di Marco Sciarrini, Roma
E’ tornato l’appuntamento a Roma con la manifestazione “Vignaioli Naturali a Roma”, il salone capitolino dei vini secondo natura, organizzato da Tiziana Gallo e giunto alla sua decima edizione.
L'evento si è tenuto nelle sale del The Westin Excelsior Rome. Dalla sua prima edizione gli espositori sono stati 880 provenienti da tutta Italia e anche da Germania, Spagna, Portogallo, Slovenia, Francia, Grecia ed anche Georgia. Oltre 80 i produttori che hanno raccontato i territori ed i loro vini. Una rassegna che ha aiutato a crescere questo movimento e la filosofia che lo accompagna con sistemi di lavoro che vedono il minor numero possibile di interventi in vigna ed in cantina, l’assenza di additivi chimici, e di manipolazioni da parte dell’uomo. Quest’anno in particolare interessanti novità con vitigni autoctoni, fermentazioni spontanee, lieviti indigeni e lavorazioni artigianali. La presenza internazionale è stata garantita da produttori provenienti della Spagna, Slovenia e Germania.
Vignaioli Naturali ha promosso un’iniziativa per sostenere l’alfabetizzazione delle madri del villaggio di Pire (Senegal) e la scolarizzazione dei bambini di Mont-Ngafula, Kinshasa (Rdc) con una sacchetta portacalice realizzata da artigiani africani (Costa d’Avorio e Repubblica democratica del Congo) per gli ospiti desiderosi di aderire a questo progetto. Ai banchi di assaggio tante le aziende che ci hanno colpito.
Tra queste, l’Azienda Agricola Valter Mattoni. Nel 2000 nasce Arshura, un Marche Igt rosso, su terreno argilloso da uve Montepulciano vinificate in purezza in una delle zone sulle colline dell’ascolano. Di colore rubino scuro, al naso visciole e cacao amaro, in bocca un tannino robusto ma elegante con finale asciutto, le visciole tornano anche al palato. Altro vino dell’Azienda, il Rossobordò da uve Grenache. Si tratta di un Marche Igt rosso su terreno sciolto esposizione sud. Il nome particolare si rifà al nome del vino francese Bordeaux per la sua bontà, di colore rosso rubino, luminoso, quasi trasparente, profumi di spezie e di frutti rossi, fragole, cannella e cioccolata, insieme a un sentore di rose, in bocca il tannino è morbido, l’acidità è presente, minerale e sapido, molto lungo.
Azienda Agricola Damiano Ciolli, con il vino Cirsium, il cui nome trae ispirazione dal cardo campestre, proveniente da un vigneto di Cesanese di Affile la zona più vocata per antonomasia del Cesanese, le viti sono del 1953 e coltivate ad alberello, i grappoli vengono accuratamente selezionati, le uve vengono fermentate in acciaio a temperatura non superiore a 25°C , la macerazione dura circa 15 giorni, poi il vino viene travasato in botti di rovere francese, per circa 18 mesi. Nel corso dell’affinamento vengono svolti batonages regolari, dopo l'imbottigliamento il vino affina in cantina per almeno 2 anni.
Cantina Ribelà, con il vino Saittole, il cui nome viene dal latino “sagitte”. Le frecce, come a Frascati venivano chiamate “le marze” i tralci di vite che si tagliavano per piantarli o innestarli. Un vino con diverse qualità di uve, fatto con dei tralci di vite che nella storia si sono sempre scambiati dando vita a molti biotipi e vini, in contesti diversi. Malvasia (60%), Trebbiano (40%). Altro vino al banco è Ribelà, che deriva da un termine dialettale usato a Monte Porzio Catone che significa “ricoprire” con la terra, le viti appena piantate. Vino separato subito dalle bucce, e per le caratteristiche del suolo, ricordiamo che è vulcanico, manifesta la sua mineralità. Ultimo di assaggio il Pentima il cui nome, presente sulle carte storiche, si rifà alla valletta nella quale insiste. La cantina è Pentima dei frati, nome locale dato a terreni in pendio sulle rive dei laghi vulcanici dei Colli Albani, presso Roma, ed ottenuto da uva proveniente da una piccola parcella a filare di 60 anni su un terreno più “rosso” e argilloso rispetto al resto.
Per gli internazionali abbiamo apprezzato la cantina Slovena di Kristina Mervič. I vigneti crescono su terreni costituiti da un’alternanza di strati di marne e argille nobili, tra i 100 e 350 metri sul livello del mare. La composizione del terreno rende i vini ricchi di minerali. L'Azienda produce in parte con il sistema della coltivazione e produzione integrata dell’uva e dei vini. L’uva viene accuratamente selezionata, la macerazione dura per le varietà bianche 3-5 giorni, a volte anche fino a 8, e per varietà rosse 30-40 giorni. I vini maturano sul proprio sedimento nelle botti di legno di quercia per 1-2 anni. Con questo procedimento l'Azienda produce vini ideali per l’invecchiamento, e pronti alla vendita dopo 3-4 anni, l'affinamento in bottiglia per almeno per un anno.
Interessante tra i propri prodotti La Rebula, la nostra Ribolla gialla che è di colore giallo oro e ha un odore intenso e complesso, frutta secca, pera, miele, crosta di pane fresco, è un vino ricco di minerali con la presenza di tannino. struttura equilibrata ed elegante. L'altro vino lo Jakot.e. del 2005 ci ha incuriosito molto perchè come capita anche al di qua del confine la vicenda dell'appartenenza del Tokaj non è stata ancora molto digerita in particolare dai piccoli produttori che per non veder espropiata la denominazione per dispetto scrivono il nome al contrario, appunto Jakot, un colore giallo da riflessi dorati, un corpo robusto con un aroma piacevole e intenso con sentori di fiori di campo, il gusto di frutta secca, in particolare mandorla e pesca, la composizione del suolo, marna, favorisce la ricchezza minerale.
Altro Internazionale è la tedesca Weingut Molitor Rosenkreuz, che ha portato i vini della Mosella. Weingut Molitor nasce nel 1995 quando Achim Molitor decide di intraprendere la sua esperienza di produttore, lavorando 5 ettari in Mosella tra Riesling e Pinot Nero, terreni con pendenze vertiginose in un contesto quasi fiabesco con vigneti dalle esposizioni eccellenti. I vini sono rigorosi e complessi, esprimendo una vitalità incredibile anche dopo lunghi invecchiamenti, Al banco sono state proposte molte annate a partire dal 1999 Piersporter Goldtropfchen Riesling Kabinett 1999, da lieviti indigeni vino di contrasto, tra l'esuberanza delle sensazioni di copertone bruciato e di pesca sciroppata. sorprendente la sensazione di iodio, sentori di fichi e caramello, in bocca è, vivo, lunghissimo, si nota un leggero residuo zuccherino che lascia una sensazione di pulizia di bocca sorprendente. Ma anche le annate più vicine sorprendono per eleganza.
Tornando in patria si passa in Valpolicella all’Azienda Agricola Clementi, è costituita da terreni calcarei, le uve coltivate in Valpolicella sono la corvina, la rondinella, la molinara, la croatina uve autoctone, la coltivazione è quasi tutta a pergola, il terreno tufaceo fino a grande profondità, per cui anche nei periodi di grande siccità le viti non soffrono. I vini che abbiamo trovato interessanti sono due: il Valpolicella classico Superiore Doc su un terreno di argilla e calcare, vendemmia eseguita a mano, fermenta per circa dieci giorni, vengono eseguiti rimontaggi due volte al giorno e un delastage a metà del processo di fermentazione, viene poi svinato, non filtrato, viene travasato quattro volte, messo a riposo prima in botti da 30 ettolitri, quindi in barrique di rovere di secondo passaggio, dove il vino si affina per almeno un anno. Persistente dai profumi delicati con sentori di frutta, pera e ciliegia, di vaniglia. L’altro è l’Amarone della Valpolicella classico e Docg sempre su terreno argilloso e calcareo, le uve che hanno lo stesso metodo di raccolta del superiore rimangono ad appassire in plateaux sino a febbraio, per aumentare la percentuale di aromi e composti fenolici e successivamente vengono vinificate in vasche d’acciaio a temperatura controllata per una settimana circa, dove il mosto fermenta, vengono eseguiti rimontaggi due volte al giorno, e un delastage a metà del processo di fermentazione, il vino quindi, senza essere filtrato, viene travasato cinque o sei volte. Viene poi messo a riposo prima in botti di rovere per circa 36 mesi e successivamente in barriques di secondo passaggio, successivamente imbottigliato dopo quattro o cinque anni. Si presenta rosso rubino intenso, con un bouquet di frutta rossa e nera, matura, confettura di prugna, ciliegia e profumi di frutta secca e marasca, cui si aggiungono spezie come la cannella e la noce moscata.
Ed infine l’Azienda Serio e Battista Borgogno con vari vini prodotti tra i quali abbiamo notato il Barolo Classico 2015. Il terreno è calcareo e argilloso, il sistema d’allevamento è Guyot. La macerazione a cappello emerso di circa 15-20 giorni in tini di legno, con frequenti rimontaggi. La fermentazione malolattica spontanea in acciaio, l’affinamento avviene in botti di rovere di Slavonia da 25-50 ettolitri. Colore rosso rubino con note di frutta rossa di sottobosco, tannini delicati. L’altro vino è il Barolo Cannubi 2015, terreno di sabbia fine e calcare, unione del versante Tortoniano ed Elveziano dell’area del Barolo, macerazioni a cappello emerso di circa 30/40 giorni in tini di legno con frequenti rimontaggi, la fermentazione malolattica è spontanea in acciaio. L’affinamento avviene in botti di rovere di Slavonia da 25-50 hl per circa 30 mesi, e la Riserva circa 52 mesi. Dal colore rosso rubino con note fruttate e floreali sentori di liquirizia e tabacco, note speziate, al gusto si nota un tannino setoso con note di spezie e frutta rossa.