato c’è la cantina, provvista anche di un tavolo vip: sei posti a sedere per eventi super selezionati e riservati. Per chi ne fa richiesta vi si può accedere anche da un altro ingresso.
ALTRIMENTI
Via Monte Bianco 2/A – Milano
T. 02.82778751
info@altrimenti.eu
Orario di apertura: dalle 12,30 alle 14,30 e dalle 19,30 alle 22,30
Chiuso: sabato a pranzo e lunedì tutto il giorno
Carte di credito: tutte
Parcheggio: no